Leorbat Mei Rossi

Designer Italy

1
Leorbat Mei Rossi 1
Leorbat Mei Rossi
In tempi remoti, ma non troppo, in un angolo virtuale dell'universo cibernetico noto come "www.archiram.com", risiedeva l'ardito e instancabile autore e creatore di contenuti di architettura. Un uomo la cui passione per l'architettura si era radicata nella sua anima fin dal lontano 1996, quando il mondo era ancora alle prese con il fischio di connessioni modem.

Sotto il vessillo di "archiram.com", un dominio di cui deteneva il sacro titolo fin dal 1999, aveva scelto di dispiegare la sua visione architettonica. Ma questo non era che l'inizio del suo epico viaggio nel mondo dell'architettura. Fin dal lontano 1989, aveva collaborato con vari studi di ingegneria e architettura, unendosi alle menti creative di Cassitto Magnani, Salvatoni Uslenghi, lo Studio Ramstein (noto come tra gli architetti degli alberghi Sheraton), e dal 2000 la prestigiosa PROCOCI Engineering a Como. Ma non si fermava qui, perché il suo nome era legato a numerose altre collaborazioni con uffici di ogni genere.

In queste collaborazioni, il nostro eroe aveva fatto la differenza. Le sue doti autoriali si erano manifestate in una vasta gamma di progetti e realizzazioni: appartamenti, alberghi, negozi e molto altro ancora, con idee ancora da esporre.

Non si poteva fare a meno di notare le sue collaborazioni con giganti del calibro di Esselunga (che custodiva il nome di Caprotti), Medusa (un nome noto tra le fila di Mediaset), Sheraton Hilton, Pirelli e Inassitalia, ed Alleanza Assicurazini.

Un accordo di collaborazione SPE Project a San Donato Milanese, affrontando accordi di progetto di vario genere, con clienti di medio cabotaggio.

Tra le fila dei suoi clienti personali, un personaggio di Giacomini SPA in un progetto per residenza sulle rive del lago d'Orta. L'acume progettuale si manifestava anche verso coordianamenti immobiliari.

Non limitandosi a tradurre il suo genio solo in costruzioni fisiche, l'autore si esprimeva anche saggi di architettura e nel 2015 aveva partecipato ad una conferenza internazionale di architettura. La sua firma adornava anche il progetto ideale di Sforzinda, un sogno architettonico che aveva catturato l'attenzione di numerosi lettori di giornali e riviste anche online.

Ma tra tutte le sue imprese, anche se non erano muri edili, spiccava l'esperienza affascinante dei rilievi laser, effettuati per conto di Pirelli Re, sugli imponenti edifici di Milano, tra cui il grattacielo Unilever e altri importanti edifici in via Vittor Pisani come il KPGM. Un' esperienza che gli permetteva di sentirsi un po come Bramante a Milano.

Attualmente continua a plasmare idee con la sua visione unica, ma non ancora espostsa al 100%.

Egli di recente ha detto.
"Ritengo che l'architettura sia l'unico mezzo per sfidare il futuro ed è per questo che tale strumento è visto da pochi e utilizzabile da pochi".

Gli anni della formazione migliore risiedono nell'alternanza fertile tra
la presenza nella città natia ( Milano ) e Vigevano, dove poteva nello Studio Ramstein presso la Casa Rotonda della Sforzesca, studiare i disegni di Leonardo e di Wright e di tutta la cultura Le Corbuseriana e di Gropius che si portava dietro. Gli anni tra il 1993 ed il 1998, poi ancora dal 2002 al 2014. Lo studio ed il ridisegno di manufatti come il castello visconteo Sforzesco di Vigevano e i progetti fatti per alcuni clienti tra il 2002 ed il 2011 sul territorio del Basso Piemonte e Torino, si unirono ad un progetto per il futuro della Sforzesca esposto nel saggio presso una conferenza del 2015. Un idea legata al cibo ed alla realizzazione di una scuola di cucina ed anche di architettura internazionale.

I massimi esponenti italiani dell'architettura organica allievi di Bruno Zevi lo hanno inserito nell'alenco mondiale dei progettisti organici.
Di recente ha scritto :

<< Milano sta perdendo numerose occasioni di trasformazione verso il futuro, intanto, ho iniziato a dare alcuni suggerimenti che vedo che sono stati accolti parzialmente, forse è arrivato il momento di scendere in campo! e di completare un lavoro iniziato in modo troppo superficiale e che ha bisogno di una "ripassatina", se non lo farà questa "generazione" il cambiamento, lasceremo i dati perchè la facciano in futuro. Lo scopo dell'architettura è di lunga durata, le visioni sono per pochi e verso pochi, non mi aspetto che costoro capiscano al volo, qualcuno tuttavia ci è arrivato bene cosi.>>


Recentemente, egli ha esposto il suo pensiero con queste parole: "Ritengo che l'architettura sia l'unico mezzo per sfidare il futuro ed è per questo che tale strumento è visto da pochi e utilizzabile da pochi."

Gli anni formativi di questo individuo eclettico sono intrisi di una fertile alternanza tra due contesti: la sua città natale, Milano, e la pittoresca Vigevano. È proprio a Vigevano, presso lo Studio Ramstein, sito accanto alla Casa Rotonda della Sforzesca, che si immerse nell'analisi dei disegni di Leonardo, delle visioni di Wright e dell'intera corrente culturale che abbracciava le ideologie di Le Corbusier e Gropius. Questi anni trascorsero tra il 1993 e il 1998, per poi riprendere dal 2002 al 2014. In questo periodo, il suo studio e la sua attenzione per il ridisegno di edifici storici, come il castello visconteo Sforzesco di Vigevano, si coniugarono con progetti realizzati per clienti selezionati tra il 2002 e il 2011, concentrati nel Basso Piemonte e Torino. Questi sforzi si intrecciarono con un ambizioso progetto futuro per la Sforzesca, il quale fu presentato in un saggio tenuto durante una conferenza nel 2015. Questa visione abbracciava l'arte culinaria e la creazione di una scuola di cucina, oltre a una prospettiva di architettura internazionale.

I massimi esponenti italiani dell'architettura organica, sotto la guida di Bruno Zevi, l'hanno incluso nell'elenco mondiale dei progettisti organici.

Milano sta perdendo numerose occasioni di trasformazione verso il futuro. Nel frattempo, ho iniziato a offrire alcuni suggerimenti che sembrano essere stati accolti solo in parte. Forse è giunto il momento di scendere in campo e portare a termine un lavoro che è stato iniziato in modo superficiale e che richiede un ulteriore approfondimento. Se questa 'generazione' non sarà in grado di apportare il cambiamento, lasceremo i dati affinché possa essere realizzato in futuro. L'architettura è una disciplina di lungo respiro, le sue visioni sono comprese solo da pochi e rivolte a pochi. Non mi aspetto che tutti comprendano immediatamente, ma qualche anima illuminata potrebbe coglierne il significato."







Leorbat Mei Rossi
Leorbat Mei Rossi

In tempi remoti, ma non troppo, in un angolo virtuale dell'universo cibernetico noto come "www.archiram.com", risiedeva l'ardito e instancabile autore e creatore di contenuti di architettura. Un uomo la cui passione per l'architettura si era radicata nella sua anima fin dal lontano 1996, quando il mondo era ancora alle prese con il fischio di connessioni modem. Sotto il vessillo di "archiram.com", un dominio di cui deteneva il sacro titolo fin dal 1999, aveva scelto di dispiegare la sua visione architettonica. Ma questo non era che l'inizio del suo epico viaggio nel mondo dell'architettura. Fin dal lontano 1989, aveva collaborato con vari studi di ingegneria e architettura, unendosi alle menti creative di Cassitto Magnani, Salvatoni Uslenghi, lo Studio Ramstein (noto come tra gli architetti degli alberghi Sheraton), e dal 2000 la prestigiosa PROCOCI Engineering a Como. Ma non si fermava qui, perché il suo nome era legato a numerose altre collaborazioni con uffici di ogni genere. In queste collaborazioni, il nostro eroe aveva fatto la differenza. Le sue doti autoriali si erano manifestate in una vasta gamma di progetti e realizzazioni: appartamenti, alberghi, negozi e molto altro ancora, con idee ancora da esporre. Non si poteva fare a meno di notare le sue collaborazioni con giganti del calibro di Esselunga (che custodiva il nome di Caprotti), Medusa (un nome noto tra le fila di Mediaset), Sheraton Hilton, Pirelli e Inassitalia, ed Alleanza Assicurazini. Un accordo di collaborazione SPE Project a San Donato Milanese, affrontando accordi di progetto di vario genere, con clienti di medio cabotaggio. Tra le fila dei suoi clienti personali, un personaggio di Giacomini SPA in un progetto per residenza sulle rive del lago d'Orta. L'acume progettuale si manifestava anche verso coordianamenti immobiliari. Non limitandosi a tradurre il suo genio solo in costruzioni fisiche, l'autore si esprimeva anche saggi di architettura e nel 2015 aveva partecipato ad una conferenza internazionale di architettura. La sua firma adornava anche il progetto ideale di Sforzinda, un sogno architettonico che aveva catturato l'attenzione di numerosi lettori di giornali e riviste anche online. Ma tra tutte le sue imprese, anche se non erano muri edili, spiccava l'esperienza affascinante dei rilievi laser, effettuati per conto di Pirelli Re, sugli imponenti edifici di Milano, tra cui il grattacielo Unilever e altri importanti edifici in via Vittor Pisani come il KPGM. Un' esperienza che gli permetteva di sentirsi un po come Bramante a Milano. Attualmente continua a plasmare idee con la sua visione unica, ma non ancora espostsa al 100%. Egli di recente ha detto. "Ritengo che l'architettura sia l'unico mezzo per sfidare il futuro ed è per questo che tale strumento è visto da pochi e utilizzabile da pochi". Gli anni della formazione migliore risiedono nell'alternanza fertile tra la presenza nella città natia ( Milano ) e Vigevano, dove poteva nello Studio Ramstein presso la Casa Rotonda della Sforzesca, studiare i disegni di Leonardo e di Wright e di tutta la cultura Le Corbuseriana e di Gropius che si portava dietro. Gli anni tra il 1993 ed il 1998, poi ancora dal 2002 al 2014. Lo studio ed il ridisegno di manufatti come il castello visconteo Sforzesco di Vigevano e i progetti fatti per alcuni clienti tra il 2002 ed il 2011 sul territorio del Basso Piemonte e Torino, si unirono ad un progetto per il futuro della Sforzesca esposto nel saggio presso una conferenza del 2015. Un idea legata al cibo ed alla realizzazione di una scuola di cucina ed anche di architettura internazionale. I massimi esponenti italiani dell'architettura organica allievi di Bruno Zevi lo hanno inserito nell'alenco mondiale dei progettisti organici. Di recente ha scritto : << Milano sta perdendo numerose occasioni di trasformazione verso il futuro, intanto, ho iniziato a dare alcuni suggerimenti che vedo che sono stati accolti parzialmente, forse è arrivato il momento di scendere in campo! e di completare un lavoro iniziato in modo troppo superficiale e che ha bisogno di una "ripassatina", se non lo farà questa "generazione" il cambiamento, lasceremo i dati perchè la facciano in futuro. Lo scopo dell'architettura è di lunga durata, le visioni sono per pochi e verso pochi, non mi aspetto che costoro capiscano al volo, qualcuno tuttavia ci è arrivato bene cosi.>> Recentemente, egli ha esposto il suo pensiero con queste parole: "Ritengo che l'architettura sia l'unico mezzo per sfidare il futuro ed è per questo che tale strumento è visto da pochi e utilizzabile da pochi." Gli anni formativi di questo individuo eclettico sono intrisi di una fertile alternanza tra due contesti: la sua città natale, Milano, e la pittoresca Vigevano. È proprio a Vigevano, presso lo Studio Ramstein, sito accanto alla Casa Rotonda della Sforzesca, che si immerse nell'analisi dei disegni di Leonardo, delle visioni di Wright e dell'intera corrente culturale che abbracciava le ideologie di Le Corbusier e Gropius. Questi anni trascorsero tra il 1993 e il 1998, per poi riprendere dal 2002 al 2014. In questo periodo, il suo studio e la sua attenzione per il ridisegno di edifici storici, come il castello visconteo Sforzesco di Vigevano, si coniugarono con progetti realizzati per clienti selezionati tra il 2002 e il 2011, concentrati nel Basso Piemonte e Torino. Questi sforzi si intrecciarono con un ambizioso progetto futuro per la Sforzesca, il quale fu presentato in un saggio tenuto durante una conferenza nel 2015. Questa visione abbracciava l'arte culinaria e la creazione di una scuola di cucina, oltre a una prospettiva di architettura internazionale. I massimi esponenti italiani dell'architettura organica, sotto la guida di Bruno Zevi, l'hanno incluso nell'elenco mondiale dei progettisti organici. Milano sta perdendo numerose occasioni di trasformazione verso il futuro. Nel frattempo, ho iniziato a offrire alcuni suggerimenti che sembrano essere stati accolti solo in parte. Forse è giunto il momento di scendere in campo e portare a termine un lavoro che è stato iniziato in modo superficiale e che richiede un ulteriore approfondimento. Se questa 'generazione' non sarà in grado di apportare il cambiamento, lasceremo i dati affinché possa essere realizzato in futuro. L'architettura è una disciplina di lungo respiro, le sue visioni sono comprese solo da pochi e rivolte a pochi. Non mi aspetto che tutti comprendano immediatamente, ma qualche anima illuminata potrebbe coglierne il significato."