La Fornace Massetti di Riosecco a Città di Castello | Lucia Fiorucci

Museo della Fornace e Centro Permanente di Formazione d'Arte Ceramica Città di Castello / Italy / 2010

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La fornace Massetti di Città di Castello fu fondata a nell'Ottocento come fornace da calce, si sviluppò con la produzione a ciclo continuo Hoffmann, fino a diventare società di commercio di laterizi per l’edilizia; cessa poi l’attività nel 1983. Oggi è costituita da quattro corpi di fabbrica, testimonianze dello sviluppo tecnologico e produttivo. Il primo è il forno Hoffmann con la ciminiera. L’edificio originariamente era di dimensioni maggiori: nel 2000, per creare una nuova viabilità, l’amministrazione comunale ha demolito due campate dei forni, creandone una sezione aperta ed eliminando il fronte sud. Accanto ai forni è presente un essiccatoio a due piani. Perpendicolare a questo, verso la cava d’argilla, c’è un terzo fabbricato in cui avveniva la lavorazione della terra. Nel 1963 fu costruito, dietro ai forni, un nuovo essiccatoio per i laterizi più pregiati, ad aria forzata e naturale. I laterizi di scarso valore erano lasciati invece all’esterno, sotto le tettoie chiamate “gambette”. Oggi questa fabbrica abbandonata nel quartiere di nuova urbanizzazione di Riosecco, è di forte impatto estetico ed emotivo: con il recupero architettonico si riporta alla memoria un’attività che ha sempre fatto parte del panorama produttivo e culturale tifernate. L’ipotesi progettuale prevede il Museo della Fornace e del Centro Permanente d’Arte Ceramica. Si ipotizza la demolizione dei due fabbricati più degradati e meno interessanti dal punto di vista storico-architettonico, conservando l’antico forno, il più recente essiccatoio, e la ciminiera simbolo incontrastato dell’attività industriale. La necessità di ruotare idealmente il fronte principale, dà il concept: il prospetto più degradato ad est è il fulcro del progetto, e fa risaltare la struttura dei forni, che da questo lato non sarebbe visibile. Il progetto prevede un parallelepipedo vetrato al posto del vecchio essiccatoio demolito, del quale si mantengono dimensioni e proporzioni, e a sud una teca trasparente racchiude la sezione aperta dei forni. Come la Tate Modern di Herzog & De Meuron a Londra, il nuovo edificio è una scatola trasparente, che contiene i collegamenti e permette la piena visibilità dell’esistente. Il Museo e la Scuola d’Arte Ceramica, due strutture complementari, sono state distribuite negli edifici esistenti, e l’elemento nuovo ne è l’introduzione, la connessione e il “centro nevralgico”. Lo spazio museale, suddiviso in tre sezioni permanenti e una temporanea si sviluppa su due piani del forno Hoffmann, e accanto all’esposizione permanente di ceramica, a sud, c’è un atelier artistico per i maestri ceramisti. Il centro di formazione, si organizza invece nell’essiccatoio del ’63: al piano terra sono distribuite aule didattiche ed uffici direzionali, al piano superiore un auditorium con sistema a carrucola semovente e pannellature apribili per ricreare il grande spazio voltato dell’essiccatoio forma un ambiente unico con la parte di esposizione temporanea. Il piazzale della fornace, sotto al quale sono previsti magazzini e parcheggi, diventa una premessa al museo: il punto d’arrivo del visitatore, anticipa la visita dell’interno osservando i vecchi macchinari, conservati in teche trasparenti, e le “gambette” restaurate. Il piazzale è un giardino pensile, che si connette con il nuovo parco del quartiere e riporta la Fornace ad essere il punto di riferimento di Riosecco: la piazza è l’elemento di connessione fisica e ideale fra interno ed esterno, tra la fornace e la sua città.
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    La fornace Massetti di Città di Castello fu fondata a nell'Ottocento come fornace da calce, si sviluppò con la produzione a ciclo continuo Hoffmann, fino a diventare società di commercio di laterizi per l’edilizia; cessa poi l’attività nel 1983. Oggi è costituita da quattro corpi di fabbrica, testimonianze dello sviluppo tecnologico e produttivo. Il primo è il forno Hoffmann con la ciminiera. L’edificio originariamente era di dimensioni maggiori: nel 2000, per creare una nuova viabilità,...

    Project details
    • Year 2010
    • Status Research/Thesis
    • Type Multi-purpose Cultural Centres / Museums / Concert Halls / Recovery of industrial buildings
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