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Il Progetto di recupero dell’ immobile da spazio industriale a spazio commerciale parte dalla volontà di mantenere leggibile il processo di trasformazione tipologico. Una sorta di "work in progress" in continua evoluzione e che vedrà probabilmente in futuro nuovi interventi. Lo spazio espositivo si è plasmato all'interno degli ambienti esistenti in maniera graduale e si allargato nel tempo, in base alle esigenze del committente, insediando l'intero edificio in maniera quasi spontanea. Il linguaggio architettonico e l'utilizzo dei materiali di recupero rafforzano ulteriormente il concetto di spazio in continua evoluzione e di sostenibilità. L'intervento ha previsto il rivestimento di facciate con diversi materiali, quali telo in pvc di colore nero, assi di legno e tiranti in acciaio dove poi far ramificare una vegetazione solo apparentemente spontanea. Questa "seconda pelle", oltre che evidenziare un cambiamento intrinseco della funzione dell'immobile, funge da protezione ai raggi solari estivi, grazie alla quale la struttura ne beneficia in termini di raffrescamento passivo. La grande corte interna, individuata dalla conformazione dell'edificio, diventa un giardino dalle molteplici funzioni che amplificano le potenzialità degli spazi interni. Il susseguirsi di pergole, pensiline, percorsi, giochi per bambini, vegetazione determinano una grande flessibilità dello spazio dando forza all’idea generatrice di trovarsi in un luogo in continuo movimento e trasformazione. Il rapporto con la vegetazione e l'edificio ripropone il tema dell'eco-sostenibilità su cui l'intervento si fonda. Una sorta di grande negozio immerso nel verde di cui intende rivestirsi e proteggersi e con il quale vive un rapporto di simbiosi. L'intervento mostra come spesso un'azione antropica e la conseguente reazione ambientale possono avere un rendimento altissimo e conseguentemente come la riconversione di un edificio esistente possa diventare un ottimo investimento sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ambientale.