Concorso per la riqualificazione della piazza antistante l'anfiteatro d' S. Maria Capua Vetere (CE) | Alberto Galdi
Concorso di riqualificazione urbana Capua / Italy / 2006
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L'area oggetto del concorso è localizzata
nella zona nord-ovest della città di Santa
Maria Capua Vetere. Piazza I Ottobre è
delimitata a sud dal Corso Aldo Moro che
ricalca il tracciato dell'antica Appia e costituisce,
ancora oggi, una direttiva viaria
strategica per l'accesso all'area acheologica;
a nord la piazza è delimitata dalla recinzione
dell'Anfiteatro Campano, che rispetto
alla quota in superficie della piazza risulta
sottoposto di metri 3,50. La campagna di scavo eseguita nell'area
centrale della piazza ha permesso di
recuperare, nella parte nord-ovest, un
altro settore delle fondazioni
dell'Anfiteatro repubblicano, di individuare
i livelli di uso e frequentazione di età tarda
dal VI al VII sec. d. C., ivi compreso il tracciato
di una strada in terra battuta orientata
nord-ovest/ sud-est, che è la prosecuzione
del tracciato viario moderno della
via Domenico Russo (già via del Suffragio)
di cui un tratto in continuazione è stata
individuata nei recenti scavi presso il criptoportico,
dove oggi ha sede la Facoltà di
Lettere e Filosofia. Data la indiscutibile ed elevata rilevanza
storico-archeologica del sito, allo stato
assimilato ed aggregato al punto tale da
diventare stessa parte del territorio cittadino
più propriamente distinto da una definita
connotazione di centro storico urbano,
nonché da una riconosciuta prerogativa di
centro economicamente e socialmente
rappresentativo della città di Santa Maria
Capua Vetere, la pianificazione politicoamministrativa
ed il conseguente approccio
progettuale non possono esimersi dal
forte impegno teso a restituire la possibilità
di godimento della rilevante risorsa culturale
presente in uno alla ovvia necessità di
preservarla nei modi più opportuni, congiuntamente
alla individuazione delle soluzioni
tali da consentire una funzionale fruibilità
dei luoghi e del bene in essi presente
sia dalla popolazione storicamente insediata
che dal forte indotto di visitatori
richiamati in sito dall'attrattore culturale.
Il criterio guida della soluzione progettuale
si inserisce a pieno in quella che è la
compatibilità programmatica dell'opera al
fine di poter espletare gli obbiettivi e le finalità
del progetto di valorizzazione e fruizione
dell'area.
Da un punto di vista sociale, la piazza attualmente ha anche un importante ruolo
di "spazio collettivo", determinatosi non
solo per la presenza dell'Anfiteatro, percepito
dalla cittadinanza oltre che nel valore
di bene culturale anche come elemento di
identificazione e aggregazione sociale, ma
anche dalla presenza di strutture ludicorìcreative
all'interno dell'area.
La piazza è idealmente divisa in due porzioni,
una prospiciente via Aldo Moro, per
la quale si prevede la realizzazione delle
strutture funzionali relative alla fruizione
del sito, ed una altra costituente l'area
archeologica sulla quale insistono le fondazioni
dell'Anfiteatro di età repubblicana,
la strada in terra battuta orientata in direzione
nord-ovest, prosecuzione del tracciato
viario moderno della via Domenico
Russo, nonchè il grosso impianto di lavorazione
di fittili, del quale viene prevista la
valorizzazione.
Le due porzioni così distinte identificano i
due lotti di intervento costituenti il progetto.
Il progetto prevede la valorizzazione delle
testimonianze archeologiche e delle strutture
monumentali, attraverso la pianificazione
di un percorso interno all'area. Sono
state identificate due strutture gradinate,
una all'altezza della fornace, l'altra all'altezza
dei resti dell'Anfiteatro di età repubblicana
come "zone di sosta didattica" tale
da permettere una maggiore fruibilità delle
testimonianze ed agevolare anche il lavoro
degli operatori culturali.
La strada per arrivare alla fornace ricalca
un tracciato viario in antico; questa scelta
nasce dalla volontà di rendere chiara e
comprensibile ai fruitori la disposizione
urbana antica. Questa strada collega, inoltre,
le due "zone di sosta didattica", realizzando
un percorso che non è solo didattico
ma anche funzionale.
All'interno della struttura che prima veniva
utilizzata come biglietteria, è stata ipotizzata
la realizzazione di una "sala didattica"
per la realizzazione di attività legate
alle nuove metodologie formative per l'incentivazione
e la promozione di laboratori
di "archeologia sperimentale" come supporto
alle attività didattiche, per soddisfare
le esigenze degli operatori culturali, che
necessitano di strutture o spazi tali da permettere
l'apprendimento in modo attivo non passivo da parte degli utenti. La "sala
didattica", tra l'altro, può espletare anche la
funzione di laboratorio per eventuali altre
attività pratiche di studio e ricerca.
Sulla parte orientale dell'Anfiteatro, è prevista
una gradinata con funzione anche di
teatro all'aperto, dotato come sfondo scenografico
della suggestiva visione
dell'Anfiteatro Campano. Dalla gradinata
sarà possibile assistere a spettacoli di luci,
grazie all'impiego di fari architetturali che
permettono variazioni cromatiche della luce
sulla struttura monumentale e suoni,
mediante la progettazione di un sistema di
filodiffusione della musica.
La soluzione progettuale proposta tiene
conto della forte identità culturale del luogo
consentendo, attraverso scelte di utilizzazioni
a forte flessibilità, la fruibilità ed il
godimento degli spazi archeologici ed
architettonici.
Il progetto prevede l'arretramento delle strutture funzionali alla biglietteria e ai servizi
aggiuntivi rispetto alla posizione attuale,
con la edificazione di strutture ipogee.
Tale scelta verifica le seguenti condizioni:
le strutture ipogee non determinano ostacoli
visivi al complesso monumentale,
soprattutto nella veduta a "cannocchiale"
dalla estremità dell'area;
sono funzionali ad accogliere funzioni
correlate alla fruizione dell'Anfiteatro e dell'area
archeologica ad esso legata;
consentono di utilizzare gli spazi superiori
come "piazza", secondo la precedente e
storicizzata destinazione di uso, tale da
non compromettere la coesione dell'intero
complesso con il tessuto sociale e urbano.
Si prevede la realizzazione di strutture
funzionali alla biglietteria, al bookshop e ad
un ufficio di accoglienza turistica, la cui ubicazione
garantisce un'ottima fruibilità del
sito per la particolare posizione a ridosso
del corso principale della città, tale da interagire
con la rete di trasporto pubblico e da
permettere un facile raggiungimento attraverso
gli assi viari.
L'edificato ipogeo prospetta sul Corso
Aldo Moro, dal quale ha accesso con un
sistema di rampe e gradinate, identificanti
sia un percorso pedonale preferenziale sia
la scena per rappresentazioni all'aperto di
spettacoli e concerti, con un ampio slargo
di accoglienza che permette l'accesso alle
strutture ipogee consistenti in moduli a
pianta quadrata che accolgono i servizi
aggiuntivi e i servizi didattici, funzionali alle
attività del parco archeologico.
In questi ambienti si prevede, inoltre, la
presenza di reperti ed elementi della cultura
materiale relativi all'antica Capua o di
quelli che possono essere ritrovati sbancando
la parte sottostante della piazza.
Data la necessità di migliorare le attività
funzionali, dettate dalle nuove esperienze
didattiche e dalle recenti metodologie,
alcuni ambienti sono stati destinati ad attività
divulgative. L'idea progettuale, inoltre,
tiene conto delle moderne metodologie
comunicative e le nuove tecnologie di consumo
dei prodotti culturali, quali l'edutainment,
che cercano di offrire agli utenti il
massimo rigore scientifico unitamente al
massimo livello di interattività, attraverso l'uso di tecnologie e di modelli di presentazione
più avanzati.
In particolare, l'idea progettuale prevede
la realizzazione di:
- "sala multimediale e interattiva", con la
presenza di postazioni informatiche tali da
consentire agli utenti l'accesso a reti telematiche,
secondo modalità già sperimentate
in altre realtà museali e parchi archeologici;
- "sala convegno" dotata di tutte le apparecchiature
tecniche ed elettroniche per
l'uso congressistico e per la video-proiezione
di filmati didattico-scientifici;
- "sala mostre" dedicata ad esposizioni
temporanee;
- "biblioteca" con annessa "sala lettura".
Queste strutture possono essere utilizzate
anche dai cittadini, senza necessariamente
passare attraverso il parco archeologico;
al ruolo di supporto delle attività del
parco, si affianca un uso funzionale rivolto
alla cittadinanza ed ai potenziali fruitori di
questi servizi che non devono coincidere
necessariamente con i visitatori del parco
archeologico.
Le cortine edilizie, prospicienti i lati lunghi
della piazza, appaiono formalmente eterogenee
e disaggregate, appartenenti ad edifici
realizzati in periodi diversi ed aventi differenti
stati di conservazione.
La indicazione circa il recupero delle cortine
esterne degli edifici parte dalla considerazione
che tali manufatti fanno parte di
un contesto "allargato" dove il moderno
interagisce con l'antico. Si prevede la
riconversione dei piani basamentali degli
edifici per funzioni commerciali, correlate
alla filiera dei beni culturali alle attività artigianali
locali, funzionali a turisti e visitatori.
Al fine di valorizzare le cortine edilizie rendendo
alle stesse anche una funzione informativa
e divulgativa, si suggerisce la realizzazione
di esposizioni e proiezioni video
sulle facciate che ripercorrano la storia e i
momenti significativi dell'antica Capua.
Queste soluzioni sono da considerare
come elementi costitutivi di un "filo della
memoria" portatrici di un valore aggiunto
per l'intero complesso.
nella zona nord-ovest della città di Santa
Maria Capua Vetere. Piazza I Ottobre è
delimitata a sud dal Corso Aldo Moro che
ricalca il tracciato dell'antica Appia e costituisce,
ancora oggi, una direttiva viaria
strategica per l'accesso all'area acheologica;
a nord la piazza è delimitata dalla recinzione
dell'Anfiteatro Campano, che rispetto
alla quota in superficie della piazza risulta
sottoposto di metri 3,50. La campagna di scavo eseguita nell'area
centrale della piazza ha permesso di
recuperare, nella parte nord-ovest, un
altro settore delle fondazioni
dell'Anfiteatro repubblicano, di individuare
i livelli di uso e frequentazione di età tarda
dal VI al VII sec. d. C., ivi compreso il tracciato
di una strada in terra battuta orientata
nord-ovest/ sud-est, che è la prosecuzione
del tracciato viario moderno della
via Domenico Russo (già via del Suffragio)
di cui un tratto in continuazione è stata
individuata nei recenti scavi presso il criptoportico,
dove oggi ha sede la Facoltà di
Lettere e Filosofia. Data la indiscutibile ed elevata rilevanza
storico-archeologica del sito, allo stato
assimilato ed aggregato al punto tale da
diventare stessa parte del territorio cittadino
più propriamente distinto da una definita
connotazione di centro storico urbano,
nonché da una riconosciuta prerogativa di
centro economicamente e socialmente
rappresentativo della città di Santa Maria
Capua Vetere, la pianificazione politicoamministrativa
ed il conseguente approccio
progettuale non possono esimersi dal
forte impegno teso a restituire la possibilità
di godimento della rilevante risorsa culturale
presente in uno alla ovvia necessità di
preservarla nei modi più opportuni, congiuntamente
alla individuazione delle soluzioni
tali da consentire una funzionale fruibilità
dei luoghi e del bene in essi presente
sia dalla popolazione storicamente insediata
che dal forte indotto di visitatori
richiamati in sito dall'attrattore culturale.
Il criterio guida della soluzione progettuale
si inserisce a pieno in quella che è la
compatibilità programmatica dell'opera al
fine di poter espletare gli obbiettivi e le finalità
del progetto di valorizzazione e fruizione
dell'area.
Da un punto di vista sociale, la piazza attualmente ha anche un importante ruolo
di "spazio collettivo", determinatosi non
solo per la presenza dell'Anfiteatro, percepito
dalla cittadinanza oltre che nel valore
di bene culturale anche come elemento di
identificazione e aggregazione sociale, ma
anche dalla presenza di strutture ludicorìcreative
all'interno dell'area.
La piazza è idealmente divisa in due porzioni,
una prospiciente via Aldo Moro, per
la quale si prevede la realizzazione delle
strutture funzionali relative alla fruizione
del sito, ed una altra costituente l'area
archeologica sulla quale insistono le fondazioni
dell'Anfiteatro di età repubblicana,
la strada in terra battuta orientata in direzione
nord-ovest, prosecuzione del tracciato
viario moderno della via Domenico
Russo, nonchè il grosso impianto di lavorazione
di fittili, del quale viene prevista la
valorizzazione.
Le due porzioni così distinte identificano i
due lotti di intervento costituenti il progetto.
Il progetto prevede la valorizzazione delle
testimonianze archeologiche e delle strutture
monumentali, attraverso la pianificazione
di un percorso interno all'area. Sono
state identificate due strutture gradinate,
una all'altezza della fornace, l'altra all'altezza
dei resti dell'Anfiteatro di età repubblicana
come "zone di sosta didattica" tale
da permettere una maggiore fruibilità delle
testimonianze ed agevolare anche il lavoro
degli operatori culturali.
La strada per arrivare alla fornace ricalca
un tracciato viario in antico; questa scelta
nasce dalla volontà di rendere chiara e
comprensibile ai fruitori la disposizione
urbana antica. Questa strada collega, inoltre,
le due "zone di sosta didattica", realizzando
un percorso che non è solo didattico
ma anche funzionale.
All'interno della struttura che prima veniva
utilizzata come biglietteria, è stata ipotizzata
la realizzazione di una "sala didattica"
per la realizzazione di attività legate
alle nuove metodologie formative per l'incentivazione
e la promozione di laboratori
di "archeologia sperimentale" come supporto
alle attività didattiche, per soddisfare
le esigenze degli operatori culturali, che
necessitano di strutture o spazi tali da permettere
l'apprendimento in modo attivo non passivo da parte degli utenti. La "sala
didattica", tra l'altro, può espletare anche la
funzione di laboratorio per eventuali altre
attività pratiche di studio e ricerca.
Sulla parte orientale dell'Anfiteatro, è prevista
una gradinata con funzione anche di
teatro all'aperto, dotato come sfondo scenografico
della suggestiva visione
dell'Anfiteatro Campano. Dalla gradinata
sarà possibile assistere a spettacoli di luci,
grazie all'impiego di fari architetturali che
permettono variazioni cromatiche della luce
sulla struttura monumentale e suoni,
mediante la progettazione di un sistema di
filodiffusione della musica.
La soluzione progettuale proposta tiene
conto della forte identità culturale del luogo
consentendo, attraverso scelte di utilizzazioni
a forte flessibilità, la fruibilità ed il
godimento degli spazi archeologici ed
architettonici.
Il progetto prevede l'arretramento delle strutture funzionali alla biglietteria e ai servizi
aggiuntivi rispetto alla posizione attuale,
con la edificazione di strutture ipogee.
Tale scelta verifica le seguenti condizioni:
le strutture ipogee non determinano ostacoli
visivi al complesso monumentale,
soprattutto nella veduta a "cannocchiale"
dalla estremità dell'area;
sono funzionali ad accogliere funzioni
correlate alla fruizione dell'Anfiteatro e dell'area
archeologica ad esso legata;
consentono di utilizzare gli spazi superiori
come "piazza", secondo la precedente e
storicizzata destinazione di uso, tale da
non compromettere la coesione dell'intero
complesso con il tessuto sociale e urbano.
Si prevede la realizzazione di strutture
funzionali alla biglietteria, al bookshop e ad
un ufficio di accoglienza turistica, la cui ubicazione
garantisce un'ottima fruibilità del
sito per la particolare posizione a ridosso
del corso principale della città, tale da interagire
con la rete di trasporto pubblico e da
permettere un facile raggiungimento attraverso
gli assi viari.
L'edificato ipogeo prospetta sul Corso
Aldo Moro, dal quale ha accesso con un
sistema di rampe e gradinate, identificanti
sia un percorso pedonale preferenziale sia
la scena per rappresentazioni all'aperto di
spettacoli e concerti, con un ampio slargo
di accoglienza che permette l'accesso alle
strutture ipogee consistenti in moduli a
pianta quadrata che accolgono i servizi
aggiuntivi e i servizi didattici, funzionali alle
attività del parco archeologico.
In questi ambienti si prevede, inoltre, la
presenza di reperti ed elementi della cultura
materiale relativi all'antica Capua o di
quelli che possono essere ritrovati sbancando
la parte sottostante della piazza.
Data la necessità di migliorare le attività
funzionali, dettate dalle nuove esperienze
didattiche e dalle recenti metodologie,
alcuni ambienti sono stati destinati ad attività
divulgative. L'idea progettuale, inoltre,
tiene conto delle moderne metodologie
comunicative e le nuove tecnologie di consumo
dei prodotti culturali, quali l'edutainment,
che cercano di offrire agli utenti il
massimo rigore scientifico unitamente al
massimo livello di interattività, attraverso l'uso di tecnologie e di modelli di presentazione
più avanzati.
In particolare, l'idea progettuale prevede
la realizzazione di:
- "sala multimediale e interattiva", con la
presenza di postazioni informatiche tali da
consentire agli utenti l'accesso a reti telematiche,
secondo modalità già sperimentate
in altre realtà museali e parchi archeologici;
- "sala convegno" dotata di tutte le apparecchiature
tecniche ed elettroniche per
l'uso congressistico e per la video-proiezione
di filmati didattico-scientifici;
- "sala mostre" dedicata ad esposizioni
temporanee;
- "biblioteca" con annessa "sala lettura".
Queste strutture possono essere utilizzate
anche dai cittadini, senza necessariamente
passare attraverso il parco archeologico;
al ruolo di supporto delle attività del
parco, si affianca un uso funzionale rivolto
alla cittadinanza ed ai potenziali fruitori di
questi servizi che non devono coincidere
necessariamente con i visitatori del parco
archeologico.
Le cortine edilizie, prospicienti i lati lunghi
della piazza, appaiono formalmente eterogenee
e disaggregate, appartenenti ad edifici
realizzati in periodi diversi ed aventi differenti
stati di conservazione.
La indicazione circa il recupero delle cortine
esterne degli edifici parte dalla considerazione
che tali manufatti fanno parte di
un contesto "allargato" dove il moderno
interagisce con l'antico. Si prevede la
riconversione dei piani basamentali degli
edifici per funzioni commerciali, correlate
alla filiera dei beni culturali alle attività artigianali
locali, funzionali a turisti e visitatori.
Al fine di valorizzare le cortine edilizie rendendo
alle stesse anche una funzione informativa
e divulgativa, si suggerisce la realizzazione
di esposizioni e proiezioni video
sulle facciate che ripercorrano la storia e i
momenti significativi dell'antica Capua.
Queste soluzioni sono da considerare
come elementi costitutivi di un "filo della
memoria" portatrici di un valore aggiunto
per l'intero complesso.
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L'area oggetto del concorso è localizzatanella zona nord-ovest della città di SantaMaria Capua Vetere. Piazza I Ottobre èdelimitata a sud dal Corso Aldo Moro chericalca il tracciato dell'antica Appia e costituisce,ancora oggi, una direttiva viariastrategica per l'accesso all'area acheologica;a nord la piazza è delimitata dalla recinzionedell'Anfiteatro Campano, che rispettoalla quota in superficie della piazza risultasottoposto di metri 3,50. La campagna di scavo eseguita nell'areacentrale...
- Year 2006
- Status Completed works
- Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Monuments
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