Densità dell'abitare mediterraneo | Angela Pia Russo

_Pescara, città della costa italiana, entra a far parte di un sistema più ampio che la identifica non solo come città adriatica ma soprattutto come città del Mediterraneo. Il tema del “Mediterraneo”, riproposto più volte come luogo centrale del Mondo, domina oggi una nuova esigenza di consumo di storia. Nell’immaginario comune della città mediterranea, sebbene non si possa far riferimento ad un modello unico, sono presenti numerosi criteri, che identificano in maniera i diversi insediamenti urbani. L’idea principale consiste nella riproposizione contemporanea e contestualizzata alla realtà pescarese di quelle che sono definite come invarianti delll‘architettura mediterranea. E’ proprio dalla rilettura di questi elementi e dal disegno che li contraddistingue (definendo paesaggi densi e forme urbane ben definite) che si parte per capire se è possibile dare una nuova configurazione ad uno spazio privo d’identità: - il pieno (edificato), che gestisce il raffinato gioco di luci e ombre, presenta una completa dominanza nel tessuto ed è prevalente sul vuoto (percorsi e patii); - la cellula base dell’alloggio, spesso dalla forma regolare replicabile in tutte le direzioni, dimensiona e detta le direttive di tutta la pianificazione urbana a scala di quartiere (e perfino a scala comunale). Il modulo minimo è l’elemento da cui partire per governare l’intero contesto urbano; si parte da una forma originaria generando, per aggiunte progressive, una forma più complessa; - gli alloggi si sviluppano attorno ad un patio, uno spazio aperto che aggrega attorno a sè alcuni spazi di abitazione; è alimentato il senso di chiusura verso l’esterno ed è privilegiata la privacy a discapito degli spazi comunitari; - la densità stratificata, tipica delle città che hanno un trascorso storico pieno di influenze e di etnie diverse, è reinterpretata in chiave contemporanea. Lo studio dei city users che usufruiscono dei numerosi servizi urbani permette la configurazione di diversi alloggi dai moduli serventi ponderati rispetto ai bisogni delle utenze; tale configurazione rende possibile mixitè nella popolazione e si generano, così, fenomeni di aggregazione positivi per scambi culturali e sociali.