EX D.P._RIVER LANDSCAPE_ | Emanuele Capocasa

Tesi di laurea in Progetto e Costruzione, - Relatore: Prof. Arch. Filippo Raimondo - Università degli studi "G. D'annunzio"(Pescara) Alla base del semplice gesto generatore della proposta progettuale c’è un “movimento tellurico”. Le preesistenze naturali sono il motore di questo movimento; l’acqua da un lato e il parco dall’altro sembrano comprenetarsi, creando una sequenza di increspature nel terreno. Risultato di queste tensioni è la sequenza di “dita” parallele che si abbassano come “onde” di diversa forma a contenere le diverse funzioni previste dal piano particolareggiato. La visione guida è caratterizzata da due aspetti principali: Il primo, favorire la nascita di corridoi verdi, ricucire il lungomare con il lungofiume e mettere in connessione, attraverso una riqualificazione, spazi già esistenti. Il secondo, è di favorire la nascita di nuove centralità; a seconda della posizione strategica che occupano e nel rispetto del piano, possono distinguersi tre macrozone: una costituente un polo terziario, più accessibile alla città, trovandosi in una posizione privilegiata rispetto ai principali assi viari(lungomare, lungofiume, Ponte del Mare). Un secondo polo, caratterizzato da un rapporto più diretto con il parco(corridoio verde) ed il fiume, distinto dalla presenza di verde artificiale e servizi di prima necessità. Un terzo polo si configura con le residenze, posto in una zona caratterizzata da strade secondarie, quindi in una frazione più riservata e consona all’abitare.