The Evening Line

Installazione site specific per l'11. Mostra Internazionale di Architettura Venice / Italy / 2008

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The Evening Line è la bozza per una struttura più ampia, una struttura molto, molto più estesa che proponga potenzialmente le dimensioni dell'universo. La struttura si chiamerà Morning Line ed è stata concepita da Matthew Ritchie come uno spazio intrinsecamente collaborativo. Si tratta di un'intersezione interdisciplinare per la congruenza delle informazioni, in cui artisti, architetti, ingegneri, fisici e musicisti danno ciascuno il proprio contributo di informazioni specializzate al fine di creare una nuova forma. Si tratta di una struttura mutevole, con molteplici espressioni e narrative che s'intrecciano nella sua struttura fisica, con proiezioni video e ambienti sonori innovativi. Il decennale progetto di Ritchie di costruire una cosmologia personale in grado di incorporare i linguaggi della scienza, del mito e della religione in un unico linguaggio visivo sistemico o "semasiografico" è divenuto una sorta di substrato per codificare queste molteplici narrative in un sistema strutturale tridimensionale che Ritchie ha progettato in collaborazione con Benjamin Aranda, Chris Lasch e Daniel Bosia.

Concepito a partire da un "pezzo universale" idealizzato (una forma poliedrica troncata), sia The Evening Line che Morning Line utilizzano i cicli frattali per costruire un modello dell'universo in espansione e contrazione.

I sistemi architettonici e ingegneristici si avvalgono degli ultimi sviluppi della progettazione parametrica. Non c'è una singola entrata o uscita, non c'è una forma finale. Non c'è una singola narrativa, né un inizio o una fine; solo movimenti intorno a molteplici centri. Le unità modulari di
Morning Line si autodimensionano all'infinito, aumentando o diminuendo sulla base di un rapporto fisso, ma possono espandersi o contrarsi in qualsiasi direzione o dimensione. Questo "pezzo universale" sta alla base di The Evening Line, progetto che descrive una logica nascente in cui l'informazione equivale alla forma. Il progetto si inscrive nello spazio come momento disegnato e spazializzato, interpretabile dagli artisti che collaboreranno in futuro. Geometria e struttura si fondono con l'espressione per formare un sistema olotettonico*. Questo processo sintetico è stato raggiunto prima attraverso il disegno, in cui forma e contenuto, geometria ed espressione possono diventare un'unica cosa. Ciò risponde in parte alla premessa del “principio olografico”, il quale presuppone che l'universo visibile possa essere inteso come un ologramma, isomorfico alle informazioni inscritte nei suoi confini. In altre parole, l'universo è una specie di immagine. Naturalmente, la domanda successiva è: come dobbiamo guardare tale immagine? Morning Line propone un'analoga conversione del linguaggio in luogo, conversione che allo stesso tempo racconta e incarna l"'immagine" dell'universo e il tentativo del genere umano di comprenderlo. Costruita intorno a un nuovo modello cosmologico che prevede la crescita dinamica e la ricreazione dell'universo, secondo la teoria "epikrotica" di Paul Steinhardt e Neil Turok, Morning Line è una struttura ciclica dinamica, in cui sono crollate le distinzioni architettoniche convenzionali tra struttura e superficie, geometria ed espressione, forma e contenuto.

Il fatto che questo modello cosmologico proposto e la narrativa di infinito rinnovamento che esso implica possano essere confutati da un'altra versione proposta nel prossimo anno non ci
preoccupa. Tra centocinquant'anni, quando le nostre città saranno sommerse dalle alluvioni che si profilano all'orizzonte, tutti i modelli cosmologici potrebbero essere irrilevanti. Ma per scoprire le rovine del futuro occorre costruire qualcosa. Noi sogneremo sempre. Nel progetto finale questo modello diventa a sua volta la base tematica per molteplici colonne sonore e narrative. Guardando avanti e indietro nella sua fisicità, Morning Line è allo stesso tempo una rovina e un monumento. Concepito come un antipadiglione, immagina un luogo che potrebbe esistere dopo la seconda caduta del genere umano. Capovolge l'obsoleto ottimismo tecnocratico solitamente associato ai padiglioni e sostituisce questa alterigia con un luogo il cui principale interesse consiste nel generare potenziali significati. Le istituzioni che hanno sostenuto il progetto hanno richiesto che la struttura possa essere smontata, spedita e installata in diversi luoghi, che abbia una vita fisica duratura, che possa essere radicalmente riconfigurata per i vari spazi in modo da adattarsi a un programma vario di musica contemporanea. Alcuni sensori registrano i movimenti di chiunque sia al suo interno e li convertono in nuove storie attraverso un innovativo sistema di spazializzazione sonora. L'edificio diventa uno strumento che può essere suonato da chi lo occupa.

Interattivo in molti modi, il contenuto si espande e si adatta a mano a mano che la struttura cambia nel tempo sia fisicamente sia per quanto riguarda la profondità delle informazioni.
Questo è il riconoscimento più importante, dal momento che è solo il bisogno umano di significato che fa del mondo un luogo. In altre parole, in quanto immagine dell'universo, questo modello è quantomeno una scommessa. Il ciclo dinamico non è che una canzone fischiettata mentre si cammina accanto al cimitero.
Ma queste sono le condizioni in cui tutti viviamo. Come succede per qualsiasi altro evento, Morning Line è un'opera che può essere capita solo se la si guarda in un'ottica futuribile. Chiamata con il nome di un quotidiano britannico che pubblica le quotazioni dei cavalli da corsa, Morning Line tratta dell'interesse logorante per qualcosa che è impossibile prevedere; poiché il futuro arriva ogni giorno, non può essere capito se non attraverso il passato. Tutte le componenti sono intercambiabili, riutilizzabili, smontabili, portatili e riciclabili. Morning Line potrebbe rappresentare la migliore opportunità di vedere il futuro prima che arrivi.


*"Olo-tettonico" è un neologismo derivato dall'evoluzione dei termini "tettonico" e "stereo-tettonico" introdotti da Semper e Botticher e più recentemente ripresi da Mark Wigley. Negli anni quaranta dell'Ottocento, Botticher propose un sistema integrato di espressione architettonica, basato su considerazioni di piano e struttura, e poi sul simbolismo della struttura in forme ornamentali. 80tticher interpretava l'ornamento come una forma di comunicazione di temi intrinseci al costruire, Questa riformulazione di idee estetiche, insieme alla relativa difesa dell'espressione visibile della struttura in ferro, ebbe molta importanza nella ricerca di un sistema di conoscenze architettoniche nella Germania moderna. Le teorie e i neologismi di Botticher e Semper furono ampiamente ripresi e sviluppati da teorici e architetti fino alla fine del secolo. La teoria tettonica di Botticher viene qui aggiornata e sostituita da una struttura espressiva che comunica a ogni livello sia i temi sia l'effettivo contenuto fisico del sistema edilizio. Coniata da Arthur Koestler, la parola "olone" (dal greco, holos, tutto) indica qualcosa che è allo stesso tempo un insieme e una parte. Qui si propone che l'arte e la scienza si completino a vicenda come "linee melodiche separate in costante interazione tra di loro" (GD). "Olo-tettonico" si riferisce in questo caso a un sistema tettonico edilizio/linguistico olistico o totalizzante.
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