PALAZZO CONTI

RESTAURO DI PALAZZO CONTI A CINGOLI Correva l’anno 1229 quando gli armati del comune di Cingoli distrussero il “Castrum Civitellae” dal quale fino ad allora la famiglia Conti aveva dominato il proprio feudo. La perdita del feudo e la distruzione del castello costringono la famiglia a stabilirsi nel centro della città di Cingoli nell’omonimo palazzo e ne rimane proprietaria fino al 1867. Da questa data, l’immobile passa attraverso diversi proprietari che lo frazionano e lo abitano fino ad un recente passato, quando l’ala ovest viene manomessa da un intervento di ristrutturazione con destinazioni residenziali e terziarie. Al momento dell’ intervento il palazzo, costruito intorno alla fine del 1200, è caratterizzato dalla prevalenza di elementi decorativi di epoca tardo rinascimentale e, sulla corte interna, dalla presenza di due archi ribassati ottocenteschi. Il progetto si è posto gli obbiettivi del restauro degli elementi di pregio , del risanamento e consolidamento delle parti strutturali, del ripristino dell’impianto distributivo originario e della conferma della destinazione d’uso residenziale per un unico nucleo famigliare. Il fronte principale, orientato a nord, in blocchetti di arenaria con inserti in laterizio e cornici in pietra di Cingoli, viene ripristinato attraverso un intervento di pulitura, ricucitura e sigillatura dei giunti, gli infissi originari completamente perduti vengono sostituiti con nuovi serramenti in legno di castagno ad eccezione del portone di ingresso che viene restaurato. Superato il portone, sotto il portale a sesto acuto recante lo stemma della famiglia Conti, un androne passante conduce al cortile interno sul quale si affacciano le due facciate del palazzo ; da qui ha origine la scala di pietra ad unica rampa che conduce al primo piano . Il piano terra è formato da due locali: uno destinato a studio posto in prossimità dell’ingresso e l’altro, più grande, in continuità con la corte sarà utilizzato nelle occasioni conviviali. Questi locali e l’androne hanno soffitti a volte lunettate che si originano da pulvini in pietra che sono stati tutti recuperati. Il fulcro e la peculiarità del piano è la corte delimitata su due lati dal palazzo e sugli altri due da alti muri in pietra posti a confine con i giardini limitrofi. Essa è interamente pavimentata in sestini di cotto con inserti lapidei ed è arricchita dalla presenza di due pozzi ,di cui uno a cavallo del muro di confine con la strada pubblica e da tre alberi di agrifoglio e di tasso , essenza questa presente nel gonfalone della città. Il primo piano ospita la parte giorno dell’abitazione costituita da tre vani ed un bagno; questo livello è caratterizzato dalla presenza della loggia che è stata recuperata alla morfologia originaria demolendo il muro di tamponamento del fronte sud , sostituendolo con una vetrata continua in ferro verniciato e restaurando le colonnine rinascimentali. Notevoli sono i soffitti lignei della cucina e del soggiorno, formati da travi principali sagomate, travi secondarie e cornici decorate: essi sono stati oggetto di un accurato ripristino, anche attraverso la integrazione di alcune parti mancanti. Il secondo piano, al quale si accede attraverso una scala che si origina dalla loggia, era quello maggiormente manomesso nel corso del tempo ed in stato di forte degrado. Dopo il nostro intervento, esso risulta formato da tre camere da letto e due bagni ; nella parte centrale è stato inserito un soppalco ligneo, accessibile da una scala a chiocciola in acciaio, che ci ha permesso di creare un locale destinato agli impianti tecnici sotto le falde del tetto. La scala che collega il primo al secondo piano è stata ricostruita in pietra (grafite tunisina) su disegno , così come tutte le pavimentazioni dei primi due livelli in formelle di cotto di recupero e in tavole di quercia quelle dell’ultimo piano. Il rifacimento delle pavimentazioni ha permesso la posa in opera ad ogni piano di un impianto di riscaldamento a pannelli radianti che oltre all’elevato confort abitativo non interferiscono con l’architettura interna. La copertura a falde è stata demolita e ricostruita con struttura principale e secondaria in legno massello e manto finale in coppi di recupero. Particolare attenzione è stata posta nel restauro delle cornici di gronda: quella sul fronte urbano composta da una fila aggettante di mattoni, sorretta da una mensola di elementi triangolari in pietra, sulla quale appoggiano gli arcarecci della copertura; quella sul fronte interno caratterizzata dalla presenza di un architrave ligneo aggettante dalla muratura e sorretto da barbacani in pietra. La serie di interventi messi in atto e sommariamente descritti, hanno permesso di conseguire un duplice apprezzabile risultato. Il primo è quello di aver eseguito un accurato restauro delle parti più pregiate dell’edificio e ripristinato la morfologia dell’impianto originario consentendo la lettura della tipologia e della stratificazione storica del bene monumentale. Il secondo risultato è quello di aver introdotto alcune innovazioni sia edilizie che impiantistiche che hanno permesso il raggiungimento di una eccezionale qualità dell’abitare senza alterare,ma anzi esaltando, le qualità formali dello storico palazzo.