Visite guidate: conoscere la cappella sistina milanese.

MiGuidi vi accompagna alla scoperta di quella che è stata definita la cappella sistina lombarda: San Maurizio Maggiore, raro esempio di chiesa con doppia aula.

by Valentina Rossi
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Al termine di un restauro costato ben 30 anni di lavori, Milano ha ritrovato la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. Un vero e proprio gioiello considerato la “Cappella Sistina” ambrosiana per via dei circa 4mila metri di affreschi che decorano le sue superfici interne fino alla volta.

 

Mi Guidi, affermata realtà nel panorama culturale milanese che negli anni ha saputo distinguersi perché in grado di offrire all’utente la possibilità di conoscere Milano da punti di vista differenti, vi propone una visita guidata a Milano alla scoperta di questa chiesa, alla cui costruzione e decorazione lavorò una lunga schiera di artisti del XVI secolo.


La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, costruita sui resti di edifici romani e conosciuta anche come Cappella Sistina di Milano, venne realizzata nel 1503 da due importanti architetti del Cinquecento, il Dolcebuono e l’Amadeo, attivi anche nel cantiere del Duomo di Milano, in Santa Maria delle Grazie, in Santa Maria presso San Celso e alla Certosa di Pavia.

 

Fin dall’età carolingia, la chiesa ospitava le monache dell’ordine benedettino, destinazione che si rende evidente nell’originale disposizione degli spazi interni. Si tratta infatti di una pianta rettangolare suddivisa a metà da un muro affrescato: una metà aveva uso pubblico ed era frequentata dai normali fedeli, mentre l’altra era accessibile soltanto per le monache che non erano autorizzate ad oltrepassarne i confini.

 

Oggi il monastero è completamente visitabile e presenta bellissimi affreschi cinquecenteschi, di cui molti della bottega di Bernardino Luini ed altri realizzati dal Boltraffio allievo di Leonardo, da Vincenzo Foppa, dai fratelli Campi e da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio.

Tutto l’insieme, impreziosito da una bella loggia a serliane e da un raro organo di Gian Giacomo Antegnati, è un perfetto e quasi integro esempio della scuola milanese cinquecentesca e tra le chiese di Milano è certamente una di quelle più particolari ed affascinanti.

 

Interessante è la netta distinzione dei soggetti tra le due parti della chiesa: nel lato pubblico sono raffigurati personaggi e scene religiose, tra cui spiccano il martirio di San Maurizio e San Sigismondo che offre a San Maurizio il modello della chiesa; nel lato delle monache, invece, prevalgono vedute di paesaggi lombardi e immaginari e un Diluvio Universale con Arca di Noé e un bestiario ricco e fantastico, con improbabili giraffe, scimmie e unicorni.

 

I particolari da scoprire in questo tesoro Milanese sono quasi infiniti - si starebbe ore a cercarli, tra il cielo stellato sotto il coro e la dolorosa Deposizione sopra una porticina d’ingresso.

 

 

 

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