Il paesaggio delle saline trapanesi: integrazione di sitemi infrastrutturali minimi

Tesi di laurea vincitrice del Premio Archiprix Italia 2008 - sezione Urbanistica e paesaggismo Trapani / Italy / 2007

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IL PAESAGGIO
Il paesaggio delle saline trapanesi è un paesaggio straordinario, un luogo da conoscere e salvaguardare. Un autentico patrimonio. I trenta chilometri di costa tra Marsala e Trapani, costituiscono una delle più importanti ed estese aree umide della Sicilia, con un clima costantemente ventoso e soleggiato, un’orografia fatta da fondali molto bassi, terre emerse e zone lagunari: condizione ideale per la “coltivazione” in vasca del sale. La costa trapanese comprende oltre alle saline, che dal 1991 sono riserva naturale orientata wwf, anche Mothia, straordinario sito punico, al centro della laguna più estesa della Sicilia: lo Stagnone. Territorio estremamente piatto e orizzontale dove gli unici elementi distinguibili sono il monte Erice e l’arcipelago delle isole Egadi. Una scarsa irrorazione infrastrutturale parallela alla costa incontra tra Trapani e Marsala un elemento traumatico qual è l’aeroporto di Birgi, base militare dismessa e convertita al traffico civile e grande fuori scala di un paesaggio disegnato da piccoli elementi. Oltre all’aeroporto V. Florio la piana trapanese è incisa da due grandi canali artificiali, indispensabili per drenare le piogge alluvionali. La costa è difficilmente balneabile per la mancanza di attrezzature e per la scarsa presenza di spiagge. Luoghi complessi e difficili da conoscere data anche la difficoltà nell’accedervi. Primo obiettivo della tesi è stato quello di appropriarsi degli elementi di disegno del paesaggio, prendendo in considerazione tutte le possibili relazioni che si stabiliscono tra parti diverse. Una analisi che mi ha portato a ripensare il paesaggio attraverso un progetto che utilizzi gli stessi elementi che lo compongono, mettendo in risalto quelli che prima erano espressione di una latenza.
GLI ELEMENTI DEL PROGETTO
1 - METRO DI SUPERFICIE: parallela e adiacente alla linea ferroviaria esistente, aumenta il numero di stazioni mettendo in più stretta relazione un territorio con una forte vocazione metropolitana. La scelta per il loro posizionamento discende dalla presenza di nuclei residenziali già formati e la capacità di intercettare altre reti infrastrutturali aumentando il grado di intermodalità. Una di queste, per esempio, è direttamente connessa con l’aerostazione dell’aeroporto di Birgi. L’architettura delle stazioni usa gli elementi che compongono le serre, impiegate per la coltivazione intensiva nella pianura verso Marsala. Le stesse stazioni sono attrezzate con terminal bus per il trasporto metropolitano, aree parcheggio che d’inverno possono fungere da cisterne per la raccolta delle acque piovane, e piccoli mercati per la vendita di prodotti locali.
2 - LANDMARK + FONTI RINNOVABILI: binati alle stazioni della metro, costituiscono una sorta di agopuntura territoriale. Le torri sono rivestite da una pelle energetica (fotovoltaico + mini eolico). L’energia prodotta serve ad alimentare e ricaricare le batterie di mezzi noleggiabili come bici elettriche e segway, per attraversare trasversalmente il paesaggio raggiungendo le saline, la costa o altre stazioni. Al loro interno sono ospitate funzioni come piccole biblioteche, sale riunioni e terrazze panoramiche. Un sincero richiamo a quelli che sono gli unici elementi verticali e “artificiali” già presenti sul territorio: i mulini a vento delle saline e le torri saracene sulla costa.
3 - PATTERN CICLOPEDONALI: mettono in relazione le zone interne con la costa, attraverso percorsi che costeggiano le strade o i canali, attraversano i campi usando gli spazi interstiziali tra una coltivazione e l’altra, camminano sopra gli argini delle vasche fino ad arrivare sulla costa. Sono generalmente trasversali fino ad arrivare sulla costa. Hanno carattere temporale.
4 - VASCHE PROGRAMMATICHE: parti di saline dismesse o in fase di insabbiamento possono subire trasformazioni e assorbire attrezzature per sport acquatici, spazi per spettacoli all’aperto o biennali di arte del paesaggio.
5 - CANALI NAVIGABILI: permettono l’attraversamento del paesaggio in maniera inversa, cioè dal mare verso la terra, percorrendo con piccole imbarcazioni a vela quelli già navigabili delle saline e predisponendo alla navigabilità quelli artificiali.
6 - KIT PER LA BALNEAZIONE DELLE COSTE E GLI SPORT VELICI: superfici lignee e lapidee, che consentono lo stare in quelle parti di costa dove non c’è arenile, più attrezzature per la balneazione, come piccoli chioschi e servizi. Data la costante presenza di vento, offrono un comodo approdo a chi pratica sport velici come kite-serf e wind-serf, rendendo possibile ormeggiare in punti diversi. Anche queste attrezzature hanno carattere temporale.
7 - MOTHIA: dove già funziona un collegamento con la terra ferma che passa tra i canali delle saline e zigzaga nelle acque bassissime dello Stagnone, viene fornita di sistemi informatizzati.
8 - PIATTAFORME OFF SHORE: identificano l’ultimo sogno del ridisegno del paesaggio delle saline trapanesi. L’estesa piattaforma continentale e il conseguente basso livello dell’acqua, non consente l’avvicinamento a imbarcazioni a vela per il rischio che correrebbero di insabbiamento. Le piattaforme consentirebbero l’ormeggio delle imbarcazioni più grandi e la possibilità di noleggiarne di piccole per arrivare sulla costa o attraversare le saline percorrendone i canali.
Un progetto fatto di sogni e strategie che muovono verso la trasformazione debole del territorio, cercando di far coincidere l’architettura del paesaggio con l’analisi delle strutture di un grande territorio, evidenziando la bellezza e il valore delle campiture, la forma dei canali, delle vasche, la linea di costa e le infrastrutture già esistenti.
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