ROTONDA A MARE | Fabio Maria Ceccarelli

Recupero strutturale e architettonico della Rotonda a Mare Senigallia / Italy / 2006

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Il progetto Il C.A. dell’Azienda Autonoma per la Stazione di Cura, Soggiorno e Turismo di Senigallia, delibera nel novembre del ’31 di “…creare un nuovo centro di vita balneare su questa spiaggia di levante, costruendo una piattaforma stabile in cemento armato sul mare, in corrispondenza del “piazzale della Penna”. Nel maggio del 1932 lo stesso C.A. approva il progetto dell’ing. Enrico Cardelli. I lavori 1932-1940: il periodo tra le due guerre. I lavori per la realizzazione della “Piattaforma a mare” furono consegnati il 27 luglio 1932 all’impresa Panni di Roma aggiudicataria dell’appalto e dovevano essere completati entro il 21 aprile 1933. Dalla relazione del direttore dei lavori ing. Gualtiero Minetti si rivela testualmente: “Solamente poco dopo l’ultimazione delle soprastrutture si iniziò un abbassamento generale più sensibile nel senso da mare a terra e da levante a ponente…l’abbassamento complessivo fu di 20 centimetri” “…come provvedimento si adottò il criterio di scaricare i pali già infissi di parte del peso su di essi gravante scaricandolo su coppie di pali…a mezzo diagonali abbraccianti la soprastruttura con adeguata cintura…”. L’evento fu allarmante ma “…eseguita questa palificazione…non si sono verificati più abbassamenti di carattere apprezzabile”. La Rotonda a mare comincia quindi la sua esistenza,con l’inaugurazione ufficiale, il 15 luglio 1933 alla presenza del Duca degli Abruzzi e delle autorità. Mantiene il suo ruolo di “Luogo di ritrovo per il pubblico durante la stagione balneare” fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. In quella circostanza si sono effettuate perciò le più importanti alterazioni strutturali e volumetriche della Rotonda, mantenendo tuttavia le strutture fondali nel loro stato di progressivo degrado. 1944-1986 Durante questo periodo sono stati realizzati in più occasioni lavori di ripristino e manutenzione dell’organismo dalla sistemazione nel 1948 dei danni subiti nel periodo bellico a quelli del ’56 , del ’57, del ’59 per sistemazioni esterne: la scala in ferro, la integrazione delle palificazioni, il consolidamento della piattaforma, le balaustre. In seguito ai danni causati dal terremoto ed alle mareggiate del 1973 vengono realizzate ulteriori opere di consolidamento. I più recenti interventi sono stati effettuati nel 1986 e hanno riguardato principalmente il rafforzamento del pavimento del salone con una soletta precompressa. E’ stato realizzato anche un soppalco disposto a circondare completamente il salone occupando anche i volumi porticati esterni, conseguentemente tamponati con infissi in alluminio. La disponibilità del progetto originale (datato 1932, con annullo del 4 maggio) consente di ricostruire la geometria di base secondo la quale si è organizzata e realizzata la tipologia rara e specialistica di un manufatto sul mare da destinare a luogo di ritrovo per il pubblico. Le dotazioni dell’edificio si dispongono secondo la logica volumetrica e distributiva di “spazi serventi” e “spazi serviti” applicata alla relazione tra salone centrale, sale laterali e spazi al contorno. Il manufatto deve essere considerato come un “unico” tra pontile di collegamento a terra ed edificio in mare. L’”unico” determina un’assialità pronunciata nel senso ortogonale al lungomare e alla spiaggia. Alla distanza di 100 metri esatti dal lungomare è materializzato nel progetto un secondo asse, breve, ortogonale al primo, intrinseco al solo edificio. La “croce” tra i due assi costituisce l’orditura virtuale della Rotonda e della sua piattaforma. L’incrocio individua il centro del salone principale, del diametro di 16 ml. e dell’altezza di ml. 9 circa sotto la calotta. Ai lati del salone, secondo i due bracci della croce, si sviluppano due absidi la cui profondità trasversale è pari ad un terzo del cerchio esterno del salone. Verso terra, con centri sulle diagonali di un quadrato incrociatisi nel centro del salone, lo circondano due sale della forma approssimativa di un quarto di cerchio. Adiacente al lato verso terra del quadrato che le contiene, si presenta un corpo la cui pianta corrisponde a due quadrati affiancati e contiene, su due piani, alcuni locali di servizio. Attorno alle due absidi e verso mare la Rotonda è circondata da un peristilio a due colonne che sostengono la pensilina. La piattaforma su cui è posata la Rotonda presenta un perimetro la cui forma è direttamente generata dalla geometria già descritta. La parte a mare è disegnata come segue. Con centro sull’intersezione tra il cerchio interno del salone e il diametro che collega le absidi, si descrivono due archi di cerchio con origine sugli estremi del diametro, più ampi delle pensiline, con angolo di 30°. I raggi che li determinano sono poi estesi fino alla loro intersezione comune sull’asse longitudinale: essa determina il centro di un arco di 120° che raccorda i due archi recedenti. Il perimetro a mare della piattaforma è pertanto una policentrica. Verso terra la piattaforma presenta un perimetro che risulta dalla ripetizione allargata della pianta del volume coperto. Scelte progettuali Come segnalato nel paragrafo di analisi precedente, assume un particolarissimo rilievo l’obbiettivo progettuale di depurare l’affollamento delle strutture tra la piattaforma e il fondo marino. Il modo con cui operare trae fondamento dall’intenzione di rendere interrelato e leggibile il rapporto tra il volume sopra la piattaforma, le sue membrature e quelle che ne trasmettono i carichi al suolo. Per questa via si giunge senz’altro a riprodurre la gradevole trasparenza che si apprezza dalle fotografie del manufatto sia in corso d’opera, che appena realizzato (1933). Si giungerà inoltre al risultato di rendere superflui i molteplici controventi diagonali che, già nel manufatto originale e, ancor più, in quello configuratosi nel corso del tempo, hanno svolto il ruolo di supporto alla distribuzione dei carichi e accresciuto a dismisura l’opacità della struttura. Si recupererà inoltre, a meno della “patina”, quell’immagine del progetto Cardelli che il C.A. dell’Azienda di Soggiorno dell’ epoca aveva più apprezzata tra quelle degli altri concorrenti e che consisteva “…nell’equilibrio delle masse e nella evidenza della struttura che non è inutilmente nascosta da falsi elementi ornamentali… che risulta così gradevole e leggero aspetto, ed è studiato razionalmente nella disposizione dei locali”. Un secondo obbiettivo del progetto, rilevante come il precedente, è quello di riprodurre la forma del perimetro della piattaforma uguale a quello dell’edificio realizzato nel ’33 e deducibile dal progetto originario del Cardelli . A tale perimetro il progetto associa la ricostruzione del parapetto originario derivabile dalla lettura fotografica del manufatto originario, nonché la condizione aggettante di una consistente fascia esterna della stessa piattaforma tendendo con ciò a riprodurre la relazione di oggetto sospeso sul mare per la Rotonda poiché saranno posti completamente in ombra i suoi sostegni verticali. Per quanto riguarda le strutture in elevazione, si prevede la rimozione del calcestruzzo copriferro in tutte le colonne ed i pilastri, con trattamento di passivazione e protezione delle barre, reintegro delle armature e finale risarcimento delle porzioni superficiali di protezione. Un analogo intervento di incamiciatura viene adottato per i ritti pseudo-rettangolari a struttura mista. L’orizzontamento del piano ammezzato verrà in gran parte rimosso per recuperare la connotazione d’impianto originario; le parti interne, da ricostruire per una piccola porzione, sono previste in carpenteria metallica con ritti propri di sostegno in acciaio. Sulla terrazza e sulla cupola di copertura si prevede di realizzare un’incamiciatura con integrazione di barre di armatura integrazione con materiali speciali, sia nelle travi sia nelle parti correnti di orizzontamento. Il progetto di restauro si propone di ripristinare tutte le aperture presenti nel “ progetto Cardelli” documentate dalle fotografie dell’edificio realizzato nel ’33 rispettandone tipi, partizioni e collocazione. I materiali con cui gli infissi che le proteggeranno verranno realizzati, saranno metallici e verranno dettagliati in fase esecutiva. Le destinazioni d’uso La Rotonda fu realizzata per costituire un luogo di convegno per i turisti del tempo. Si previdero allo scopo un salone per le feste, sale per ristorante e bar, un palcoscenico, cucine e guardaroba, locali per i servizi. All’esterno la terrazza costituiva un’estensione delle attività interne. Un pontile a mare consentiva la sosta dei bagnanti e l’attracco delle imbarcazioni. Il progetto, innanzi tutto, riconferma le destinazioni d’uso originarie. Si prevede inoltre, attraverso un uso delle strutture non solo stagionale, di introdurvi destinazioni d’uso più ampie comprendendovi anche attività e manifestazioni culturali ed artistiche. In particolare per le eventuali funzioni ristorative la Rotonda potrà costituire il luogo di consumo dei pasti completi prodotti all’esterno. La carenza originaria di spazi di deposito viene dal progetto generale corretta con la previsione di spazi appositi ubicati all’attacco del pontile con il piazzale della Libertà. La quota della loro copertura sarà la stessa dell’attuale marciapiede fornendo perciò una sua estensione attrezzata a verde e sedute.
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    Project details
    • Year 2006
    • Work started in 2001
    • Work finished in 2006
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client COMUNE DI SENIGALLIA
    • Contractor IMP. EDIL . TORELLI E DOTTORI
    • Status Completed works
    • Type multi-purpose civic centres / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of Works of Art
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