Auditorium di San Francesco al Prato

Perugia / Italy / 2019

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La chiesa di San Francesco al Prato è una chiesa sconsacrata risalente al XIII secolo.  La pianta è a croce latina con un'unica navata e come tutte le chiese francescane riprende il modulo assisiate, originariamente con volte a crociera ad ogiva in laterizio, poggianti su pilastri con capitelli a cono rovesciato. Eleganti bifore si aprono sulle pareti laterali che si replicavano anche nell'abside pentagonale andata distrutta.  A causa di movimenti franosi della collina è rimasta per anni scoperchiata per il crollo delle volte dell'abside. La facciata policroma di gusto cosmatesco, fu ripristinata nel 1926 dall'architetto Pietro Angelini. L'interno della navata era ricoperto di affreschi (XIII-XIV) come la chiesa-madre di Assisi, lo confermano le tracce di colore segnalate negli anni venti del 1900. Un frammento di affresco color ambra (XIII- XIV) è rimasto ancora oggi, nella parte alta a sinistra della navata. Il progetto si esprime in termini concettuali nella conservazione dell'immagine attuale del monumento, caratterizzato dalle rovine architettoniche della chiesa e dell'abside, ove si intersecano elementi della storia della sua architettura con quelli recenti dell'intervento di consolidamento, restauro e  conversione in spazio per congressi ed auitorium . L'obiettivo è stato quello di restituire a Perugia uno dei suoi monumenti più significativi, declinandone un nuovo potenziale funzionale che definisca uno spazio sociale e culturale a servizio della città. Il progetto per il recupero di San Francesco al Prato coniuga la cura dello studio architettonico con l'approfondimento degli aspetti tecnologici ed acustici, al fine di trasformare un prezioso "non luogo" ereditato dalla Perugia medievale in un auditorium e centro congressi. Massimizzandone la flessibilità prestazionale, si è nteso confezionare una "scatola musicale" che si presti di fatto ad ospitare eventi legati non solo alla musica, ma anche al teatro, allo spettacolo ed ai congressi, consentendo all'antico complesso di vivere toccando note diverse ed emozionare i suoi fruitori. Il nuovo auditorium è progettato per offrire la massima flessibilità. Gli unici arredi fissi sono i 400 posti della navata principale; tutto il resto è adattabile alle diverse configurazioni richieste dall’Amministrazione. L’opera mantiene il suo carattere monumentale, garantendo la godibilità anche al di fuori degli eventi in programmazione. La scelta di preservare la sacralità del manufatto, convertendolo però in una macchina efficiente non solo per la musica, ha comportato uno studio interdisciplinare volto all'adozione di accorgimenti all'uopo deputati, ma reversibili e non invasivi. Il piano di calpestio dell’auditorium verrà realizzato con una struttura basale lignea, completamente staccata dalle pareti dell’edificio storico, creando un’asola perimetrale attrezzata con luci led. La luce svolge un ruolo fondamentale; il suo uso non uniforme è studiato come strumento scenografico narrativo e declinato per temi. Lo studio dei dettagli tecnologici ha richiesto un approfondimento particolare in materia di acustica, trattandosi della rifunzionalizzazione di un "non luogo" in auditorium, centro congressi e convegni. Le correzioni acustiche vengono risolte mediante elementi sospesi. L’accuratezza con cui è stato condotto il recupero  integra la sacralità della storia a soluzioni di tecnologia avanzata con un cablaggio ad altissima velocità che permetterà un perfetto streaming per le attività che vi si svolgeranno. La platea è suddivisa in tre settori: la navata principale e i due transetti con un totale di 512 posti a sedere.Le operazioni di scavo connesse al ricollocamento del piano fondale della navata centrale e agli interventi di consolidamento strutturale hanno permesso di ricavare uno spazio seminterrato. Con accesso dalla corte inferiore attigua all’Accademia delle Belle Arti ospiterà sia i servizi a corredo del piano superiore sia nuovi ambienti destinati ad attività di convegno o espositive. La corte sarà opportunamente restaurata ed attrezzata per ospitare eventi all’aperto.

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    La chiesa di San Francesco al Prato è una chiesa sconsacrata risalente al XIII secolo.  La pianta è a croce latina con un'unica navata e come tutte le chiese francescane riprende il modulo assisiate, originariamente con volte a crociera ad ogiva in laterizio, poggianti su pilastri con capitelli a cono rovesciato. Eleganti bifore si aprono sulle pareti laterali che si replicavano anche nell'abside pentagonale andata distrutta.  A causa...

    Project details
    • Year 2019
    • Work started in 2014
    • Work finished in 2019
    • Main structure Masonry
    • Client Comune di Perugia
    • Status Completed works
    • Type Concert Halls / Conference Centres / Restoration of Works of Art
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