Il Tunnel, Il Ponte E La Storia | Massimo Pica Ciamarra

Concorso internazionale di Progettazione Campagna / Italy / 2005

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Il complesso museale, con una conformazione che evochi i cristalli di quarzo, ha l’'obiettivo di segnare il paesaggio, caratterizzandolo, e di comunicare il nuovo intervento, assumendone lo skyline come simbolo. In ambedue le direzioni di carreggiata, l’'articolato profilo emergerà dal verde del paesaggio fluviale e pedemontano: chi percorre la corsia sud vedrà il nuovo Museo emergere dalla collina artificiale che raccorda il ciglio autostradale con la quota 61 ca. (schermo acustico-visivo per il motel); chi percorre la corsia nord, all’'uscita della galleria (grazie anche all’'altimetria dei luoghi per la quale l’'area di servizio viene a trovarsi ad una quota inferiore a quella dell’'autostrada) vedrà le imprevedibili sagome del Museo emergere dalle chiome degli alberi sottostanti. L’'articolazione dei volumi deriva dall’'esigenza di avere forti differenze altimetriche e chiaroscurali, scultoree più che architettoniche, che rendano percettibile la nuova immagine ai viaggiatori in movimento (ca 350 metri le distanze visuali nei due sensi di marcia, 1 km di scorrimento, 130 km/h); la conformazione a “fiore aperto” permetterà il rimando di immagini cangianti e in movimento lungo il tratto di osservazione in auto. A scala territoriale l’intervento apparirà sostanzialmente unitario, ancorato al paesaggio e segnato da calibrate differenze volumetriche; la differenziazione dei materiali di rivestimento avrà particolare valore essenzialmente alla scala percettiva dei pedoni, mentre l’'uso del cristallo considera l’'effetto notturno a scala di paesaggio (illuminazione interna del museo). L’'unitarietà percettiva dell'’intervento è riproposta alla scala interiore mediante un unicum tra spazi esterni, spazi espositivi, percorsi pedonali e programma di comunicazione. Gli interessanti e copiosi reperti rinvenuti nel tratto di ampliamento della A3, tra Pontecagnano e Battipaglia, hanno fatto conoscere uno degli insediamenti più importanti della Campania antica, fondato nella prima Età del Ferro (fine X secolo a.C.) da genti di cultura villanoviana provenienti dall'’Etruria meridionale; i reperti attuali e quelli che eventualmente saranno rinvenuti nel corso dei futuri scavi troveranno posto nel nuovo Museo archeologico dell’'autostrada. Gli archeologi potranno valutare quali punti focali del nuovo Museo la ricostruzione in dimensioni reali di una capanna di epoca villanoviana ed un’'aula didattica, attrezzata in multimediale; il nuovo Museo costituirà un punto di cerniera tra il Museo Nazionale di Pontecagnano (a 20 km. – reperti provenienti da oltre 3000 tombe dal neolitico al IV sec. a.C.) e l’'area dei templi con il Museo Archeologico di Paestum (a 30 km. – ciclo scultoreo dell'’Heraeion del Sele, affreschi delle tombe, materiali di epoca romana, ecc.). L'’immediata accessibilità autostradale favorirà la creazione di un portale interattivo di informazione sul patrimonio archeologico-museale dislocato lungo la A3; potrà essere facilmente supportato inoltre un programma di educazione museale rivolto alle scuole (long life learning), strutturato non solo sulle esposizioni permanenti ma sulle relazioni tra beni storici e territorio. Nuove architetture e tecnologie, supporti multimediali spinti e ricostruzioni archeologiche di suggestione permetteranno di costruirsi itinerari di visita che ciascuno potrà calibrare sul tempo a disposizione (possibili almeno 2 livelli di visita museale: mediante “audioguida” (da auto-tarare in base alla disponibilità dell'’utente) e visite libere (di primo approccio, per visitatori veloci) da improntare sulle suggestioni offerte dal “contenitore”: giochi di luce e di volumi, sensazioni tattili, compresenza dell'’acqua, riverberi tra scultura, musica e architettura, utilizzo di tecnologie innovative connesse all’'edificio (bioarchitettura, solare, fotovoltaico, fitodepurazione, ecc.). Uno dei “cristalli” del Museo rimanderà, tramite un sistema di specchi e immagini (una sorta di videorama), visioni geografiche a 360° del paesaggio circostante unitamente a suggestioni del territorio, con un accento particolare all’'area di provenienza dei reperti. Gli spazi museali, per i complessivi ca. 1.000 mq. richiesti, sono articolati in uno spazio fluido, strutturato sui due lati del canale dell’'acqua. Al Museo si accede dal portico ed attraverso un filtro termico con porte automatizzate; una sequenza di spazi concatenati in pianta e in alzato, variabili quindi volumetricamente, illuminati a volte dall’'alto, strutturano un percorso di visita all’intorno di un patio / specchio d’'acqua sovrapassato da due collegamenti in pendenza 8%. Al di sopra del patio un percorso aperto invita ad un collegamento aggiuntivo o alternativo con le aree parcheggio, camper, sosta carburanti.
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    Il complesso museale, con una conformazione che evochi i cristalli di quarzo, ha l’'obiettivo di segnare il paesaggio, caratterizzandolo, e di comunicare il nuovo intervento, assumendone lo skyline come simbolo. In ambedue le direzioni di carreggiata, l’'articolato profilo emergerà dal verde del paesaggio fluviale e pedemontano: chi percorre la corsia sud vedrà il nuovo Museo emergere dalla collina artificiale che raccorda il ciglio autostradale con la quota 61 ca. (schermo acustico-visivo per...

    Project details
    • Year 2005
    • Client ANAS S.p.A.
    • Status Competition works
    • Type multi-purpose civic centres / Museums / Pavilions
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