Parco Monte dei Ciocci parco lineare su Ponte Aurelio Roma | umberto stegher

Studio di fattibilità tecnico economica per la creazione di un Rome / Italy / 2003

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Il Ponte com’era e com’è La sua presenza architettonica ha sempre dominato lo scenario di valle Aurelia fin dai primi del Novecento, quando in questa parte della campagna, alle falde delle mura Vaticane e di Monte dei Ciocci, pascolavano pecore e capre e si coltivavano prodotti orticoli che venivano venduti nel limitrofo mercato di Via Andrea Doria, in una Roma che si stava sviluppando intorno ai Prati di Castello con una edilizia Umbertina ancora oggi presente e dominante architettonicamente nel Quartiere Prati. Sicuramente le Fornaci produttive nelle vicinanze hanno contribuito alla sua realizzazione quale manufatto infrastrutturale delle Ferrovie per il collegamento di Roma con Viterbo. In seguito, nel secondo dopoguerra la città si è ulteriormente sviluppata, con la realizzazione tra l’altro della via Olimpica, creata non solo per collegare lo Stadio Olimpico con gli impianti sportivi dell’EUR all’epoca della XIV Olimpiade, ma anche quale direttrice di scorrimento veloce per i Quartieri che dagli anni ’50 si sono sviluppati a macchia d’olio sul territorio capitolino, collegandoli con un sistema viario di circonvallazione. Successivamente, nel quadro di potenziamento delle infrastrutture pubbliche di superficie, si è presentata la necessità di sostituire il vecchio manufatto ferroviario, con uno più moderno, a doppio senso di marcia, che potesse assolvere anche al ruolo di Stazione ferroviaria metropolitana di superficie. Cosi negli anno ’80 si è iniziata la costruzione di un nuovo ponte in c.a. più moderno, più funzionale e più idoneo alle funzioni ad esso demandate. Adesso, il vecchio ponte ferroviario non più funzionante, con le sue arcate e le sue pile in mattoni pieni con profili e sporti in travertino, resta inglobato tra gli elementi eterogenei di Valle Aurelia: una stazione intermodale di superficie e metropolitana, un parcheggio di superficie, un fascio di arterie ad alto scorrimento, la centrale di trasformazione ACEA, le palazzine costruite in adiacenza. Ma ciò che è peggio è stato degradato a struttura permanente di cartellonistica stradale, perdendo anche la sua caratteristica di archeologia industriale. Come si prevede di riqualificarlo In questo scenario alquanto disomogeneo e caotico, il X° Dipartimento delle Politiche Ambientali del Comune di Roma, sensibile al valore architettonico e funzionale del manufatto ormai in disuso, intende riqualificarlo contestualmente ad una risistemazione delle pendici di Monte dei Ciocci e di quelle dei bastioni di Michelangelo. Pertanto il progetto proposto dal Dipartimento propone il miglioramento della risorsa ambientale dell’area attraverso le seguenti attività: bonifica, ristrutturazione e potenziamento delle strutture murarie di contenimento dell’orografia presente, miglioramento vegetativo ed arboreo mediante l’immissione di alberi ed arbusti necessari principalmente alla risistemazione delle scarpate e quindi alla loro fruibilità pedonale e ciclabile, ristrutturazione funzionale e strutturale del ponte attraverso l’adozione di elementi di carpenteria metallica necessari per l’allargamento dell’impalcato e la creazione successiva di un parco lineare attrezzato e ciclabile collegato da una serie di percorsi che partono dalle pendici dei rilievi e quindi dagli accessi alla viabilità. La fase di riqualificazione funzionale del manufatto ferroviario a cosi detto “Parco lineare” prevede parimenti la creazione di uno slargo belvedere come pure di un elemento strutturale sopraelevato anch’esso con funzione di belvedere. Come funziona strutturalmente Il concetto di riqualificazione funzionale del ponte a “Parco lineare” prevede l’allargamento dell’impalcato ferroviario, che è inizialmente di 4,00 m, a 9,50 e 17,00m sul piazzale belvedere, tramite l’adozione di un sistema di travi in ferro a doppia T di forte spessore alla cui estremità vengono applicate delle flange sagomate e nervate, sempre in ferro, che poggiano inferiormente su due travature reticolari fissate tramite cerniere sulle pile del ponte e tra loro collegate tramite cravatte di irrigidimento. Tale sistema permette, tramite gli interventi di collegamento tra le strutture murarie del ponte e quelle di ampliamento dell’impalcato in ferro, di non interferire sull’equilibrio del sistema statico di questo. Superiormente le flange sono collegate da un sistema di tiranti ai quali è demandata oltre che la funzione di collegamento e di equilibrio del sistema, anche una funzione ornamentale di pergolato.
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    Il Ponte com’era e com’è La sua presenza architettonica ha sempre dominato lo scenario di valle Aurelia fin dai primi del Novecento, quando in questa parte della campagna, alle falde delle mura Vaticane e di Monte dei Ciocci, pascolavano pecore e capre e si coltivavano prodotti orticoli che venivano venduti nel limitrofo mercato di Via Andrea Doria, in una Roma che si stava sviluppando intorno ai Prati di Castello con una edilizia Umbertina ancora oggi presente e dominante architettonicamente...

    Project details
    • Year 2003
    • Main structure Steel
    • Client Dip.to X Politiche Ambientali: Coordinamento generale Stefano Mastrangelo
    • Status Unrealised proposals
    • Type Bridges and Walkways / Cycle Paths
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