Intervenire su un immobile esistente è sempre un’operazione da approcciare con attenzione e intelligenza,in particolare quando ciò non prevede un rifacimento completo o un ripensamento delle destinazioni d’uso della struttura. Inoltre, un intervento di questo tipo non può prescindere da un’analisi approfondita dei bisogni e delle aspettative della committenza.
Questi due aspetti, rispetto di quanto esistente e attenzione ai desideri del cliente, fanno sì che anche una richiesta di restyling lieve, di rinnovamento, per essere appropriata e interessante, debba essere fondata su un’idea forte e sorretta da una corretta filosofia d’intervento.
È cioè necessario formulare un concept attorno al quale sviluppare le soluzioni, così da apportare benefici pratici ed estetici all’immobile in modo coerente e saggio, sia nei confronti di quanto già presente, sia in vista di un’evoluzione che sia armonica, sostenibile e bella.
In questo post vogliamo portare un esempio reale d’applicazione di questa modalità operativa, alla base del Metodo Bianchetti, realizzata con i nostri collaboratori progettisti: un’operazione di ringiovanimento e sistemazione di una casa di villeggiatura.
La richiesta della committenza è di una proposta per dare una svecchiata alle finiture della casa e per alcuni piccoli interventi di aggiustamento alla proprietà.
Com’è possibile notare anche nelle immagini di seguito, estratte dalla tavola di progetto presentata al cliente, il percorso che ha portato a questa specifica proposta d’intervento procede da un’analisi delle criticità della proprietà allo stato attuale, nello specifico:
- i percorsi tra la casa e la piscina non risultano collegati
- vi è poco spazio per la fruibilità del portico e dell’area piscina
- l’immobile presenta finiture datate e in cattivo stato
Tutti elementi questi che abbassano notevolmente la qualità e la vivibilità della casa e dei suoi spazi.
Una volta che quindi si sono portati alla luce gli elementi su cui intervenire, si passa a una reinterpretazione sistemica, sviluppando soluzioni ad hoc che siano armoniche tra di loro e con quanto s’intende mantenere.
Il successivo passaggio è quindi quello di ricercare e definire i materiali utili alla ristrutturazione, materiali che pure devono rispondere alle regole di coerenza estetica e funzionale dell’intero progetto. Nel caso in esame sono stati scelti:
- un pavimento in legno per esterni tipo decking, poiché permette di creare un ambiente caldo e moderno nella zona piscina, con il plus di essere un materiale durevole e che richiede poca manutenzione
- un pavimento in gres porcellanato effetto pietra per il perimetro della casa e per il portico. Questa proposta è in accordo con la pietra di rivestimento di alcune porzioni della casa, ma suggerisce un formato della piastrella più attuale e contemporaneo
un ciottolato carrara con diverse pezzature per alleggerire i passaggi tra i vari materiali e la porzione a giardino
- un ciottolato carrara con diverse pezzature per alleggerire i passaggi tra i vari materiali e la porzione a giardino
Infine, ultimo step della progettazione, si presenta una moodboard, termine inglese che possiamo tradurre in modo letterale “tavola dell’umore”, ossia una rappresentazione grafica semplice ma al contempo molto chiara di come i progettisti hanno inteso esprimere questo concept alla base dell’intervento.
Si noti che questi passaggi, non solo sono essenziali allo sviluppo di un progetto ben riuscito, ma risultano assai utili alla committenza per comprendere il risultato finale a cui darà luogo l’intervento di restyling nonché i motivi delle singole scelte, che vanno a prendere forza le une dalle altre, strutturando così un progetto sensato, coerente e aderente ai desideri del cliente.
Progettazione del restyling a cura di MCArc Laboratorio di Architettura Sostenibile
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