Bollate, via Mozart (1985) | Antonio Serravillo

L’edificio si trova in una zona residenziale di Bollate in fondo a un grande giardino che crea una valida barriera al ritmo innaturale del traffico urbano. Il progetto nasce dalla volontà di integrare l’architettura nell’ambiente circostante, lo spazio degli uomini con lo spazio della natura, attraverso la proposizione di forme architettoniche dall’aspetto organico: i balconi in cemento si concludono con morbide curve, mentre sottili cilindri di vetro contengono i corpi scale. I giochi d’ombre disegnati dalle differenti luminosità delle stagioni fanno apparire l’edificio come modellato dagli agenti naturali, sottolineando l’opposizione tra l’artificialità della tecnica e la naturalità delle forme libere nello spazio. Il cemento bianco rafforza l’effetto plastico determinato dalla relazione tra luce e ombra. Il risultato finale racconta con sincerità la reinterpretazione del linguaggio neo espressionista dichiarando l’adesione ad una estetica architettonica, come quella definita da Scharoun nel quartiere Siemens-Stadt a Berlino, che rifiuta la rigida geometrizzazione in nome delle complesse declinazioni del rapporto uomo-natura. Una conferma di questa intenzione poetica è data dal muro di cinta avvolto dai rampicanti: un semplice muro di confine è infatti utilizzato per avviare un dialogo tra pubblico e privato, tra interno e esterno, attraverso un gioco di pieni e di vuoti ritagliati con le stesse forme curve di matrice espressionista. Progettista: Vincenzo Montaldo dello studio Bregani-Montaldo e Associati con Francesca Montaldo, Flavia Rizzati, Franca Salvarani Direttore lavori: Direttore lavori: Vincenzo Montaldo Calcolo c.a.: Claudio Zucal Impresa: Coop. Lavoranti Muratori Volumetria: 13.862 mc, n° 42 alloggi