Riqualificazione palazzo comunale e nuova sede consiliare

Borgaro Torinese (TO), Italia Borgaro Torinese / Italy / 2011

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Il nostro pensiero: Che cosa rappresenta, a che cosa rimanda l’architettura come opera d’arte? Allo “scopo a cui deve servire” e al “luogo che ha da occupare nell’insieme di un contesto spaziale”. Funzione e luogo sono dunque il “rappresentato” nell’architettura, quindi funzione e l’uogo sono tali solo grazie all’edificio, che “la loro emanazione” pertanto l’edificio non può mai essere staccato dal contesto vitale e spaziale in cui vive; se ciò avviene muore come opera d’arte ontologica e permane solo nell’astrazione della coscienza estetica. L’inscindibilità dell’opera d’arte architettonica dal suo contesto vitale e spaziale conduce alla riabilitazione del concetto di aggettivazione. L’aggettivazione dunque non è qualcosa di indifferente aggiunto all’opera come orpello suntuario ma ciò che decet, conviene a qualcos’altro quindi compie una “duplice mediazione”attrae su di se l’attenzione dell’osservatore e dall’altra parte rimanda anche al di la di se stessa verso quel più vasto contesto vitale che l’accompagna e del quale diventa espressione. L’architettura è aggettivazione anche rispetto agli altri generi di rappresentazione artistica: abbraccia con le sue forme spaziali pittura, scultura, rappresentazione della poesia della musica, della danza. Il progetto parte da una forte contestualizzazione con l’intorno andando a relazionarsi con la piazza quale luogo di socializzazione e relazione come l‘antica agorà greca che è il termine con il quale nella Grecia antica si indicava la piazza principale della polis, siadal punto di vista economico e commerciale che dal punto di vista religioso, poiché vi si trovavano i luoghi di culto del fondatore della città o della divinità protettrice, oltreché politico, in quanto era il luogo della democrazia per antonomasia, dato che era sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano per discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sulle leggi, venne svolto un lavoro di riordino dei vari monumenti, costruzioni, statue anche se i greci, non perseguirono l’assialità, la frontalità e la simmetria dal punto di vista urbanistico e quindi le agorà non furono mai subordinate ad una costruzione principale. L’agorà fu un’autentica invenzione urbanisticaquindi il progetto cerca di non ostacolarla. Inoltre il pensierocerca di soddisfare le esigenze previste dal bando andando quindi a creare un effetto di indeterminatezza tra il dentro ed il fuori non percependola in maniera chiara, e di conseguenza sviluppare il concetto di trasparenza quale luogo ove l’amministrazione comunale esercita il suo massimo livello. Ovviamente le forti vetrate sono posizionate in modo da non recare fastidio nell’interno dell’ambiente, quindi schermate o rivolte a nord.I due edifici (sala consiliare, e ampliamento del palazzo civico) tendono verso una congiunzione, un collegamento ed un’unione, distinta da un forte muro in pietra aggettivato da fessure che adducono verso una percezione. Confermando la distinzione classica tra edificio e basamento, ed operando per rotazione, si da vita ad un grande volume di pietra. La grande solidità dell’insieme è però contraddetta quando il rivestimento in pietra, avvolgendosi attorno al blocco degli uffici, si trasforma in “foglio”,ma il suo piegarsi docile si armonizza con la forza tettonica del basamento. Nella sala consiliare, sospesa sulla piazza, si è cercato di dare maggiore profondità con un’inclinazione della chiusura orizzontale.Un grande effetto suggestivo lo danno le scale che diventano un tutt’uno e forma con la sala, e questa per l’emozionante vista dall’alto della piazza e dall’inserimento di lucernai circolari che fanno trasparirela luce. Per quanto riguarda l’ampliamento del palazzo civico, è stata data maggior forza alla vetrata a tutta altezza con un particolare gioco di montanti. La manica pensata come “purgatorio”, ambiente in cui il cittadino sosta temporaneamente come luogo di informazione, essa è chiusa tra il “vecchio” ed il “nuovo”, ed è coperta da una copertura aggettante integrata con il progetto. Nella facciata sud-ovest sono stati applicati dei tagli che vanno a costituire le finestre che in un determinato periodo della giornata la luce entra nell’edificio conformando delle figure, successivamente un volume ruotato esce dall’esterno, andando a creare all’interno una propria funzione, ergo appoggiandosi al concetto Funzionalista “ la forma segue la funzione”. Il terrazzo del palazzo civico è costituito da un tetto giardino, questo funge da area relax, per un verso e dall’altro per un isolamento termico degli ambienti. Ma il progetto non si risolve nella pur suggestiva immagine esterna; le sue principali qualità si rivelano solo a chi supera l’alta parete vetrata e percorre gli spazi interni. La suddetta vetrata di notte fa trasparire il cono parzialmente opacizzato, diventando un Landmark luminoso, andando a soddisfare l’illuminazione notturna, testimoniando la presenza della Casa del Cittadino. Questo non adduce solo ad una percezione dell’immagine, ma sia un effetto camino andando a canalizzare l’aria calda portandola all’esterno e quindi favorendo un ricircolo dell’aria, ma anche ad un elemento che faccia trasparire la luce naturale portandola negli ambienti di lavoro. Per favorire maggiormente un aspetto energetico dell’edificio sono stati inseriti pannelli fotovoltaici integrati nella copertura, esposti a sud, ed ancora due pale eoliche, dalla tecnologia innovativa, particolarmente silenziose, da non recare fastidio al vicinato e con un design semplice e concreto. Il risultato del progetto è caratterizzato da forme sobrie ed eleganti che non vanno ad intaccare ne il tessuto urbano ne lo sguardo, ma anzi incentivando e valorizzando il concetto di architettura, accrescendone il valore estetico. principali interventi previsti sono, dunque: Definire un sistema di relazioni tra piazza Europa ed i due interventi di nuova progettazione, e le principali emergenze architettoniche:
1)La pedonalizzazione di piazza Europa eliminando il percorso carrabile 2) Rifunzionalizzazione del palazzo civico: con inserimento del piano terra di un’area di primo contatto con il cittadino andandolo a indirizzare nell’ufficio richiesto, locali adibiti ad ufficio, con metodologia open space quindi permettere, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di creare workshop e meeting particolarmente ispirati e produttivi, inoltre l’inserimento di servizi igienici, e per abbattere le barriere architettoniche abbiamo ipotizzato il posizionamento di un ascensore per far si che tutti possano usufruire del successivo piano, dove qui vi è la collocazione di un archivio, con possibilità di consultare informazioni. La peculiarità funzionale sta nell’utilizzo del corpo scala esistente che si affianca nella parete interna non demolita, andando quindi a risparmiare spazio utilizzato per gli uffici, creando un flusso del corpo “nuovo” con quello “vecchio” lasciando una indeterminatezza nello stacco tra questi elementi. 3) Costruzione della sala consiliare: progettazione della sala, ipotizzando un’area per l’amministrazione comunale dove si possa discutere, e l’inserimento di poltrone per il pubblico, è stato inserito un corpo scala visibile dall’esterno che diventa architettura, e un ascensore per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ed infine l’inserimento di servizi igienici. Il nostro pensiero ha voluto dare molta importanza anche alla fruibilità ed alla sicurezza negli spazi, per far si che ogni persona diversa dall’altra, possa interagire con il comune.
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    Project details
    • Year 2011
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Comune di Borgaro Torinese
    • Status Competition works
    • Type Town Halls
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