«O mais importante não é a arquitetura, mas a vida, os amigos e este mundo injusto que devemos modificar.»
Oggi è stata davvero una sorpresa amara sapere della morte di Oscar Niemeyer.
104 anni. Quasi 105 dice la mia amica Bich.
Viene ricordato per l'uso plasmatico e disinvolto del cemento, perchè comunista, perchè ha costruito Brasilia ed il palazzo dell'ONU. Perchè non ama l'angolo retto, disegna curve e sinuosità femminili, gesti della mano.
Ancora la mia amica Bich mi ha detto:
«non elencare le sue opere...elenca i suoi viaggi la sua conoscenza»
Bich mi rompe un pò le uova nel paniere, poichè la mia intenzione era di un post brevissimo con solo le immagini più significative dell'architetto! Mi riporta alla complessità di entrare nella descrizione di un uomo tanto grande.
I suoi viaggi... si dice che odiasse viaggiare in aereo. Le persone che incontra sono a loro volta maestri, come lui nulla hanno a che fare con la moda o il voyerismo della nostra contemporaneità, ma sono persone di forte spessore, per la loro cultura o ideologia o senso civico: il maestro Lucio Costa, Le Corbusier, Giorgio Mondadori, Chico Buarche de Hollanda, Pier Luigi Nervi, Kubiscek,... come lui sono persone di una coerenza inattaccabile, soprattutto verso gli ideali di una vita (mi riferisco ovviamente alla sua fede comunista, che non tentennò un secondo dopo il golpe militare del '64, neppure a fronte della netta riduzione degli incarichi). Come quando rifiutò di progettare la sede per la nuova compagnia petrolifera della capitale, dicendo:
«Non posso, sono solo un funzionario che lavora per lo stato»
Nel '67 compie un viaggio obbligato: l'esilio a Parigi (Brasilia era già stata costruita nel 1960 e la sua parcella corrispose allo stipendio di un funzionario comunale). Qui costruisce la sede del partito comunista. La sua esperienza europea gli vale il progetto in Italia per la nuova Sede Mondadori a Segrate, colmo degli equilibri di un moderno rinascimento!
Segrate, Ritratto dell'Architetto di fronte alla sede Mondadori
Tornerà in Italia nel 2000, per consegnare alla costiera Amalfitana di Ravello il suo nuovo auditorium.
E' il Brasile tuttavia che ama profondamente, al quale lascerà il cuore e i capolavori: non basterebbero duecento pagine per parlare di Brasilia, altrettante per il nuovo quartiere di Pampulha, e via dicendo..
Brasilia, il Congresso
Brasília, Museu Nacional Honestino Guimarães, Foto Beppe Ceccato
Ma la sua architettura non ha senso al di là di quella cadenza sociale e culturale, che egli stesso imprime nel progetto ed è ispirazione dello stesso: pochi anni fa, nel 2007 è stato inaugurato il Teatro Popular di Niteroi ed egli racconta in un' intervista: «Più che un edificio è un messaggio», i colori utilizzati sono quelli della bandiera brasiliana, i disegni sono allegorici -il popolo è un aquilone rosso- e le donne nude sono disegnate da lui in persona. Vicino al teatro Popular sorgerà la Fondazione Niemeyer, ma soprattutto sorgerà la scuola, dal nome bellissimo: di Arquitetura e Humanidade, «perchè dobbiamo dare a tutti l'opportunità di imparare».
Bellissimo.
Niteroi, Teatro Popular
Niteroi, Teatro Popular, dettaglio dell'interno
Niteroi, Contemporary Art Museum
Di Niemeyer ci appaiono soprattutto le immagini di opere monumentali, ma egli è architetto del grande come del piccolo, del dettaglio: dall'utilizzo di piastrelle tradizionali della cultura portoghese (azulejos), all'invenzione dei brise soleil regolabili (l'ispirazione venne dai mori dell'architettura coloniale).
Sao Paulo, Copan Building
Di lui si ama la serietà, l'anticonformismo rispetto alle mode, la distanza che lo separa dall'architettura frivola del fashion design, la sicurezza del suo pensiero e delle sue opere senza tempo al di là della facile retorica di occasione.
Il piacere di vivere. Fra pochi giorni avrebbe compiuto 105 anni e li avrebbe festeggiati con la mente lucida di un ragazzo.
«La vecchiaia è insopportabile. Anche se a un vecchio comunista come me ha portato due notizie come due miracoli: un nero che diventa presidente degli Stati Uniti e un povero che diventa presidente del Brasile. Obama, Lula. La vita è molto più importante dell'architettura».
Boa Viagem Niemeyer.
(Post pubblicato anche su: http://archiverdure.blogspot.it/)
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