Casa di moda, padiglione espositivo

Il progetto è ispirato alla filosofia dello stilista turco/britannico Hussein Chalayan; un designer d'avanguardia alla ricerca continua di ciò che il corpo può indossare; sperimenta l'utilizzo di materiali (fino ad allora propri dell'architettura) come plexiglas, led e laser. Egli stesso definisce i suoi abiti vere e proprie "Macchine da indossare", mutano forma scorrendo su una struttura nascosta; è questa una delle incredibili imprese di tecnologia che lo stilista ha voluto sperimentare sul corpo. Il suo è uno studio concettuale della moda capace di stupire, provocare e inviare una sensazione viscerale al suo pubblico. Il padiglione è figlio del movimento (rotazione/estrusione) di due forme che generano due elementi che si uniscono soltanto nella loro estremità più alta. La scelta dei colori (quasi totalità del bianco) dei materiali (pannelli di corian, resine e vetro) e delle forme (organiche) contribuisce a creare un ambiente futuristico, quasi asettico, all'interno del quale ogni elemento esalta la propria essenza.