Chiesa per l'Aquila | Francesco Cianfarani
Proposta di concorso per un complesso parrocchiale L’Aquila / Italy / 2013
La proposta è stata guidata, sin dalle prime scelte progettuali, dalla duplice volontà di proporre uno spazio liturgico di grande qualità estetica ed, al contempo, di estrema semplicità e funzionalità. Si è inteso perciò fermamente scartare impostazioni progettuali mosse dalla personale rilettura poetica dei recenti avvenimenti che hanno sconvolto il centro abruzzese, ovvero da scelte autoreferenziali, quindi da architetture performative o comunque “d’immagine”.
Tutto questo è stato evitato perché lontano proprio da ciò di cui il progetto di uno spazio liturgico identitario dovrebbe offrire ad una comunità, ed in particolare ad una comunità ad oggi ferita e in difficoltà come quella dell’Aquila. Si è cercato perciò di muovere le scelte compositive attraverso pochi ma buoni spunti progettuali, in grado di incardinare il nuovo complesso parrocchiale alla sua realtà storica e alle future trasformazioni urbane che la città si prospetta a vivere.
Sotto questo punto di vista, la visita all’area di progetto ha offerto le indicazioni principali per sviluppare il disegno identitario della chiesa. L’orientamento e la leggera pendenza del lotto, l’importanza urbana di via Panella, la muta presenza del cimitero, di una bellissima vista verso gli agglomerati extraurbani e i monti a sud della città, hanno modellato il progetto.
Il sagrato della chiesa, il luogo principale per le cerimonie, è accessibile da via Panella, schermato dalla strada soltanto da un parcheggio per le occasioni speciali e per il parroco, e da un sistema perimetrale di scale e rampe che collegano la quota d’accesso con il livello inferiore del lotto. La pianta e i muri del sagrato sono disegnati in modo da permettere un comodo ingresso all’aula liturgica e godere del panorama succitato, nascondendo però alla vista il caos edilizio dei lotti circostanti.
L’aula liturgica, un volume estremamente scabro e frugale, invece è impostata assecondando il tradizionale allineamento est-ovest, ed è perciò parallela a via Panella. L’impianto scelto corrisponde al classico tipo basilicale. Il livello sottostante della chiesa è destinato al salone parrocchiale e all’esercizio della memoria, tramite l’inserimento dell’omonima Cappella, accessibile sia alla quota di Via Panella per mezzo di una piazzetta arredata con un giardino e uno specchio d’acqua, sia a quella più bassa del lotto, da via Cencioni. In questo spazio, che idealmente sorregge l’intera chiesa attraverso imponenti pilastri cavi, è stato anche posto il fonte battesimale, al di sotto del lucernario che collega visivamente l’aula liturgica superiore e lo spazio ipogeo. A corredo di queste funzioni si è ricavato, sempre alla quota più bassa del lotto, un piccolo campo giochi e un parcheggio. Tutta la chiesa è realizzata tramite l’incontro di materiali poveri e pregiatissimi: legno, cemento e intonaco bianco da una parte, marmo nero del Belgio e serpentino dall’altra.
La proposta è stata guidata, sin dalle prime scelte progettuali, dalla duplice volontà di proporre uno spazio liturgico di grande qualità estetica ed, al contempo, di estrema semplicità e funzionalità. Si è inteso perciò fermamente scartare impostazioni progettuali mosse dalla personale rilettura poetica dei recenti avvenimenti che hanno sconvolto il centro abruzzese, ovvero da scelte autoreferenziali, quindi da architetture performative o...
- Year 2013
- Work started in 2013
- Work finished in 2013
- Main structure Reinforced concrete
- Status Unrealised proposals
- Type Churches / Shrines and memorials
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