Villa S.03 | Gianluca Insinna

La villa è sita nella città di Palermo e sorge in un lotto di terreno nella zona di Partanna Mondello. Prima dell’ intervento progettuale l’edificio consisteva in un vecchio rudere in completo stato di degrado e abbandono, adibito a stalla e a magazzino per attrezzature agricole. La nuova destinazione ha tenuto conto di esigenze di natura familiare da parte della committenza. Attualmente la villa si sviluppa su tre livelli collegati da una scala la cui struttura portante è in acciaio rivestito di legno di rovere: a piano terra la zona giorno con il camino che fa da fulcro spaziale; a primo piano la zona notte ed al secondo ed ultimo piano lo studio che si affaccia sulla terrazza. L’ ingresso dell’ abitazione è tra due nuovi piccoli volumi addossati all’ edificio esistente, che sono interamente lignei, con struttura portante e tompagni perimetrali in lamellare di abete e le contro pareti esterne in doghe di teak. Esternamente chiusi e destinati rispettivamente uno a lavanderia e a locale tecnico per impianti (tra cui quello di climatizzazione) e l’ altro a servizio igienico. Tutto l’ involucro interno è stato inteso come contenitore neutro, ovvero bianco, dove poter integrare elementi architettonici progettati e realizzati artigianalmente con l’ utilizzo esclusivo di materiali quali legno, vetro, pietra e acciaio. Definita la distribuzione planimetrica, partendo da determinati vincoli spaziali e funzionali interni si è data “pelle” all’ esterno attraverso una misurazione e conseguente operazione di “sottrazione e somma” di ogni singolo concio di calcarenite che compone le facciate. Da qui l’ idea di realizzare le nuove aperture tenendo conto delle dimensioni dei filari dei conci di calcarenite e delle dimensioni degli stessi. La natura stereometrica dell’ edificio è stata conservata ed è stato esaltato l’ aspetto massivo delle facciate: prima con la realizzazione della nuova stilatura, rientrata rispetto al profilo esterno dei conci di calcarenite, poi con l’ applicazione di lastre in pietra sfalsate che assecondano l’ asimmetria delle nuove aperture. Il NUOVO doveva fondersi con l’esistente senza prevaricazione, ma al contempo senza imitarlo artificiosamente. Un nuovo “ritmo musicale” della facciata ha preso vita.