Da cinque anni si susseguono estemporanei ma puntuali incontri tra artisti e architetti accomunati da una grande passione per il disegno. Se questo può apparire un anacronismo, per evidenti ragioni che appartengono all’attualità e alla deriva informatica, ancor più può definirsi un fenomeno lontano, se si tiene conto che questi incontri tra artisti e architetti avvengono esclusivamente in un dialogo di tipo grafico. Ad ogni incontro corrisponde un disegno dove due autori si confrontano sul medesimo foglio.
L’iniziativa ha lo scopo di riscoprire e rivalutare l’eredità grafica che tanto in architettura quanto nell’arte è stata più che sostituita, confusa da mezzi di comunicazione spesso intesi semplicisticamente come mezzi espressivi.
A.A.M. Architettura Arte Moderna ha quindi istituito all’interno della propria collezione una serie dal titolo “Duetti/Duelli. Partite a scacchi sul disegno”.
Fino ad oggi un corpus di oltre venti opere costituisce l’avvio di questa iniziativa.
Il Progetto è stato inaugurato nel 2008 con Alvaro Siza, invitato a tenere la prima estemporanea grafica, improvvisando un disegno a quattro mani con l'architetto Vincenzo D’Alba. A questo primo duetto sono seguiti altri (tutti consultabili sul sito www.aamgalleria.it), che hanno visto D'Alba confrontarsi con: Carlo Aymonino, Antonio Annicchiarico, Alessandro Anselmi, Michele Beccu (A.B.D.R.), Guido Canella, Alberto Cecchetto, Stefano Cordeschi, Mario Cucinella, Nicola Di Battista, Alfonso Femia (5+1AA), Dario Fo, Mauro Galantino, Michele De Lucchi, Aimaro Oreglia D’Isola, Antonio Ortiz, Paolo Portoghesi, Franz Prati, Franco Purini, Filippo Raimondo (A.B.D.R.), Renato Rizzi, Luciano Semerani, Beniamino Servino, Ettore Sordini.
Il Duetto/Duello tra Mario Botta e Vincenzo D'Alba (il ventunesimo della serie) si è tenuto a Lecce il 13 marzo 2013.
Questo confronto è la testimonianza di come il disegno rappresenti per Botta un “impegno capriccioso” e una deviazione spontanea e necessaria nella pratica professionale.
Nel duetto può riconoscersi, seppure in forme del tutto spontanee e per certi versi irrazionali, il tentativo dei due autori di dialogare attraverso immagini tratte dai propri repertori culturali o formali che costituiscono un linguaggio fatto di segni riconoscibili e indipendenti. Le grafie dei segni sono l’occasione per testimoniare l’uso intimo e privato del disegno che esprime inquietudini e razionalità della disciplina.
Si è tenuta, dunque, una singolar tenzone che per mosse successive, proprio come in un duello, ha portato alla definizione di un disegno (realizzato con china nera su cartoncino 70x100cm) nel quale ad ogni mossa dell’uno è corrisposta la mossa dell’altro. Il risultato evidenzia affinità grafiche in cui è difficile distinguere i segni di ciascuno dei due “agenti”, e differenze tecniche, in cui, al contrario, è possibile individuare le singole poetiche.
La scelta di creare momenti di riflessione e di confronto sui temi del disegno e dello schizzo nell’architettura costituisce il comune denominatore di questi incontri; gli architetti, infatti, sono invitati a realizzare una opera dove “il piacere del divagare” diventa momento significativo e prezioso per raccontare la necessità dell’architetto di calarsi in una realtà che trascendendo i luoghi della conoscenza si conceda al desiderio della “figurazione”.
L’iniziativa “Duetti/Duelli. Partite a scacchi sul disegno” intende riportare lo schizzo alla sua vitale centralità: esso infatti è sempre stato un elemento della tradizione culturale italiana. Per i grandi artisti e architetti quello del disegnare è un modo per svincolarsi dalla pura dimensione realizzativa per alludere a scenari meno rassicuranti, meno coerenti, ma più profetici.
Francesco Moschini
Francesco Maggiore
Mario Botta con Vincenzo D'Alba
"Duetti/Duelli. Partite a scacchi sul disegno: improvvisazioni a quattro mani” n. 21
Lecce, 13 marzo 2013
Matita, china nera su cartoncino, 70x100 cm
Ideazione Francesco Moschini e Francesco Maggiore
Realizzazione Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna
Copyright: Mario Botta, Vincenzo D’Alba
Courtesy: Collezione Francesco Moschini e Gabriel Vaduva A.A.M. Architettura Arte Moderna
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