Si è svolta oggi a La Biennale di Venezia la cerimonia di consegna dei Premi IN/ARCHITETTURA 2023, organizzati dall’Istituto Nazionale di Architettura e dall’ANCE in collaborazione con Archilovers.
I Premi hanno così celebrato il loro evento conclusivo dopo un tour della nostra Penisola che ha toccato 12 capoluoghi con altrettanti eventi regionali di premiazione, nell’ambito dei quali sono stati conferiti Premi in tutte le 20 regioni italiane.
Un monitoraggio capillare sulla produzione di Architettura nel nostro Paese negli ultimi 5 anni che spinge sempre più gli organizzatori a proseguire nell’azione di promozione della qualità dell’architettura e, quindi, anche della sostenibilità sociale, economica ed energetica dei nostri ambienti di vita.
“La crescente rilevanza della qualità del costruire – tra consumo di suolo, efficienza energetica, criteri ambientali minimi – conferma il ruolo centrale dell’architettura.” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Gilberto Pichetto Fratin nella lettera inviata in occasione dell’evento.
“I 10 progetti premiati non si pongono all’attenzione del pubblico con la pretesa di essere i più belli in assoluto, e tanto meno gli unici meritevoli, tra i tanti realizzati in Italia negli ultimi anni – ha dichiarato il presidente IN/Arch Andrea Margaritelli - ma siamo qui per un motivo ben più alto: indicare una rosa di progetti che, nel loro insieme possano avere rappresentatività e forza di manifesto per promuovere la cultura della progettazione architettonica nel nostro Paese. Del resto, è questa da sempre la vera natura e il significato più profondo dei Premi IN/ARCHITETTURA, e anche la ragione per cui IN/Arch e Ance vi dedicano così tante energie.”
Per loro natura e struttura “i premi IN/ARCHITETTURA affermano con chiarezza che la qualità di un’architettura non è circoscritta a questioni estetico-linguistiche ma è l’esito di un processo complesso che coinvolge tutti i passaggi della filiera produttiva. Ed è per questo che il Premio è una targa all’opera, quale esito della perfetta sinergia tra i tre principali protagonisti che sono alla base della sua realizzazione: committente, progettista, costruttore”.
PREMI ALLE MIGLIORI OPERE DI ARCHITETTURA (NUOVA COSTRUZIONE)
I premi nazionali per interventi di nuova costruzione sono stati assegnati a:
RCF Arena - Reggio Emilia
Committente: C.Volo S.p.a
Progettisti: Iotti + Pavarani Architetti, Tassoni & Partners, Studio LSA
Impresa: Nial Nizzoli
Motivazione: Il progetto di trasformazione di un'area aeroportuale non operativa a Reggio Emilia - esito di una virtuosa partnership tra pubblico/privato - affronta, con particolare intelligenza e capacità, un tema progettuale nuovo e sino ad ora poco indagato: il disegno di grandi spazi aperti per eventi e concerti.
L'intervento diventa così un'occasione per un landscape design in grado di interpretare nuovi modi di abitare lo spazio collettivo e di conferire qualità paesaggistica, funzionalità e sostenibilità ad un'area estesa per 20 ettari ed in grado di ospitare fino a 100.000 persone. Attraverso il disegno dei percorsi, la modellazione del suolo, la perimetrazione "leggera e permeabile" dell'arena si realizza una vera e propria opera di rigenerazione a scala territoriale che configura una nuova identità ed una nuova riconoscibilità per uno spazio indefinito.
A quest’opera è stato conferito anche il Premio speciale WTW-Willis Towers Watson.
The Dome. New LUISS University Building - Roma
Committente: LUISS Guido Carli
Progettisti: Alvisi Kirimoto e Studio Gemma
Impresa: ECOFAST Sistema srl
Motivazione: Il Progetto e la realizzazione rispondono con mestiere alla commessa. Il volume, assertivo nella sua geometria, trova il giusto equilibrio con il contesto e la vegetazione che lo circonda soprattutto grazie a un’attenta scelta dei materiali e delle cromie.
La soluzione strutturale esalta un’inaspettata leggerezza resa ancora più evidente dalle superfici diafane.
Un edificio moderno per la sua sostenibilità e la flessibilità degli spazi, concepiti per rispondere alle nuove esigenze dell’istruzione.
SON Cascina San Carlo - Milano
Committente: SON Onlus
Progettisti: B22 - Stefano Tropea con Carlo Venegoni
Impresa: SAPA srl
Motivazione: La cura e il rigore, riuniti, mettono in atto il recupero della Cascina per servizi sociali e abitativi dedicati ad ospitare differenti fragilità. I nuovi volumi aggiunti, si articolano attraverso precise e attente spazialità, esterne e interne; attraverso dettagli simultaneamente essenziali e capaci di offrire efficacia tecnica e d’uso, unitamente a protezione, autonomia e indipendenza per i nuclei familiari qui accolti.
Casa 46 - Ragusa
Committente: Flavio Tirrito
Progettisti: SM-arch architetti associati | Vania Santangelo, Maria Flaccavento, Serafino Sgarlata, Salvatore Ingrao
Impresa: Angelo Giombarresi & C S.n.c.
Motivazione: L’opera dà prova di coerenza nello svolgimento dell’intero processo dalla ideazione alla edificazione ed è l’esito di
un’intesa raggiunta tra luogo, desideri, obiettivi, consuetudini, norme e budget. Il nuovo dispositivo si innalza con discrezione, chiarezza e misura sul paesaggio circostante, sfruttando le peculiarità (salti di quota, rocce affioranti, vegetazione esistente) ma rinunciando a correggere eventuali inconvenienti per non provocare cambiamenti radicali sulla scena.
Il progetto riesce a dare forma contemporaneamente allo spazio ed alla struttura resistente ed utilizza i materiali in maniera strumentale secondo la necessità.
Il volume complessivo apparentemente compatto cela al suo interno vuoti intorno a cui si addensano gli spazi abitati che, in uso, attraversati da corpi in movimento consentono agli sguardi sconfinamenti pluridirezionati verso la campagna ed il mare.
La Manufacture - New manufacturing facility for Celine Production in Radda in Chianti (Siena)
Committente: Celine Production
Progettisti: MetroOffice
Impresa: Ing. Ferrari SpA (general contractor)
Motivazione: La Manufacture è la nuova sede produttiva italiana della maison Celine.
Ubicata a Radda in Chianti, adagiata sulle colline toscane di cui ne interpreta l’andamento, si articola in rigorosi ed eleganti volumi.
L'identità della maison francese è interpretata attraverso un design essenziale e un'estrema attenzione alle qualità ambientali del territorio.
La giuria ha trovato interessante l'interpretazione data da MetroOffice Architetti del tradizionale stabilimento produttivo al di fuori delle aree industriali e in contesti, come quello toscano, di elevato valore ambientale. Importante, inoltre, l’idea di promuovere il luogo di lavoro come un luogo di bellezza.
Le grandi vetrate incorniciano il paesaggio delle colline di vigneti e sfruttano la luce naturale per garantire agli artigiani un costante contatto visivo con la natura.
In questa categoria la giuria ha assegnato anche due menzioni speciali a:
Ring road Bressanone – Varna
Committente: Provincia Autonoma di Bolzano
Progettisti: MoDus Architects e Studio di Ingegneria Valdemarin
Impresa: PAC SPA
Motivazione: Il progetto per la nuova circonvallazione Bressanone Varna rappresenta un esempio virtuoso di integrazione tra architettura e grandi interventi infrastrutturali. Il disegno di portali di tunnel stradali, di muri di sostegno, di camini di ventilazione e di segnaletica offre nuove soluzioni di qualità al tema del rapporto tra infrastruttura, paesaggio e decoro urbano. Un progetto di ingegneria civile diviene così un'occasione riqualificazione del territorio: il vocabolario strettamente tecnico-funzionale del progetto di infrastruttura trova nuovi significati e nuovi valori nella capacità re-interpretativa del design.
Museo Archeologico Nazionale di Aquileia
Committente: MiBACT Polo Museale del Friuli Venezia Giulia
Progettisti: GNOSIS progetti società cooperativa
Impresa: Impresa De Marco
Motivazione: L’intervento del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia é frutto di una sapiente progettazione di spazi e percorsi, che connettono il preesistente con il nuovo e il cui risultato è un percorso fluido, insieme alla creazione delle giuste condizioni architettoniche per la buona fruizione e conservazione di un importante patrimonio.
Imparare dalla storia è un’esigenza culturale e sociale ancor più che didattica. L’architettura può fornire la chiave per facilitarne l’accesso, oppure renderlo ancor più difficile e ostico.
L’impressione è qui che la progettazione abbia attuato con successo la prima delle due vie, applicando con controllo la semplicità e l’efficacia delle soluzioni.
Viene esplicitato e ben risolto l’importante tema della protezione e della promozione del patrimonio archeologico (così come dei materiali, e delle tecniche costruttive tradizionali), passando per il confronto con la preesistenza e il suo ri-adeguamento. Il progetto del museo archeologico nazionale di Aquileia risponde alla chiamata con un intervento rispettoso ed incisivo, mettendo l’architettura a servizio dei contenuti, ma senza perdere di identità.
PREMIO SPECIALE FEDERBETON
Digital Innovation Gate 421 – Roreto di Cherasco (CN)
Committente: Tesisquare SPA
Progettisti: Nemesi
Impresa: Fratelli Sartore
Motivazione: Lo studio Nemesi Architects, guidato da Michele Molè e Susanna Tradati, con sede a Roma, da sempre preferisce il cemento quando si tratta di creare forme nuove che anticipano il futuro (chi non ricorda l’uso stupefacente del cemento iper-tecnologico nel Palazzo Italia all’Expo di Milano 2015?). L’opera premiata - il Digital Innovation Gate 421 dell’azienda informatica Tesisquare di Cherasco, in provincia di Cuneo - è considerata il primo polo di Open Innovation del Piemonte: è cioè un hub in cui più aziende non concorrenti possono collaborare insieme a start-up e a progetti di ricerca universitari, secondo una modalità cross-fertilizzante. L’architettura esalta questa nuova concezione di sviluppo collaborativo e crea un “borgo dell’innovazione”, con volumi modulari flessibili, impostati su una griglia in cemento a facciavista, e servizi integrati che si distribuiscono sul territorio tra piccole piazze e percorsi pedonali, raggiungendo nuovi standard di sostenibilità.
PREMIO AI MIGLIORI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE (restauro, ristrutturazione, rigenerazione)
I premi nazionali nella categoria interventi di riqualificazione edilizia (restauro, ristrutturazione, rigenerazione) sono stati assegnati a:
Nuova sede della Procura della Repubblica di Catanzaro nell'ex Ospedale Militare
Committente: Agenzia del Demanio – Direzione Generale Calabria
Progettisti: CORVINO+MULTARI (Vincenzo Corvino, Giovanni Multari)
Imprese: Costruzioni Edili 2001 e Sami
Motivazione: Il progetto di restauro, risanamento conservativo e rifunzionalizzazione con ampliamento dell'ex Ospedale Militare della città è la concretizzazione di una sinergia istituzionale fra Ministero della Giustizia e Comune di Catanzaro.
Di particolare rilevanza l’attenta tutela dell’edificio nel rispetto del disegno originario e l’accurato lavoro di lettura ed interpretazione dell’intero complesso.
Anche il progetto del nuovo edificio a corte, la cui tipologia fa riferimento a quella conventuale del complesso dell’edificio storico, è caratterizzato da un involucro trasparente su tutti e quattro i lati che, grazie anche alla copertura a tetto giardino, si inserisce con discrezione nello skyline dei terrazzamenti preesistenti.
Fellini Museum - Rimini
Committente: Comune di Rimini
Progettista: Orazio Carpenzano
Realizzatori: Lancia srl, Aplomb, Civita Laboratori Fiorentini, ETT e Gruppo Maggioli
Motivazione: Federico Fellini finalmente ha il suo museo nella “sua” Rimini; un museo diffuso, come d’altro canto è “pulviscolare” la sua estetica cinematografica che non ha mai abbandonato i suoi tratti locali, senza mai, comunque, rinunciare a parlare al mondo.
Un Polo diffuso su tre spazi: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta. Un museo che esce dal museo, al centro del quale il leggendario cinema Fulgor, protagonista assoluto di Amarcord, la fa da padrone. Museo immersivo che recupera gli insediamenti preesistenti, dalla Rocca di Castel Sismondo, dove ha collaborato Filippo Brunelleschi fino alla grande Piazza Malatesta, come se fosse un enorme circo all’aperto.
Gli autori, Orazio Carpenzano, con lo studio ADTP (Tommaso Pallaria e Alessandra Di Giacomo) e lo studio dismisura (Fabio Balducci e Paolo Marcoaldi) per il progetto architettonico; i curatori Marco Bertozzi e Anna Villari con il fondamentale contributo di Studio Azzurro per la direzione artistica e l’ideazione del progetto multimediale, rappresentano un esempio coerente e di grande qualità professionale, quando si ha a che fare con artisti come Fellini che non rappresentano soltanto una disciplina: sono delle vere e proprie enciclopedie multidisciplinari la cui visione del mondo non si esaurisce nel proprio tempo.
A dimostrazione che l’architettura non è mai autosufficiente, certamente al centro per un restauro rigenerativo, ma deve dialogare e parlare con tutte quelle discipline e saperi, capaci di far parlare un monumento antico, un vecchio cinema in disuso, una grande piazza cittadina. Così si deve progettare la complessità urbana, in relazione al tema della rigenerazione e della destinazione d’uso.
Riqualificazione architettonica e funzionale del Capannone 18 nell’area Ex “Officine Reggiane” a Reggio Emilia
Committente: STU Reggiane spa
Progettisti: andrea oliva
Impresa: Allodi srl
Motivazione: La memoria industriale è interpretata evidenziando la relazione tra l’esistente -ricondotto alla sua essenza- e l’aggiornamento dell’idea di laboratori per la ricerca industriale. Forme del riuso ripopolano il disuso delle ex officine, attivando relazioni tra pieni e vuoti, interni e esterni, che inducono a un paesaggio sinergico tra idea di recupero e consolidamento strutturale, tra sistema di piazze coperte e scoperte, e chi le attraversa.
Riqualificazione dell'Area Ex Dufour a Genova Cornigliano
Committente: Società per Cornigliano
Progettisti: Dodi Moss
Imprese: ATI Lumode e Innovazione Caudina
Motivazione: L’intervento di demolizione e ricostruzione con ampliamento, compreso nel “Programma Integrato di Riqualificazione Urbana di Cornigliano” a Genova rappresenta un esempio virtuoso di rigenerazione urbana, attento al linguaggio delle preesistenze a destinazione industriale, ma che ha saputo reinterpretare in chiave contemporanea, grazie all’elegante articolazione dei volumi, al rapporto tra opacità e trasparenze, all’impiego di tecnologie e materiali altamente prestazionali.
Un’architettura aperta alla città e per la città grazie anche alla progettazione degli spazi esterni aperti al quartiere.
Gallerie d'Italia - Torino
Committente: Intesa San Paolo
Progettisti: AMDL CIRCLE | Michele De Lucchi
Impresa: Ediltecno Restauri
Motivazione: Il progetto di AMDL CIRCLE per le Gallerie d’Italia a Torino rappresenta un altro capitolo di un lungo viaggio in Italia, attraverso le trasformazioni di spazi bancari in ambienti destinati ad attività espositive e culturali. Questo capitolo è dedicato alla fotografia che, come afferma Michele De Lucchi, “è lo strumento più attuale per analizzare la realtà, gli eventi e costruire una memoria dinamica che favorisca la comprensione del futuro. Un luogo dedicato alla fotografia è soprattutto uno spazio dove discutere di contemporaneità”.
Da qui discendono, coerentemente, le scelte progettuali che si sviluppano in tutti i percorsi del palazzo preesistente, compresi gli spazi ipogei, ritagliando alla documentazione fotografica un “palcoscenico”, comunque integrato rispetto alla storia precedente. Fondamentale è l’invenzione dell’enorme scalinata, ritagliata nell’attuale cortile, non solo come veicolo di luce, ma soprattutto in quanto punto di vista inedito; un’originale esperienza estetica.
Non si tratta solamente di un intervento di restauro, l’intervento rigenera la memoria di un’attività che ha le sue radici nella storia del nostro Paese, per restituire alla società conoscenza ed esperienze in grado di aprire percorsi conoscitivi nuovi e aperti a ogni cittadino.
La MENZIONE SPECIALE in questa categoria è stata assegnata a:
Villa La Saracena. Restauro della villa realizzata da Luigi Moretti nel 1955/ 58 a Santa Marinella - Roma
Committente: Eleonora Cecconi
Progettisti: paolo verdeschi con Flavio Fiorucci, Giulio Valerio Mancini e Giulia Seppiacci
Imprese: Edilperfect e Luca Foschi opere in ferro
Motivazione: La Villa, realizzata tra il 1955 e il 1958, è stata progettata dall’architetto Luigi Moretti e sottoposta a vincolo monumentale nel 2010. La profonda conoscenza dell’opera di Moretti, l’accuratezza dello studio della struttura, la meticolosità con la quale è stato progettato il restauro, dalla messa in sicurezza della struttura fatiscente, allo studio della stratigrafia degli intonaci e delle tinteggiature, al recupero delle pavimentazioni, fanno di questo intervento di “restauro del moderno” un modello culturale, progettuale e realizzativo.
L’obiettivo di riportare La Saracena, una delle opere iconiche dell’architettura italiana del secondo novecento, allo stato originario è pienamente centrato.
PREMIO SPECIALE LISTONE GIORDANO
Casa DICA - Roma
Committenti: Camilla Castroni e Leonardo Di Vincenzo
Progettisti: b15a architettura (Andrea Desideri, Silvia Guzzini)
Realizzazione a cura di: Fastedil, Vetroferr sas, Falegnameria Frezzini, O.H.M. srl, Morgante Iolanda srl
Motivazione: La scelta è stata motivata dalla capacità degli architetti di affrontare la riqualificazione di un appartamento su tre livelli all'interno di un capolavoro architettonico del '900. Un intento perseguito attraverso un metodo progettuale che bilancia il recupero e il restauro delle parti originarie, con le nuove esigenze del progetto contemporaneo, tutto ciò grazie anche alla consultazione della documentazione di archivio. L'applicazione della superficie a pavimento in legno di noce, dal forte carattere e alto impatto visivo, è parte integrante e co-protagonista della nuova estetica contemporanea degli interni.
PREMIO SPECIALE MORE THE WELLBEING
Attico L – Milano
Committente: Sig.ra Luisa Ranno
Progettista: Marco Carini
Impresa: Meridionale Impianti S.P.A.
Motivazione: A volte, scelte strutturali e tecniche già definite impediscono di ricorrere alla soluzione logica per il riscaldamento: un sistema radiante a pavimento. È accaduto per questo spazio a contatto con il cielo, in uno stabile di fine Ottocento a Milano. Ma è bastata una visita al cantiere già aperto, insieme ai proprietari, in una limpida giornata d’inverno, per intuire che la soluzione stava nell’affidarsi alla natura, nell’ascoltare il piacere del corpo avvolto dai raggi del sole. Il sistema radiante elettrico MORE PAD INDOOR, celato nel controsoffitto, è stato utilizzato per il riscaldamento di entrambi i livelli dell’abitazione, a garantire un benessere naturale, mentre il sistema MORE PAD HV installato come integrazione al sistema di riscaldamento esistente e come termo-arredo invisibile, completamente integrato nell’architettura dell’ambiente. E nulla a turbare il silenzio e il garbo discreto dello stile formale scelto per la casa.
La motivazione dell’assegnazione di questo Premio speciale quindi è multipla e riflette una serie di fattori significativi: innovazione, comfort e benessere, elevata efficienza e risparmio energetico e in ultimo, ma non per importanza, integrabilità architettonica e strutturale. In conclusione, il progetto ATTICO L. dell’Architetto Marco Carini pone fortemente l’accento sull’importanza del benessere abitativo, dove l’uomo è al centro, valori di cui MORE si fa portatore.
PREMIO SPECIALE ARCHITETTURA SOLARE IN CONTESTI DI PREGIO
Il Premio Speciale Architettura solare in contesti storico-paesaggistici di pregio, nell’ambito del progetto europeo “BIPV meets history”, è stato assegnato a:
Impianto fotovoltaico BIPV su dimora storica a Montecrestese (Verbano)
Committente: Simona Rizzi
Progettista: Sofia Tiozzo Pezzoli (GruppoSTG Fabbrica srl)
Impresa: GruppoSTG Fabbrica srl
Motivazione: Questo progetto si distingue per l'ottima integrazione del sistema fotovoltaico, dimostrando una notevole sensibilità e rispetto nei confronti dell’edificio, della sua materia e del contesto in cui si inserisce. L'uso del sistema fotovoltaico come sostituto del manto di copertura è in linea con i principi di integrazione e l’utilizzo di celle fotovoltaiche prive di bordi metallici contribuisce a rendere l’intervento il più mimetico possibile. Degna di menzione è anche l'attenzione ai dettagli, con l'utilizzo di finiture in rame sui bordi della copertura, che raggiungendo l’ossidazione naturale doneranno all'opera un carattere estetico sempre più armonioso con la materia storica. Viene apprezzata anche la scelta di posizionare i pannelli solari sulle falde meno visibili, e anche più soleggiate dell'edificio.
Il progetto è un ottimo esempio di come sia possibile combinare i principi dell’efficienza energetica con la conservazione del patrimonio storico e architettonico e rappresenta una soluzione valida e replicabile per promuovere l'utilizzo delle fonti rinnovabili, senza compromettere l'integrità del contesto.
PREMIO “BRUNO ZEVI” PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA ARCHITETTONICA 2023
Il Premio “Bruno Zevi” per la diffusione della cultura architettonica è stato conferito a Editoriale Lotus, casa editrice nota soprattutto per la pubblicazione della rivista omonima diretta da Pierluigi Nicolin che sin 1974 trasformò una rassegna di architettura in un periodico tematico bilingue pubblicato in italiano e inglese.
La casa editrice Editoriale Lotus ha trasformato nel corso degli anni una rassegna di Architettura in uno spazio di discussione aperto verso posizioni diverse.
Con la rivista Lotus l'Architettura Italiana assume un ruolo preminente nel dibattito internazionale sviluppando un’ampia riflessione sui grandi temi del pensiero architettonico attraverso i contributi di un numero scelto di notevoli personalità.
In questo modo, negli ultimi decenni un’intera generazione di architetti italiani ha potuto sviluppare le proprie idee in un rapporto diretto con le proposte progettuali e le riflessioni dei protagonisti del dibattito contemporaneo. Pierluigi Nicolin con Lotus ha “progettato” la sua più importante opera architettonica perché ha consentito alla cultura italiana di entrare nel grande dibattito internazionale, non dimenticando mai che è nel dialogo con tutte le altre discipline, soprattutto con le cosiddette “arti applicate” e non solo, dove è possibile alimentare nuove idee e inediti tragitti “compositivi”. L’architettura al centro, senza mai perdere di vista la relazione tra “la parte e il tutto”, tra “il pensiero e l’azione”. Lotus è, a tutti gli effetti, un grande progetto di architettura e non solo una rivista.
PREMIO ALLA CARRIERA 2023
Il Premio alla Carriera 2023 è stato assegnato per la prima volta nella sua storia, a un architetto non-italiano, Emilio Ambasz.
Architetto cosmopolita, argentino di nascita, 1943, internazionale dal punto di vista progettuale, italiano per frequentazione del nostro paese, avendo avuto anche per molti anni uno studio a Bologna, con il quale ha collaborato con aziende, istituzioni territoriali, committenze pubbliche e private. Ha sempre messo al centro un’idea concreta di natura, senza ideologismi e fughe in avanti, ma operando concretamente nel “fare architettura” privilegiando un atteggiamento che lui stesso ha definito “il verde sul grigio”, ovvero inserendo già negli anni settanta “architetture e piante”, senza proclami ma nel segno di accostamenti razionali tra “natura e artificio”. Sono testimonianza di questa opzione costruttiva l’Ospedale dell’Angelo e la Fondazione Banca degli occhi a Mestre (2007-2008), insieme al progetto Acros Fukuoka in Giappone.
È stato il primo grande ambasciatore del Made in Italy con la grande mostra, presso il Moma di New York, 1972, “Italy: The New Domestic Landscape”, il primo vero sbarco negli Stati Uniti, e non solo, dell’identità italiana, dalla città agli oggetti, dalla casa all’automotive, offrendo ai giovani protagonisti del nostro Paese uno straordinario palcoscenico. Emilio Ambasz, nel rispetto di una sua affermazione programmatica, “ogni atto di costruzione è una sfida alla natura”, recentemente ha donato 10 milioni di dollari al Moma, destinati alla realizzazione all’ “Istituto di Ricerca Emilio Ambasz”, dedicato all’interazione natura e architettura: la prima iniziativa concreta è la grande mostra “Emerging Ecologies”, aperta in questi mesi al Moma, dedicata agli architetti-artisti, ovvero secondo Ambasz, “ovvero quelli che creano nuovi modelli e fanno cultura”. Anche questo è uno sguardo italiano, soprattutto di origine rinascimentale."
Ambasz, che prossime settimane riceverà un’altra Laurea HC da un prestigioso ateneo italiano, ha così commentato: “Sono profondamente commosso per questo generoso riconoscimento. Essere il primo straniero a ricevere questo importante Premio è un grande onore […] Dobbiamo inventare un’architettura che sia l’incarnazione di un patto di riconciliazione tra natura e costruito. Come architetti e designer dobbiamo creare modelli alternativi di futuro proponendo una vita migliore, per guidare le nostre azioni se non desideriamo perpetuare le condizioni presenti: credo che non sia etico qualsiasi progetto architettonico che non tenti di proporre modi di esistenza nuovi o migliori.
Questo compito – conclude Emilio Ambasz - può far vacillare l’immaginazione e paralizzare la speranza, ma non possiamo sottrarci al suo perseguimento”.
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