Nuovo Borgo | Studio ARTIFEX

Riqualificazione di area industriale dismessa Toscana / Italy / 2012

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La zona edificata si trova ai piedi di un promontorio boscato, sfumato dai tetti dell’antico borgo della Cicogna, da cui dista meno di mille passi. Percorrendo la strada provinciale dell’Ascione, dietro una collinetta pelata e dalla forma rassicurante, sbuca improvvisamente, alla sinistra del viaggiatore, la sagoma imponente ma discreta di questa “cattedrale contadina”, dove l’occhio scivola sbattendo sulla sagoma inconfondibile della casa colonica adiacente, indubbio testimone del “Mestiere” di quell’ingombrante vicino: uno dei primi opifici in Toscana per la lavorazione del tabacco, edificati all’inizio del secolo. Il tempo ne ha lentamente fiaccato anche le ultime velleità produttive e la Tabaccaia giace su questo anfiteatro naturale in attesa che qualcuno la risvegli. La ricerca La crescente valorizzazione storico-ambientale del nostro territorio unita alla sua specifica collocazione al centro della Toscana, creano aspettative di ricezione turistica di qualità. La possibilità di ospitare un sempre crescente numero di stranieri ed una mobilità nazionale in aumento. La crescita costante di “single” o comunque di famiglie con nuclei ridotti. L’esigenza di abitare in alloggi non molto grandi ma inseriti in contesti urbani ed architettonici di qualità, con accessori complementari che ne esaltino la qualità dell’abitare (zone sportive e ricreative). Lo sviluppo Piccola oasi immersa nel verde, raggiungibile dalle principali arterie di comunicazione nazionali ed internazionali, ma che mantiene intatto il valore della campagna. Luogo libero da interferenze visive e da elementi di antropizzazione come nuove abitazioni o manufatti precari. Unire una destinazione ricettiva turistica con delle residenze; riutilizzare gli edifici originari mantenendone la forma e le caratteristiche tipologiche. Il progetto La nascita della casa colonica e gli annessi vicini può essere riconducibile alla metà del XIX sec., e ristrutturati poi agli inizi del XX sec. La palazzina e la parte centrale della tabaccaia vengono edificati all’inizio del XX sec.. La palazzina era destinata agli uffici ed alla vendita del tabacco, era quindi più elegante e rappresentativa, mentre la tabaccaia, deputata alla lavorazione vera e propria era di forma più semplice e sobria. Durante gli anni che vanno dal 1948 ai primi anni ‘50 vengono costruiti 3 nuovi corpi di fabbrica di cui 2 allungano simmetricamente la tabaccaia da una parte e dall’altra, e l’altro viene aggiunto alla sinistra della palazzina per accogliere il “moderno” sistema di essiccazione del tabacco con caldaie a gasolio. Quest’ultimi ampliamenti si differenziano nettamente dagli interventi precedenti, per la scarsa qualità del costruito, presentandosi con forme molto semplificate e con pareti esterne al grezzo, a differenza del nucleo originario intonacato. La decisione di accrescere questo opificio nel dopoguerra, non è risultata certo lungimirante. Dopo alterne vicende ed una prolungata agonia la Tabaccaia fu chiusa definitivamente nel 1985. C’è da dire però, che già molto tempo prima erano cessati gli interventi manutentivi a tutto il complesso immobiliare, in conseguenza anche del fatto che la casa colonica non veniva più abitata in maniera continuativa già dagli anni ’70. Si sono quindi create le condizioni per un rapido declino, che se non contrastate tempestivamente ed in modo adeguato, avrebbero portato inesorabilmente questo “gigante malato” dall’agonia, alla morte irreversibile. La cronologica di realizzazione dei vari edifici, costituisce la base di partenza per il progetto di recupero di tutto il compendio: ripulire gli elementi fondanti ed originari dell’opificio dalle aggiunte disordinate e disomogenee fatte nei periodi successivi in modo da ripristinare un equilibrio dei volumi attualmente perduto. Si passa alla demolizione delle parti terminali della tabaccaia ed il corpo avanzato, sulla sinistra della palazzina, nonché un piccolo annesso agricolo retrostante di modesto valore architettonico e mediocre stato di conservazione. Il volume demolito (4.100 mc.), viene trasposto e riutilizzato, secondo uno schema legato alla profonda coerenza degli insiemi, delle forme, delle funzioni, dei materiali e dei colori: un nuovo borgo. Una ricostruzione che segue in maniera pedissequa la nascita di un piccolo insediamento rurale, concepito secondo i criteri di sviluppo di tali aggregati e fatto con i materiali, le forme, le tecniche che sono riferibili alle modalità architettoniche di questo luogo. Il progetto si fonda sulla constatazione che la modernità di un complesso edilizio od urbano risiede nell’originalità del progetto che le sottintende, nella sua capacità di trasmettere sensazioni, emozioni ed identità. Un sottile gioco tra pieni, vuoti, avanzamenti e rientranze; una strada pubblica che lo attraversa longitudinalmente come elemento di confine e di interazione che esalta ed ordina gli edifici che si susseguono sulla sua destra e sulla sua sinistra. Le caratteristiche esterne ed interne di questi edifici sono legate ad una rivisitata architettura vernacolare, constatando come il concetto di comfort abitativo non abbia subito le stesse accelerazioni tecnologiche delle altre attrezzature domestiche: l’automobile, la televisione, il telefono, il computer, ecc. Uno spazio per l’abitare individuato dal “Nuovo Borgo”, in rapporto con edifici di tipo collettivo quali la zona ricettiva dell’”Antica Tabaccaia” e la SPA della “Casa Colonica”. Questo è il progetto: unire nello stesso luogo funzioni diverse ma compatibili, come lo sono la residenza permanente e quella dinamica dei “Viandanti del 2000”. Luogo di vita e di passaggio così come lo sono sempre state le nostre città ed i nostri paesi.
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    La zona edificata si trova ai piedi di un promontorio boscato, sfumato dai tetti dell’antico borgo della Cicogna, da cui dista meno di mille passi. Percorrendo la strada provinciale dell’Ascione, dietro una collinetta pelata e dalla forma rassicurante, sbuca improvvisamente, alla sinistra del viaggiatore, la sagoma imponente ma discreta di questa “cattedrale contadina”, dove l’occhio scivola sbattendo sulla sagoma inconfondibile della casa colonica adiacente, indubbio testimone del “Mestiere”...

    Project details
    • Year 2012
    • Work started in 2005
    • Work finished in 2012
    • Main structure Mixed structure
    • Client La Cicogna SRL
    • Contractor Costruzioni Rossi SpA - LTA Costruzioni Generali
    • Cost 6.000.000
    • Status Completed works
    • Type Urban Furniture / Adaptive reuse of industrial sites / Landscape/territorial planning / Multi-family residence / Hotel/Resorts / Wellness Facilities/Spas / Tourist Facilities / Restaurants / Interior Design / Recovery of industrial buildings
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