Concorso di idee per la riqualificazione di largo San Nicola

secondo classificato Ugento / Italy / 2013

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“RIQUALIFICAZIONE DI LARGO SAN NICOLA” L’EMIGRAZIONE Puoi strappare un uomo dal proprio paese. ma non un paese dal cuore di un uomo. John Strayton Il nostro Salento, nasconde una realtà spesso drammatica che nel corso del ’900 ha influito profondamente sulla realtà economico–sociale della regione, l’emigrazione. La prima ondata migratoria, agli albori del ’900 e fino agli anni successivi alla prima guerra mondiale, nata sotto la spinta di fame e povertà ha avuto come meta soprattutto gli Stati Uniti, l’Argentina ed il Brasile. In seguito si è diretta verso il Nord Europa: Svizzera, Francia, Belgio e Germania. La seconda ondata migratoria importante negli anni dell’immediato dopoguerra e fino agli anni ’60 avrà come meta le stesse aree geografiche a cui si aggiunge l’Australia. La grande produzione industriale nell’Italia del Nord, soprattutto a Torino, Milano e nel Triveneto sarà di stimolo a nuove ondate migratorie negli anni successivi, non più come in precedenza verso l’estero ma verso altre aree della penisola italiana. In generale le famiglie provenienti dalla penisola salentina, ed emigrate nel secondo dopoguerra, hanno costituito una comunità nei vari paesi. Le motivazioni della partenza, il viaggio iniziatico e l’accoglienza riservata loro dalle terre ospitanti, sono aspetti che devono essere tramandati alle nuove generazioni nel tentativo di verificare la conoscenza del patrimonio folklorico della terra d’origine ed il loro sentimento d’appartenenza nei confronti della stessa. Ciò incentiva politiche di promozione territoriale, atte ad una più profonda conoscenza delle tradizioni e della cultura salentina, puntando al recupero e rivitalizzazione del patrimonio culturale nei paesi ospitanti. La conoscenza di queste comunità nella terra d’origine, risulta fondamentale per la promozione di dialoghi interculturali, cooperazioni e scambi socio-economici tra i territori, le loro popolazioni e le istituzioni. Le attività culturali, oltre a contribuire alla conservazione, recupero e rivitalizzazione delle tradizioni salentine nei vari paesi, potrebbero costituire un valido strumento per favorire quell’auspicato e dibattuto processo di internazionalizzazione del "prodotto turistico Salento". In questa direzione abbiamo visto l’impegno dell’amministrazione ugentina che al fine di rendere onore ai tanti compaesani, che hanno dovuto lasciare la propria terra per cercare altrove un lavoro ed un futuro migliore, per ricordare anche alle future generazioni i sacrifici e le sofferenze da loro affrontati e nonché il contributo determinate apportato alla crescita economica e sociale del nostro paese, indice un pubblico concorso per riqualificare Largo San Nicola con tema l’emigrazione. Largo San Nicola, come oggi si presenta, non può certamente considerarsi una piazza, vista la confluenza di cinque arterie urbane che in esso si incrociano. Il progetto che abbiamo proposto mira a far diventare un “incrocio di strade” un “incrocio di sguardi”. Ciò significa che si vuole incidere sulla qualità delle relazioni, sulle esperienze e sulla vita urbana che in esso si svolge e nel contempo riqualificare uno spazio urbano particolarmente importante per la città. Largo Porta san Nicola rappresenta per Ugento un luogo centrale, caratterizzato da movimenti pedonali, da servizi e da negozi. Seguendo le intenzioni dell’ente banditore di non voler pedonalizzare lo spazio, si è proceduto dissolvendo la strada nel disegno generale della piazza, in modo da “stupire” e “disorientare” il conducente, lasciando alla pavimentazione e all’arredo la leggibilità della funzione dello spazio. Si tratta di far coesistere pacificamente e amichevolmente auto e pedoni. Moderando il traffico è possibile recuperare la funzione urbanistica della piazza, superando un approccio di pura tecnica della circolazione veicolare. Attraverso delle piccole rampe di accesso al plateau, il livello della piazza è stato portato al livello dei marciapiedi per facilitare gli attraversamenti pedonali e obbligare il conducente ad una bassa velocità. Il divieto di sosta è fatto valere con elementi di arredo ed è stata limitata la segnaletica sul plateau, in questo modo i pedoni hanno automaticamente la precedenza. Si è puntato sul disegno dello spazio in modo che questo ne suggerisca un uso sociale e non trasportistico, evitando gli elementi funzionali tipici della velocità. Per creare il nuovo spazio pubblico abbiamo introdotto alcuni elementi particolari: - abbassato la velocità di scorrimento (max 20 km/h) - alzato la quota del plateau della piazza; - sottolineato con la pavimentazione la forma della piazza; - ridotto le dimensioni delle carreggiate; - condotto il traffico con elementi di arredo; - introdotto dehors dei bar negli spazi recuperati; - limitato l’uso della segnaletica orizzontale; - ridotto l’uso di cartelli; - segnato con elementi forti il punto centrale. In questo modo un incrocio, protetto dalla sosta dei veicoli con paracarri, paletti o alberi e attrezzato con sedute, può riprodurre l’effetto piazza. Siamo partiti, quindi, dal risolvere “tecnicamente” la viabilità per trasformare lo spazio integrandolo al contesto urbano. Di fatto la viabilità, nelle arterie che vi confluiscono, viene organizzata a senso unico e caratterizzata da un percorso “lento”, reso possibile anche dall'esistenza di altri percorsi “veloci” a questo alternativi. Così facendo abbiamo inteso limitare il traffico veicolare ed eliminare, a ridosso dell’incrocio, la possibilità di parcheggio, individuando una area a parcheggio poco distante, a valle, recuperando superfici agli esigui marciapiedi oggi presenti, così da rendere una parte di città più accessibile e nel contempo costituire luoghi di incontro e di scambio culturale tra i cittadini. Si tratta di un modo certamente efficace di valorizzare il tessuto urbano di un nodo forte della città di Ugento. La piazza così definita, trova il suo segno distintivo nel centro laddove una intersezione a rotatoria, regola l’incrocio e segna la centralità dello spazio. Qui c’è parso il posto migliore per collocare il monumento celebrativo all’Emigrante. Esso è costituito da una lastra di ferro sulla quale è intagliata, in negativo, la geografia terrestre, che avvolta in una spirale si spiega, come una vela, a partire dal muro a secco del luogo d’origine, nella direzione del mare, simbolo del viaggio, metafora della vita, esperienza di conoscenza, emozione mossa dai luoghi e dal loro cambiamento nel tempo.
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    Project details
    • Year 2013
    • Client Amministrazione Comunale di Ugento
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Monuments
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