Padiglione espositivo OAB - Rodeca - Edil 2013 BG
Bergamo / Italy / 2013
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Una forma geometrica semplice e pura (il quadrato) si scompone e ricompone, acquisisce la tridimensionalità del cubo e la materia prende vita. La scatola/casa si svuota e diventa flessibilità.
L‘elementare si erge ad un sistema più complesso ma ne mantiene il concetto dell’equilibrio.
Il progetto si pone l’obiettivo di rendere fruibile l’ innovazione, semplificando la quotidianità del costruire e sensibilizzando ad un nuovo concetto di materiale. Da un modulo di 3x3 m e dalle misure dei pannelli Rodeca (lo sfrido è ridotto al minimo) si è cercato di creare un modello composto prevalentemente da tre elementi assemblati a formare una scatola. I primi elementi (di pura osservazione) permettono al visitatore di carpire il sistema costruttivo, in principio “finito” attraverso la realizzazione di pareti chiuse all’interno delle quali vi è inserito un sistema di illuminazione a tubolari a led per rendere più suggestivo l’elemento, e a seguire “aperto” nel quale è possibile osservare le stesse pareti scomposte (senza profili laterali di chiusura) permettendo così all’osservatore di capire il sistema di assemblaggio. Il secondo elemento rappresenta invece l’area proiezione all’interno della quale il visitatore si può sedere per la visione rimanendo avvolto dal colore dei panneli. Un terzo elemento, utilizzato proprio a chiusura, è costituito da una sorta di copertura che restituisce al visitatore l’opportunità dell’esecuzione dei pannelli a copertura, rendendo ancora più evocativo l’ambiente. Nell’ideazione di tale sistema si è cercato di evitare ogni sorta di struttura portante di valenza architettonica per non sovrastare il sistema Rodeca e per rendere ancora più flessibile e rimodulabile il modello. Il tutto è stato ideato con l’assemblaggio dei pannelli tramite i profili esistenti in alluminio e attraverso un eventuale fissaggio con profili piatti e/o ad L in acciaio con viti autofilettanti avvitate ai medesimi pannelli. Ad ulteriore irrigidimento è stato ideato poi un sistema di anelli in tubolari di ferro verniciato 20x20x1.5 (dal peso quindi non eccessivo) che devono essere infilati prima dell’assemblaggio e tali da impedire possibili movimenti dei blocchi; gli stessi rimangono inoltre di utilizzo flessibile e possono essere sfruttati per l’inserimento di un’ulteriore illuminazione, come sostegno dei proiettori e per mascherare eventuali cavi dell’impianto elettrico.
Postosi all’interno del primo modello, il visitatore viene poi invogliato ad intraprendere un percorso nel tunnel che si viene a creare dalla sistemazione di altri quattro modelli, “ruotati e specchiati” per creare giochi sfalsati e movimento nei prospetti. Il modello centrale, composto diversamente dagli altri, viene adibito non a proiezione ma a consultazione.
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Una forma geometrica semplice e pura (il quadrato) si scompone e ricompone, acquisisce la tridimensionalità del cubo e la materia prende vita. La scatola/casa si svuota e diventa flessibilità. L‘elementare si erge ad un sistema più complesso ma ne mantiene il concetto dell’equilibrio. Il progetto si pone l’obiettivo di rendere fruibile l’ innovazione, semplificando la quotidianità del costruire e sensibilizzando ad un nuovo concetto di materiale. Da un modulo di 3x3 m e dalle misure dei...
- Year 2013
- Status Competition works
- Type Pavilions / Exhibition Design
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