The Wave | Pietro Bolis

Premettiamo che generalmente, su di una seduta pubblica si svolge una sosta di breve durata: per tale motivo si tende a non utilizzare quasi mai l’intera profondità dello spazio a sedere. Caratteristica peculiare di questa panchina è quindi la realizzazione di sedute a profondità diversificata, in modo tale da sfruttare i vari modi che la gente ha di sedersi per ammirare - riposare - riflettere - leggere - aspettare - ...(quindi interagire con l’oggetto scegliendo dove sedersi). I vari elementi e forme scelti si ancorano profondamente alla storia di Venezia, in quanto l’utilizzo dell’elemento “briccola” come ready-made dell’opera, rimanda inevitabilmente agli elementi tipici della laguna veneta: l’acqua, le onde, velme e barene, gondole e gondolieri. Ciò ovviamente non significa che quest’opera diventi collocabile esclusivamente all’interno dell’ambiente che l’ha generata: come la briccola è per Venezia l’elemento che indica la via ed al tempo stesso un oggetto immediatamente riconducibile a Venezia, questa panchina aspira ad essere un oggetto che invita a sedersi, magari per ammirare qualcosa di ben più importante ed affascinante, al quale poi, riassociarlo. Dal punto di vista tecnico, l’opera è composta innanzitutto da 3 tronchi di briccola rettificati, con una sezione variabile a tronco di cono: l’inserimento di questi, inclinato rispetto al piano trasversale delle tavole, favorisce la resistenza torsionale della panchina, evitando che la briccola possa nel tempo uscire dalla propria sede. Le tavole invece, sono pensate in legno di rovere, e bloccate attraverso l’installazione di una serie di chiodi (inseriti in prossimità degli spazi vuoti che le intervallano) che, attraversando la briccola, evitano che questa possa scorrere lungo i fori presenti nelle tavole. Le sedute, sferiche, verranno evidenziate attraverso la verniciatura dello spessore delle tavole, oppure mediante incollaggio di listelli in legno di essenza più scura.