Basta poco per apprezzare Corfù: 4 baie e 1/2 da non perdere. di Alessandraf.

Una terra che non dimentichi facilmente.

by Alessandra Fanì
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Corfù è una terra che non dimentichi facilmente.


Per apprezzarla va scoperta con curiosità e pian piano ogni giorno, così come fecero i suoi coloni.


Bastano 4 giorni per vedere la metà dell’isola, insomma, per farsi una gran bella idea di cosa la renda meta così ambita.

Bella anche in primavera per i brillanti colori della natura, d’estate raggiunge l’apice del suo fascino.


4 spiagge e ½, scelte con cura, sono più che sufficienti per apprezzarla e desiderare di rivederla per approfondire l’esperienza.

 
Corfù apre le porte all’intera Grecia.

 
Una delle isole dell’arcipelago dell’Epiro, toccata dal Mar Ionio, è la più vicina al tacco dell’Italia e forse più immediata da raggiungere. Meta di molti nostri connazionali, come del resto tutte le altre isole greche.

Fondamentalmente gli italiani scelgono le preferiscono alla terra ferma perché le agenzie turistiche sono le prime a proporle.

Mica male!

 
Io e la mia compagna di viaggio ci siamo, invece, lasciate andare all’istinto che ci ha spinte qui prima d’addentrarci in penisola.

 
Nel prossimo articolo ti racconterò e mostrerò come la penisola greca non abbia davvero nulla da invidiare alle sue isole.

Penso al suo immenso fascino scolpito nella storia, alla straordinaria versatilità paesaggistica e culturale, ma anche al difficile periodo che vive, ma che sembra stia risolvendo al meglio, assorbendo la sua durissima realtà socio-economica attraverso l’accoglienza, il sorriso e la generosa disponibilità.


Ci torni molto volentieri, anche perché arrivare a Corfù è semplice.

In aereo giornalmente da Atene. In estate, soprattutto, l’isola è collegata con molte città europee.


In nave è più lunga, ma a mio avviso più affascinante.

Corfù è servita sulla rotta Italia – Grecia da molte compagnie di navigazione con partenza da Venezia, Ancona, Bari e Brindisi.

 
Noi abbiamo scelto la nave ed il viaggio in notturna l’abbiamo trovato funzionale per svegliarci già lì. Partenza alle 19:30, arrivo il giorno seguente alle 6.30. Abbiamo dormito sul ponte per mancanza di posti in cabina ed è stata una bellissima esperienza.

 
Ci accomodiamo con stuoie e sacchi a pelo ed il mio primo pensiero è rivolto al mare ed alla sensazione che avremmo provato al risveglio, guardando l’alba specchiata su di lui.

 
Il pensiero che Asia veda l’alba sul mare per la prima volta e si lasci suggestionare da un fenomeno così meraviglioso, come accade anche a me, mi rende felice.

 
Emozionarsi per le cose apparentemente banali e che diamo per scontate è fantastico; è ciò che ci vuole affinché la vita riacquisti enfasi.

 
Fresco, colori, odori ci catturano immediatamente e, nonostante stessimo erroneamente traghettando verso Igoumenitza invece che scendere a Corfù come previsto, le sensazioni piacevoli ci assaltano, lasciando solo un minuscolo angolo al pensiero della fatica di ritornare di nuovo indietro.

 
Quando provi qualcosa di bello, il negativo che potrebbe ruotarti attorno lo vedi in altra prospettiva e con spirito risolutivo. Non ci badi subito, perché al primo posto metti la gioia.

 
Col senno di poi, certo, vi raccomando di fare attenzione al momento dello sbarco. I microfoni non sono eccellenti e se la notte hai dormito poco, la mattina potresti rischiare di appisolarti mentre gli altri si stanno, invece, muovendo per scendere.

 
Ma c’è da dire che se non fosse capitato questo inconveniente, non avremmo ammirato la bellezza.


Certo non è da tutti, lo ammetto, non “incazzarsi” per tre ore di viaggio imprevisti in più, dopo una notte quasi insonne, ma noi l’abbiamo presa con filosofia.

 
Giungiamo per l’ora di pranzo al nostro appartamento di Paleokastritza, villaggio, più che paese, a 25 km dal porto di Corfù. Sito nella parte centrale della costa nord dell’isola, si trova nell’unico tratto di costa rocciosa, con baie poco sabbiose. Perfetta per chi ama come noi lo snorkeling.

 
Dagli alti speroni a picco sul mare quasi tutti si tuffano ed è impressionante lo spettacolo.

 
Basta una giro nel tardi pomeriggio/sera per renderci conto che è un piccolo centro che raccoglie tutte le ricchezze caratteristiche dell’isola.

 
Lungo la strada, che lo collega ad altre zone della costa, sono dislocate le “Tabepne”, così si chiamano ristornati di piccola gestione. S’intravvedono anche tutti gli accessi alle insenature e baie che caratterizzano Paleokastritza. Questa località è la più ricca di baie ed insenature di tutta l’isola: ha 6 insenature e 5 baie. Siamo state fortunate.

 
L’architettura delle "Tabepne" non si differenzia da quella delle case private; in più, accolgono ampie corti o spazi antistanti le strutture, più o meno estesi,dove è possibile gustare piatti all’aperto.

 
Le illuminazioni notturne sono organizzate in gran stile e riescono ad enfatizzare la bellezza, il design e l’architettura del costruito.

 
I punti luce sono il più delle volte collocati sotto ai portici, ad evidenziare i pilastri in pietra o, acor più belle, sospese alle pergole verdeggianti di viti e alle piante di ulivo, che serpeggiano e dominano gli spazi aperti.

 
Tutto s’insinua tra la pietra naturale locale e s’innesta a picco sul mare, tra le rocce dell’isola.

 
La vista panoramica è la prima bellezza che puoi ammirare dappertutto e spazia dagli orizzonti sconfinati del mare ai colori lucenti ed armoniosi delle pinete d’ulivi.

 
Queste ultime, infatti, sono la specie dominante dell’isola e dicono che Corfù ne abbia, in proporzione, più di ogni altra parte della Grecia. La specie è differente da quella che vediamo in Italia, per altezza e forma. Sono infatti più longilinee e meno ritorte e dalle ampissime chiome.

L’olio insieme al miele ed al vino sono i prodotti enogastonomici per eccellenza.

 
Il paesaggio è quindi ricco di vegetazione che lascia intendere piogge invernali come da clima mediterraneo. Affatto brullo.

 
La pietra locale è incredibilmente bella. Sembra un po' quella di Trani, ma le venature dal rosato al giallo sono più intense. Con questa realizzano tutte le costruzioni più tipiche isolane che risultano pertanto davvero curatissime. Solo all’interno si trovano case sparse meno raffinate, ma quelle della costa sono in gran stile e curate nel design, essenzialmente case private per vacanze.

 
D’estate è più facile apprezzare l’isola anche per i suoi aspetti legati alla cultura ed alla tradizione, ma naturalmente è impossibile tralasciare le meraviglie che s’innestano lungo le coste, le baie.

 
Vi racconto le 4 baie e ½ che abbiamo visitato in 4 giorni e che non puoi perdere se sei a Corfù. 

1) Primo giorno: la ½ baia ed il porto.


Appena arrivi non sei pronto nell’immediato per uscire di nuovo, così la mattina la trascorriamo tra organizzazioni varie ed assestamento in appartamento.

 
Pomeriggio

S. Spirito e SkyClub beach poi cena Porto Alipe.

 
Le prime due spiagge le abbiamo viste al tramonto ed è stata una sensazione incredibile.

Arrivare e vedere il tramonto che ti attende per il benvenuto, proprio nel momento in cui sei più pronta a godertelo, è spettacolare.

 
S. Spirito e SkyClub sono le due spiagge dirimpetto, sotto il Monastero; si trovano vicino al Porto Alipe, al centro di Paleokastritza. Sono piccole baie in cui la poca sabbia si affianca alla roccia. Ben servite da lettini ed ombrelloni, non molti per fortuna, giuste per chi ama la comodità. A fine giornata da lì ti sposti alle “Tabepne” comodamente a piedi.

 
La prima sera abbiamo cenato al sorgere della luna, in un ristorante a Porto Alipe. I piatti sono abbondanti ed i prezzi davvero modici. Certo, sempre dipende da cosa scegli, ma la qualità del pesce è ottima.

Se scegli di mangiare aragoste non puoi certo pretendere di spendere 10 euro come per il resto del pesce.

 
Un giro in centro passeggiando tra le romantiche luci dei locali e poi in appartamento.

La scelta della location dove dormire è stata casuale ma azzeccatissima.

Ottima vista sulla pineta d’ulivi, a 3 minuti dalla baia, ottima pulizia quotidiana e servizi funzionali e funzionanti.

 

2) Secondo giorno.

Mattino.


 
Avlaki beach.


Viaggiare per un’ora osservando panorami e trovare questa meraviglia è la soddisfazione; è il momento di fermarsi.

 
La spiaggia l’abbiamo scelta con cura, leggendo soprattutto blog su internet.

 
Andiamo alla ricerca di oasi di pace selvagge, in cui non ci sia turismo di massa, ma soltanto chi davvero ama godere della natura.

 
Avlaki è così. Una baia piuttosto estesa, ma non troppo. Forse nemmeno 1km di lunghezza che, a semicerchio, inquadra il mare circondato dal verde sulla collina.

 
L’acqua ha la limpidezza del cristallo e lievemente diventa profonda, scivolando sui ciottoli bianchi che sostituiscono la sabbia per tutta l’estensione.

 
Di fronte un struttura perfettamente integrata al contesto che si apre sulla spiaggia ha un ampio giardino in fiore come filtro alla costa.


Al di là della strada, un ristornate con un meraviglioso patio in pietra che si affaccia sulla baia sa di passato.

La strada la costeggia, tanto da farla sembrare un luogo solo di passaggio.

In fondo, è meglio così, perché lo rende quasi deserto ed unico.


Per arrivarci, il tratto di strada che percorriamo da Paleokastritza è meraviglioso. Ci insinuiamo con l’auto tra le pinete di ulivi ed anche lungo tratturi tortuosi e non asfaltati, oltre che viali asfaltati. Ammiriamo piccoli villaggi interni, insieme a bellissime case sparse lungo la scogliera, sulla costa sud di Corfù.

Abbiamo viaggiato un’ora, attraversando i panorami di Agios Marina, Nisaki, Valtes, Kentroma, con la sua splendida piazzetta sulla strada, Kalami e Kassiopi.

Le immagini fotografiche che vi propongo, per le quali ci siamo fermate ogni 10 minuti, possono raccontarvi meglio la caratteristica bellezza locale.

 
Le architetture, in stile mediterraneo, lasciano sognare ed immaginare scenografie da pellicola.

 

Pomeriggio

 
Sidari- Canal D’Amour.

 
Di ritorno dalla spiaggia costeggiamo l’altra parte della costa per arrivare a Sidari, dove vogliamo conoscere la sua spiaggia, caratteristica soprattutto per il Canal D’Amour.

 
La leggenda narra che le coppie che vi si recano, si ameranno per sempre.

 
Bhè io e mia figlia non siamo proprio una coppia, ma l’idea di amarci come mamma e figlia per tutta la vita non ci dispiace affatto.

 
Le suggestione di questo posto è stata più alta delle aspettative.

 
Riconosco che è una località altamente turistica. Sidari è piena di persone che vanno e vengono, si fermano e mangiano. Non è un posto tranquillo.

Io preferisco il luogo dove alloggio, ma per chi ama un movimento più evidente ed eccitante, Sidari è perfetta, oltre che bella.

 
Canal D’Amour è un posto tra il fiabesco ed il “fantascientifico”.

 
Leggi canal e non ti fai un’idea di cosa s’intenda. Possibilmente è qualcosa di piccolo, la cui visione sia ridotta a poco; ma siamo curiose ed andiamo a scoprire.

 
Dalla strada un percorriamo un tratto di 300 metri a piedi verso il mare a scopriamo con gran stupore la suggestione di questo luogo.

Innanzitutto ti consiglio vivamente, come abbiamo fatto noi, per caso, di andare all’ora del tramonto o poco prima.

 
Forti sporgenze e rientranze di materiale stratificato, tra terra e pietra, che, come dischi irregolari e sovrapposti gli uni sugli altri, segnano il confine tra la terra ed il mare. Alcune sono alte ed altre meno, ma si staccano di più dalla costa.

 
Alcuni ti espongono ad un panorama mozzafiato, altri ti adagiano nell’acqua dei canali. Vai su e giù seguendo l’andamento della roccia a gradoni.

Tantissimi ragazzi si sdraiano al sole sugli strati.

 
Il colore al tramonto: giallo ocra intenso che, in contrasto con il mare, trasforma le rocce in dune e ti vien voglia scivolarci giù.

 
La superficie a contatto con l’acqua è fango semi solido, di colore grigio chiaro. Più solido che semi, ma se solchi o “strusci” la mano sulle parti più lisce vedi che il terriccio si trasforma in polvere bagnata e te la puoi spalmare sul corpo. Almeno sul viso.

 
Grazie a questo, l’acqua ha il tatto della dolcezza e non della salinità.

Meravigliosa è la sensazione sulla pelle; soffice e vellutato, il pelo dell’acqua resta impalpabile e liscio come l’olio e se passi la mano sulla tua pelle la sentirai improvvisamente setosa.

Il suo colore non è trasparente, come l’acqua nelle altre spiagge, perché raccoglie questa polvere impalpabile dal fondo e dalle pareti del canale, ma al tatto la sensazione è unica.

 
Restiamo tanto tempo a godere della vista e a far foto. Ci bagnamo a lungo, l’acqua è quasi tiepida e poi ci asciughiamo all’aria delle 20:00.

Un bar raccoglie tanti turisti ma noi preferiamo ripartire. Abbiamo 45 minuti ancora di strade interne da percorre.

 

3) Terzo giorno.

 
Mattino.

 
Paleokastritza – Grotta Bay.

 
Al terzo giorno andiamo in una baia del villaggio dove siamo.

Seguendo la strada principale e senza conoscere dove arrivare siamo attratte da un varco in legno all’inizio di un ponte.

Da lì la vista è spettacolare. Grotta Bay ha alti faraglioni sporgenti dal mare che coronano una piccola baia d’acqua cristallina tra il trasparente sulle rocce ed il color “verde acqua” sul fondale marino.

 
Si scende da una scalinata che si avvolge sulle rocce e sotto s’incontra un ristoro dal design moderno che si affaccia sul mare. I turisti appoggiati sulla roccia ed immersi in acqua si godono la musica del bar.

Da qui si parte con barche a noleggio per arrivare alle baie circostanti.

Ci sono molti punti dove stendersi sugli scogli, ma se ti piace stare più comodo puoi adagiarti sulle grandi poltrone in plastica del bar che è proprio lì.

Questa è una baia adatta a chi ama la roccia, praticare snorkeling ed esplorare i fondali e per chi adora godere della vista varia ed esclusiva del paesaggio fatto di rocce e grotte circondate dal mare.

L’ultimo giorno ci siamo tornate per rimanere tutto il tempo.

 
Quando una cosa ti piace molto, non c’è storia, ci torni e basta.

 

Pomeriggio.

 
Glyfada beach.

 
Il pomeriggio ci spostiamo per visitare Glyfada, che si trova proseguendo e percorrendo la strada in direzione costa sud di Corfù.

Glyfada è una lunghissima spiaggia contornata da una paesaggio di residenze e Tabepne a gradoni sul mare e completamente immerse nel verde, con vista panoramica sulla baia. Ci fermiamo al centro della spiaggia per non camminare troppo. Alle 15:00 è davvero caldo.

La sabbia è dorata e bollente. Alle sue estremità ci sono zone più rocciose, ma devi camminare un po' per arrivarci.

Anche qui l’acqua è cristallina e l’abbiamo scelta perché è adatta a bambini e famiglie anche grazie ai giochi presenti sull’acqua.

 
Rimaniamo fino al tramonto ed è stupendo osservarlo insieme a poche persone ancora rimaste.

 
In notturna molti si fanno il bagno lì. Si usa rimanere comodamente sdraiati sui cuscini enormi dei locali e, tra un drink e l’altro, farsi bagnarsi al chiar di luna è molto suggestivo.

Il parcheggio puoi trovarlo vicino la spiaggia se vai al mattino; all’ombra lungo la curva in discesa se vai sul tardi, ma non dimenticare una torcia, la sera la salita è buia.

 
L’ultimo giorno siamo tornate a Grotta Bay perché ad Asia è piaciuta tantissimo e voleva ancora nuotare tra i pesci.

Il giorno dopo in partenza.

 
Il traghetto per Igoumenitza è ogni ora, alla mezza, quindi non c’è bisogno di affrettarsi ed il porto di Corfù si raggiunge in 30 minuti.

Non sbagliarti, non è lo stesso di quello da cui sei sbarcato venendo dall’Italia; devi spostarti di 2 km verso est per raggiungere l’altro, da cui si parte per le tratte interne e verso le isole.


Igoumenitza è a poco più di mezz’ora da Corfù ed è il punto di snodo e sbarco più importante dell’Epiro, insieme a Patrasso.

Da lì siamo partite per viverci la seconda parte del nostro viaggio, intorno ed in mezzo alle bellezze della terra ferma greca questa volta; ancora una bellissima esperienza di cui presto vi parlerò.

Sto già scrivendo per te.

intanto puoi divertirti a leggere il mio precedente articolo qui:

.archilovers.com/stories/25787/il-ritorno-da-un-viaggio-e-sempre-una-partenza-11-cose-per-11-giorni-che-ci-insegnano-a-crescere-di-alessandraf.html

 
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      Alessandra Fanì

      Architect

      Alba Adriatica / Italy

      Architetture Compatibili Nuovi Percorsi per Progetti Contemporanei Progettazione architettonica e urbana,interior design, ecodesign, designart. Concorsi, organizzazione eventi. Alessandra Fanì, specializzata nella PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA ECOCOMPATIBILE a “La Sapienza” di Roma, nella PROGETTAZIONE E ARREDO DI SPAZI ESTERNI PUBBLICI E PRIVATI al Politecnico di Milano ( OUTDOOR EXPERIENCE DESIGN ) e nella PROGETTAZIONE secondo i partametri NZEB ai Corsi “Prof/Trac Horizon 2020” presso )