Riqualificazione delle piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer

Il progetto per la riqualificazione delle Piazze Aldo Moro ed Enrico Berlinguer è improntato su due concetti-chiave che mirano a soddisfare le finalità principali espresse nel bando: • da un lato, la creazione di servizi e attrezzature capaci di ottemperare alla domanda pubblica; • dall’altro, la soluzione dei salti di quota e la riconnessione di situazioni spaziali che si sono stratificate in quella parte di città in contingenze e tempi differenti. Dall’esperienza diretta dei luoghi si è giunti ad una semplice considerazione, secondo cui l’area risulta fortemente ‘tesa’ fra due differenti istanze, ossia la necessità di creare uno stretto rapporto con il centro storico e, al contempo, con il contesto più ampio del paesaggio rurale e naturale che circonda l’intera città di Putignano. La scelta progettuale si è incentrata anche sulla volontà di mantenere una distinzione (oltretutto storicizzata) fra le due piazze: si tratta però di una ripartizione che resta puramente fisica, in quanto la continuità spaziale, visiva e funzionale viene garantita da alcuni segni ed elementi che conferiscono all’area un carattere unitario e percettivamente uniforme, pur articolando realtà ed eventi spaziali eterogenei, dinamici ed attrattivi. Il principale ruolo di ‘connettivo’ è affidato ad una grande rampa che taglia trasversalmente le due aree e ne ‘assorbe’ le differenze di quota: essa consente di organizzare gli spazi e di collegare fisicamente le piazze tra loro e, a loro volta, con il nucleo storico. Pur trattandosi di un tratto fortemente distintivo all’interno del tessuto urbano, questa rampa non rappresenta una cesura ma, al contrario, garantisce la contiguità con il contesto. La sua giacitura, infatti, non è casuale: il percorso gradonato ‘ad imbuto’ esprime la volontà di incunearsi idealmente nel nucleo antico della città e di valorizzare il bel riferimento visivo del campanile della Chiesa di San Pietro Apostolo che sorge nel centro storico, oltre la cortina edilizia che si affaccia sull’Estramurale. Il recupero di questo rapporto diretto consente di potenziare il nuovo sistema di piazze, che diviene così una vera e propria polarità urbana, occupando una posizione privilegiata a cavallo fra il centro storico e la città consolidata otto-novecentesca. Ma, come già accennato, questa lunga gradonata (accessibile anche dagli utenti con ridotte capacità motorie e/o fisiche grazie ad una rampa ricavata su un lato) non si configura solo come un elemento di ricucitura urbana: essa articola, dal punto di vista funzionale, l’intera area di progetto, distinguendo gli usi e consentendo la distribuzione, orizzontale e verticale, dei vari spazi pubblici resi così fruibili anche su più livelli e in maniera totalmente continua. Bypassando l’attraversamento stradale (la scalinata si trova a quota +5,00 m in corrispondenza della strada), la mobilità pedonale risulta in tal modo priva di interruzioni da una zona all’altra evitando oltretutto di alterare la viabilità carrabile di Via Matteotti-Via Cappuccini (arteria alternativa utile a decongestionare il traffico di Corso Umberto I).