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Concorso di progettazione per il recupero dell'ex Mof di Ferrara | third prize Ferrara / Italy / 2014

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Premessa
Il concorso per la progettazione preliminare della nuova sede dell'Ordine degli Architetti P.P.C. e dell'Urban center di Ferrara ha come obiettivo il recupero della palazzina dell'ex MOF realizzata tra il 1936 e 1937. Attualmente l'edificio è molto degradato e l'area sul quale insiste è sostanzialmente adibita a parcheggio a raso. Nel 2010 l'attuazione del masterplan a firma Behnisch Architekten a posto le basi per il prossimo futuro dell'area.
La riqualificazione della palazzina ex MOF si configura quindi come il primo atto della futura trasformazione, delicato poiché deve tener conto sia della sua specificità, della funzione e nel contempo di quanto previsto dal piano particolareggiato area ex Mof – Darsena.

2 Il progetto
2.1 Filosofia progettuale
Il nostro progetto, come descritto dagli elaborati grafici, accoglie le proposte del piano Behnisch: il disegno degli spazi aperti, del verde e delle pavimentazioni riprende quanto previsto nel masterplan con l'obiettivo di creare un sistema di “canali verdi” che leghino il lungofiume con il parco delle mura.
Dietro all'edificio ex Mof si viene a configurare una piazza delimitata dalla palazzina stessa verso Corso Isonzo e dagli edifici direzionali e residenziali sul retro.
Ogni intervento del progetto proposto, seppur considerando il masterplan, è caratterizzato da completa autonomia rispetto alle tempistiche del piano Benhisch.

2.2 Il progetto
Le scelte progettuali mirano a intervenire in modo rispettoso, senza stravolgere le caratteristiche dell'edificio progettato dal Savonuzzi.
Il primo approccio è quello di liberare la palazzina da ciò che non è originale e/o incongruo, accumulato e aggiunto nel corso degli anni: comignoli, tubazioni in facciata, elementi illuminanti non funzionanti, la scala al piano primo sulla terrazza, il piccolo volume aggiunto al piano terra lungo la mura di recinzione.
Il secondo intento è aprire, eliminando il tratto di mura di recinzione davanti all'ex Mof. In questo modo si aumenta l'effetto percettivo dell'edificio e della piazza retrostante, e si ricuce l'area alla
città.
Il terzo intervento: valorizzare. Il basamento che definisce un'unica quota per l'edificio e la piazza, è una rivisitazione dell'archetipo del crepidoma, in concreto un elemento rialzato, ma plasmato con piani inclinati che rende più accessibile l'area e più permeabile l'edificio, in tutte le direzioni.
Quarto obiettivo, ribaltare e spostare il baricentro del sistema di accesso, non più su Corso Isonzo, ma sul basamento verso la piazza del m.p. Di Benhisch.
L'ambito di intervento è definito così dalla parte rialzata e dai due rettangoli di verde ai lati. Il basamento, alto 65 cm pari alla quota interna del piano terra dell'edificio, si flette a generare piani lievemente inclinati con pendenza secondo normativa per il superamento delle barriere architettoniche, o è inciso dai gradini e bucato dal verde degli alberi.
Diviene così:
elemento di seduta e di osservazione dell'intorno da una altezza più elevata;
spazio per manifestazioni all'aperto, per attività di bar/ristorazione
luogo di sosta e
elemento di riconoscimento delle funzioni e delle attività legate all'edificio.

2.3 Sede dell'Ordine:
La funzione primaria dell'edificio è la sede dell'Ordine degli Architetti.
Il nostro progetto non aspira solamente a fornire soluzioni alle richieste funzionali del committente, ma anche a rispondere alla necessità che l'intervento renda riconoscibile anche emotivamente la funzione contenuta.
Inutile qui dilungarsi sul legame di Ferrara con l'architettura. Ci siamo quindi riferiti ai quadri di Giorgio de Chirico come eco di un'architettura presente e passata. De Chirico e Le Corbusier hanno unito sogno e ordine nei loro rispettivi lavori: entrambi sperano di sviluppare una poetica architettonica dalla precisione della linea e della geometria, di estrarre un certo lirismo dal semplice stupore della modernità. Analogamente, nel nostro progetto il basamento diviene, come nei dipinti di De Chirico: palco, piazza metafisica sul quale sono posti pochi chiari elementi le ciminiere, gli edifici antichi e la natura. C'è, nell'idea proposta, la volontà di dare uno spazio architettonico e urbano che non solo risponda alla normativa ma sia in grado di donare alla gente una dimensione poetica.
La palazzina ex Mof è l'edificio antico, la permanenza, la memoria. La ciminiera, segno di riconoscimento verticale e apparato tecnologico (presa d'aria dell'impianto geotermico), è la modernità. L'ingresso alla sede dell'Ordine è valorizzato da un volume, generato dalla alterazione di un parallelepipedo, che con una prospettiva “accelerata” determina deformazioni visive come nelle opere metafisiche.

2.3.2 La torre dei libri
La torre dell'orologio risulta attualmente slegata rispetto ai due piani dell'edificio in quanto è raggiungibile solamente tramite una scala esterna posta sulla terrazza del piano primo. Da lì si accede ad un primo livello che permette di uscire sul tetto, e a due livelli superiori con il macchinario dell'orologio e il serbatoio d'acqua.
Il progetto si pone l'obiettivo di integrare fisicamente e funzionalmente la torre con le nuove destinazioni dell'edificio. La torre si adatta perfettamente ad ospitare la piccola biblioteca dell'Ordine, così come richiesto dal bando: demolendo parzialmente il solaio del piano secondo, la torre dei libri si articola in un
prisma a base quadrata che contiene la scala e le scaffalature che seguono le rampe.
Salendo si generano piccoli spazi per la consultazione che si dispongono ai vari livelli, e che grazie alle partizioni orizzontali in vetro, divengono percepibili dal basso. La scala del piano con gli ingranaggi consente di salire allo spazio all'ultimo piano, dove sarà realizzata una sala lettura, studiolo molto luminoso e punto di osservazione della città.
La biblioteca verticale diviene il fulcro dell'edificio, sia come contenitore di conoscenza (la torre libraria delle grandi biblioteche), sia come spazio per leggere (memoria dello studiolo rinascimentale), sia come elemento architettonico simbolo di prestigio, punto di osservazione sulla città e nel contempo vero elemento di riconoscimento della palazzina ex Mof.
La realizzazione della scala all'interno della biblioteca consente di eliminare la scala di collegamento dalla terrazza al piano ingranaggi.

2.4 Spazi espositivi, per la formazione e complementari
Al piano terra si accede, dal podio/basamento verso la nuova piazza, all'ingresso dell'Urban center. La grande sala voltata, pensata per esposizioni e per attività formative dell'Ordine degli Architetti sarà dotata di schermi olografici adesivi per fronteproiezione montati su vetro, fissato a pavimento, che non compromettono né limitano la visione degli affreschi, consentendo di effettuare proiezioni per conferenze o esposizioni. Viene collocato lo spazio bookshop vicino alla sala voltata, la caffetteria vicino all'ingresso e i salottini per le mostre tematiche sulla città che potranno essere usati anche per attività di formazione o altri eventi. Questi ultimi sono pensati come uno spazio aperto, con pochi chiari elementi, che rendono la visita, non solo istruttiva, ma anche un'esperienza rilassante e piacevole. Spazi per apprendere, ma anche per approfondire, ragionare, discutere, confrontarsi come in un salotto. Lo spazio tecnico, dove sono posizionati i quadri per il funzionamento degli impianti delle sale (proiezione, impianto sonoro ecc...) è posto vicino al salone centrale.
Particolare attenzione è stata posta al piano interrato. Per problemi legati all'accessibilità non vengono destinati spazi aperti al pubblico. Uno spazio corrispondente alla caffetteria, collegato con la scala a chiocciola esistente, viene destinato a piccolo magazzino per l'attività di somministrazione.
Sotto la sala principale viene individuato un ampio locale impianti. In questo spazio oltre alla centrale termica è prevista la collocazione dell'impianto geotermico ad aria, che ha la grande presa d'aria sul basamento esterno, che contribuisce al riscaldamento/raffrescamento degli ampi spazi al piano terra così da rendere minore l'utilizzo dell'impianto tradizionale e abbattere i costi di gestione.

2.5 Approccio sostenibile
Tutti gli interventi mirano a migliorare il comfort complessivo senza costi aggiuntivi. Tenendo conto degli orientamenti dell'edificio, gli interventi mirano al risparmio energetico e all'uso di energie rinnovabili. La luce solare viene controllata mediante oscuri orientabili in metallo cor-ten, sulla facciata sud, e alberature a foglia caduca per garantire l'illuminazione invernale. Viene migliorata l'efficienza energetica dell'edificio con l'applicazione di un cappotto isolante e l'integrazione dell'impianto di raffrescamento/riscaldamento con un impianto geotermico ad aria. Nella piazzetta le alberature, le pavimentazioni miste, con l'inserimento di zone a prato contribuiscono a mitigare il riscaldamento solare estivo. Inoltre abbiamo proposto l'installazione di nebulizzatori d'acqua, nella piazza centrale, per raffrescare l'aria e come elemento di gioco per i bambini.
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    Project details
    • Year 2014
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2014
    • Main structure Masonry
    • Client Ordine Architetti PPC Ferrara
    • Cost 1.000.000,00€
    • Status Competition works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres / Building Recovery and Renewal
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