Una laurea in fisica e una vita vissuta tra due mondi.
Si potrebbe così riassumere la vita di Tishk Barzanji, artista visivo nato in Iraq e trasferito a Londra nel 1997.
Per quanto i suoi paesaggi sognanti ottenuti dalle sfumature pastello facciano intuire il contrario, Tishk Barzanji utilizza la sua arte surreale per esplorare stati d’animo come isolamento e ansia. E’ proprio da un personale superamento di questi stati d'animo, che Barzanji sviluppa un il suo particolare interesse per la composizione spaziale e per l’interazione con lo spazio che ci circonda. Muri, scale e architetture impossibili ce lo dimostrano.
La sua passione per l’arte inizia con le fotografie scattate agli edifici brutalisti appena trasferito a Londra, sarà proprio l'utopia alla base del brutalismo a diventare la chiave concettuale per la sua arte. Edifici abbandonati possono così essere ripensati e ridisegnati grazie ai nuovi supporti grafici multimediali, come in una sorta di trasposizione futura della realtà.
I suoi disegni partono da una base ottenuta con acquerelli o colori acrilici, su cui avviene l'aggiunta di pattern e illustrazioni digitali. Il risultato è un opera che guarda al di là dell'arte tridimensionale e della pittura.
Tra i suoi riferimenti c’è l’architettura di Ricardo Bofill, di grande influenza sul suo lavoro per la percezione spaziale e i riferimenti alla storia, ma anche il movimento De Stijl, in particolare Mondrian, e le tonalità cromatiche di Ken Price.
All images © Tishk Barzanji
More info on: http://www.tishkbarzanji.co.uk/
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