Istituto Europeo della Montagna - Primo classificato

Progetto per il recupero funzionale e la riqualificazione di un plesso Roana / Italy / 2007

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GIORGIO SANTAGOSTINO, partecipante, capogruppo
MONICA MARGARIDO, partecipante, gruppo di progettazione
OLGA CHIARAMONTE e CLAUDIO CHIODI, collaboratori


Obiettivo dell’intervento è quello di introdurre il programma di progetto attraverso nuovi elementi spaziali che interagiscano con l’esistente senza modificarne la morfologia. Considerando che l’introduzione di un programma tanto articolato, complesso e qualificato in un edificio fortemente degradato quale è la cattedra attualmente, avrebbe comportato costi proibitivi e comunque l’alterazione dello stato di fatto per rendere a norma l’edificio, si è scelto di basare il progetto su un concetto più radicale, ma al tempo stesso rispettoso dell’esistente e in grado di moltiplicarne le potenzialità spaziali.

Svuotato il complesso dei tramezzi, e dei solai, che allo stato di degrado attuale non sarebbero in grado di sostenere l’introduzione del nuovo programma, si è deciso di costruire all’interno delle pareti perimetrali e dei muri portanti esistenti, opportunamente rinforzati e risanati, una serie di unità spaziali indipendenti tra loro ma reciprocamente correlate, con lo scopo di accogliere le funzioni previste. Queste unità, che si configurano come volumi di legno variamente aperti in corrispondenza delle aperture esistenti sui prospetti, di dimensioni e altezze variabili, vengono affiancati o sovrapposti generando spazi diversificati in ciascun corpo del complesso. Le potenzialità spaziali della cattedra si amplificano grazie alla molteplicità delle variazioni che si generano all’interno di ciascun elemento, attraverso il collegamento tra loro, o anche tra lo spazio vuoto contenuto e i volumi stessi.

Il legno dei volumi fuoriesce dalle pareti perimetrali e forma una cornice sporgente che definisce il paesaggio all’interno di un quadro. Agli spazi vuoti interni all’edificio si contrappone anche una serie di patii ritagliati tra i volumi, all’interno delle mura esistenti, con lo scopo di illuminare gli ambienti chiusi e dilatare lo spazio verso il cielo. Il vantaggio di questa organizzazione spaziale è dato proprio dall’ambiguità di questi nuovi spazi, al tempo stesso indipendenti e interrelati: tutti i corpi che costituiscono l’arco planimetrico della cattedra risultano permeabili trasversalmente, permettendo una lunga passeggiata interna all’edificio, di funzione in funzione, di ambiente in ambiente.

Al complesso si accede dalla strada principale, in arrivo da est. l’ingresso è segnalato da una struttura leggera in acciaio cortain che, grazie alla sua forma irregolare e scultorea, introduce ad un patio-filtro tra la parte esterna e la corte interna, più direttamente legata all’istituto. Con un unico sguardo si può abbracciare tutta la struttura, i cui ingressi alle singole parti sono segnalate da altre strutture in acciaio corten, immediatamente riconoscibili.
Una caffetteria è ospitata in un nuovo edificio posizionato al termine del percorso che si snoda lungo l’intero complesso. La nuova costruzione è un semplice volume in vetro, la cui struttura a pilastri in legno a sezione rettangolare prolunga all’esterno la tipologia d’intervento. La scansione irregolare, più o meno fitta, dei pilastri permette una visione mutevole sulla corte interna e in particolare sul paesaggio verso sud.

Il progetto delle sistemazioni esterne prende spunto dall’unicità di questa corte aperta sul paesaggio. lo spazio è stato uniformato rimuovendo i cumuli e i dossi del terreno, con lo scopo di raccordare le quote principali. Il nuovo terreno in piano sarà un semplice prato, segnato da alcune linee che evidenziano gli ingressi e le prospettive fondamentali. Nella guida dello sguardo avrà una grande importanza l’uso dell’acqua: una vasca stretta e lunga che ricorda un abbeveratoio accompagna il visitatore lungo l’area espositiva. Da qui si diparte un canale sottile che alimenta una vasca d’acqua molto ampia, in posizione centrale rispetto alla corte, quasi come una conclusione dell’intero percorso.

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    GIORGIO SANTAGOSTINO, partecipante, capogruppoMONICA MARGARIDO, partecipante, gruppo di progettazioneOLGA CHIARAMONTE e CLAUDIO CHIODI, collaboratoriObiettivo dell’intervento è quello di introdurre il programma di progetto attraverso nuovi elementi spaziali che interagiscano con l’esistente senza modificarne la morfologia. Considerando che l’introduzione di un programma tanto articolato, complesso e qualificato in un edificio fortemente degradato quale è la cattedra attualmente, avrebbe...

    Project details
    • Year 2007
    • Client Comuni di Asiago – Enego – Foza – Gallio – Lusiana – Roana e Rotzo
    • Status Current works
    • Type Multi-purpose Cultural Centres
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