Casa in legno passiva: i benefici si respirano

Conegliano / Italy / 2014

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Casa in legno passiva: i benefici si respirano


 


Visitare il cantiere di una casa passiva in legno è un’esperienza che sorprende per la pulizia, il silenzio, e la qualità dei materiali usati ancor prima che l’edificio sia completato. I tempi di cantiere si riducono, così come i rifiuti prodotti, il rumore e gli imprevisti a tutto vantaggio del comfort e della qualità finale. Sembra qualcosa di straordinario, ma questi benefici sono comuni alla prefabbricazione e ai nuovi edifici attenti alla sostenibilità.


 


Perché una casa passiva in legno?


Il nuovo edificio in legno, una villa unifamiliare nei pressi di Treviso, realizzata da Lignoalp per quanto riguarda la progettazione strutturale, e dell’architetto Anna Panciera per la progettazione architettonica; è composto da due piani fuori terra in legno ed un ampio interrato in calcestruzzo- L’obiettivo di diminuire i costi di cantiere e gli imprevisti sempre in agguato hanno portato la committenza a scegliere il legno strutturale ed alcuni accorgimenti che garantiranno a questa abitazione il certificato di PassivHaus.


Questo per svariati motivi: trattandosi di un edificio passivo, si spende molto per l’involucro ma non è necessario prevedere un impianto di riscaldamento tradizionale, ed il legno strutturale di per sè garantisce una bassa conducibilità termica che contribuisce in parte all’isolamento; inoltre trattandosi di moduli prefabbricati, è estremamente più semplice controllare le reali caratteristiche dell’involucro e pianificare le operazioni di cantiere necessarie per migliorarne le prestazioni, diminuendo la possibilità di imprevisti che contribuiscono a far lievitare il prezzo.


Tra i benefici di un cantiere in legno ci sono anche i tempi ridotti: si parla di 6 mesi “chiavi in mano” per un edificio in legno di questo genere, di circa 250 mq, mentre per un edificio in calcestruzzo si parla di un minimo di 18-24 mesi, se tutto va bene.


Le modifiche “dell’ultimo minuto” sono più semplici da gestire: eliminando i tempi di attesa per la maturazione del materiale, l’edificio cresce velocemente ed al momento della configurazione interna, quando il cliente inizia a sentirsi a proprio agio in un ambiente che inizia a sembrare davvero una casa, può apportare le piccole modifiche che di solito mandano in panico ogni progettista, senza rallentare eccessivamente il processo.


La certificazione Passive House


Questa villa unifamiliare verrà certificata dall'Istituto di case passive tedesco PHI (Darmstadt). La possibilità di ricevere una certificazione è arrivata dopo, dal momento in cui tutte le decisioni erano già state prese, ed i valori relativi ai consumi rientravano nei limiti richiesti dall’istituto tedesco per una passive house, ovvero:


il comfort interno deve essere mantenuto senza un sistema di riscaldamento autonomo e senza un sistema di condizionamento d'aria;
fabbisogno energetico utile richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(mqa); nel caso dell’edificio in oggetto si parla di 14 kWh/(mqa);
carico termico invernale ≤ 10 W/mq;
fabbisogno energetico utile richiesto per il raffrescamento ≤ 15 kWh/(mqa), nel caso dell’edificio in oggetto si parla di 12 kWh/(mqa);
carico termico estivo ≤ 10 W/mq;
tenuta all'aria n50 ≤ 0,6/h;
fabbisogno energetico primario di energia ≤ 120 kWh/(mqa)
È curioso che, durante la fase di progettazione, sia risultato evidente che dal momento in cui le scelte progettuali dovevano mirare ad una classe energetica alta, conveniva economicamente costruire un edificio passivo piuttosto che un edificio in classe A, grazie al risparmio sugli impianti.


Nel caso di una casa passiva non è necessario prevedere un impianto di riscaldamento a basso consumo, quindi questa spesa viene praticamente depennata. Inoltre non è necessario pagare gli oneri relativi all’allaccio alla rete comunale per la fornitura di gas per riscaldamento, ed anche questa voce è depennata.


Per questo edificio è stata prevista una copertura interamente ricoperta di pannelli fotovoltaici; questi non incidono sul raggiungimento degli standard di Passive House, ma la quantità di energia elettrica prodotta rende la casa totalmente autosufficiente, con un eccesso tale da portare i proprietari ad ipotizzare l’acquisto di un’auto elettrica e l’istallazione di una colonna per il suo rifornimento.


Il cantiere


Gli scavi sono iniziati a giugno; una volta completati sono stati realizzati l’interrato ed il garage. Mentre le parti in calcestruzzo maturavano, la ditta metteva a punto e controllava le strutture lignee prefabbricate. A fine agosto, completata la struttura di base, sono arrivati i pannelli XLAM ed è iniziata la fase di cantiere relativa alla struttura in legno. Dopo soli venticinque giorni esiste già tutto: solai, copertura, impianti. Mancano solo le finiture. Poco tempo? In realtà si tratta dei normali tempi di cantiere per un edificio di questo tipo, realizzato con una maniacale attenzione ai dettagli.


Al piano terreno, nel punto in cui la struttura in legno si aggancia alla struttura in calcestruzzo dell’interrato, la guaina di protezione è stata posizionata e risvoltata all’esterno fino ad 1 m di altezza dal livello del terreno, affinchè in nessun caso l’acqua possa penetrare ed intaccare la struttura lignea.


Ogni giunto è stato accuratamente sigillato per garantire una perfetta tenuta all’aria, riducendo al minimo dispersioni e ponti termici.


Esternamente è stato previsto un cappotto termico in fibra di legno, spesso 20 cm, che è stato applicato ai pannelli XLAM di 9,5 cm. Lo spessore complessivo delle pareti risulta piuttosto contenuto se si considera che si tratta di un edificio passivo.


La committenza ha scelto di usare materiali naturali, come la fibra di legno per l’isolamento esterno, e argilla per riempire alcune pareti interne.

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    Project details
    • Year 2014
    • Main structure Wood
    • Contractor LignoAlp
    • Status Completed works
    • Type Single-family residence
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