Pisè House | PS:Studio

Rammed earth house made with Tuscan plowed fields Stribugliano / Italy / 2012

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Abbiamo progettato una piccola abitazione immersa nella natura e costruita con la natura stessa. La semplicità distributiva e delle forme sono servite a contenere i costi e a rispecchiare la semplicità rurale della campagna toscana. Tra Panorami mozzafiato e fauna montana si incastra un piccolo edificio massiccio, incastrato, formalmente inamovibile. terra cruda. Abbiamo seguito tutti i più elementari concetti di bioEdilizia , km0 , materiali naturali, raccolta delle acque, pannelli solari, fotovoltaico, orientamento, Descrizione dei luoghi Il corpo di fabbrica di cui si propone la ristrutturazione è situato all’interno di un ampio appezzamento di terreno compreso tra la strada provinciale di Stribugliano e la strada vicinale Podere Castello, limitato a nord ovest da una cortina di alberi cedui che si estende a ventaglio lungo il margine del terreno; ad ovest l’edificio è quasi adiacente alla strada vicinale ed al di là di questa si confronta con il corpo di fabbrica principale del Podere Castello. Il terreno, in prossimità dell’edificio, presenta un andamento caratterizzato da una leggera pendenza cha va dalla strada vicinale ai margini sud-est del terreno (vedi '>http://TAV.AR01'> L’edificio L’edificio esistente ad uso magazzino, è caratterizzato da un unico corpo di fabbrica a pianta sostanzialmente quadrata con tetto a due falde con la linea del colmo orientata in direzione est ovest. La muratura è in pietra con finitura ad intonaco tradizionale. Il manto di copertura in coppi è sorretto da una massiccia struttura lignea che poggia su di un pilastro centrale che caratterizza fortemente l’ambiente interno (vedi '>http://TAV.AR02'> I serramenti sono in legno verniciato con vetri semplici. Per quanto riguarda il calcolo della superficie utile e del volume di riferimento si rimanda alla tavola AR03 da cui si evince che il volume del corpo di fabbrica esistente è di 199,02 mc superiore al minimo previsto dalla normativa, che ammette il cambio di destinazione d’uso per annessi agricoli aventi volume urbanistico superiore a 180 mc. Il progetto Il progetto si propone di ristrutturare l’edificio esistente e di cambiarne la destinazione d’uso da agricola ad abitativa, incrementandone la superficie utile. Volendo conservare il più possibile l’unicità e l’indipendenza dell’edificio esistente, abbiamo scelto di distanziare l’ampliamento collegandolo all’edificio originale da uno spazio distributivo trasparente che costituisce allo stesso tempo ingresso, collegamento distributivo e cerniera compositiva tra i due edifici. Quest’ultimo in pianta è ruotato di circa 30 gradi rispetto al corpo di fabbrica originale per allinearsi con l’orientamento dell’edificio principale del Podere Castello (vedi '>http://TAV.AR04'> e per poter avere una migliore resa solare. Il progetto sostenibile Dal progetto originale già approvato, sono state apportate alcune modifiche tutte indirizzate a migliorare ecologicamente il manufatto e a diminuirne sensibilmente l’impatto costruttivo; il concetto distributivo, lo spazio utile ed il programma interno sono rimasti praticamente invariati. Per le modifiche migliorative apportate al nuovo progetto sono stati presi in considerazione principalmente i seguenti aspetti chiave di una progettazione eco-sostenibile: 1) materiali naturali 2) reperebilità locale dei materiali e delle forze lavoro (kilometri ridotti) 3) indipendenza e risparmio dei consumi energetici I materiali e la loro provenienza Cercando di rispondere al desiderio di creare un edificio che avesse un forte carattere locale, che fosse quindi realmente legato al terreno sul quale sorgerà, siamo giunti ad analizzare l’ipotesi di costruire in terra cruda pisé. Grazie alle caratteristiche tecniche proprie della terra, questo metodo ci permetterà di ottenere in modo naturale un microclima interno salubre e costante, ed un aspetto esterno rurale e omogeneo con il territorio. Il colore e l’impressione tattile delle facciate saranno infatti molto simili a quelle del vicino campo arato. La terra cruda inoltre ci permetterà di riprendere la forza espressiva della massicità tipica degli edifici antichi, una qualità che spesso il costruire moderno ha perso, diminuendo sempre più gli spessori delle strutture ed alleggerendo i tamponamenti. Pensiamo in questo modo di poter ottenere un risultato visivo e sensoriale più vicino all’antica muratura massiccia di quello che si riesca a fare oggi con un rivestimento non strutturale in pietra. Altri materiali costruttivi come l’isolamento in canna palustre o sughero e la ghiaia di pietra pomice sono anche di produzione regionale, proprio per ridurre al massimo le distanze di provenienza dei materiali, diminuendo l’inquinamento indotto dalla realizzazione del nuovo edificio. L’utilizzazione di questi materiali naturali e locali riduce inoltre l’inquinamento alla fonte, tipica dei materiali da costruzione prodotti a livello industriale, materiali che verranno utilizzati solo in parte minima. I materiali qui principalmente utilizzati avranno anche delle qualità di elevata biodegrabilità riducendo al massimo l’impronta al suolo lasciata da un eventuale futura dismissione o demolizione dell’edificio. Energia, forma ed orientamento Rispetto al progetto approvato, questa variante è il risultato di una approfondita analisi sul come rendere Eco sostenibile l’edificio diminuendone al massimo il suo impatto energetico. A questo scopo sono state apportate alcune modifiche tra cui le più importanti sono: l’orientamento del fabbricato, i pergolati esterni, la grande falda di copertura e la sua inclinazione. L’orientamento del nuovo fabbricato è stato cambiato per meglio sfruttare l’irraggiamento solare invernale ed estivo tenuto conto delle alberature vicine e dei rilievi montani a nord-est. Per poter all’oggiare ed integrare sul tetto un sufficiente numero di pannelli solari tali da garantire l’indipendenza energetica dell’edificio, è stata creata un’unica falda inclinata di 17° e direzionata a sud-ovest. L’energia prodotta dall’ impianto fotovoltaico integrato nella copertura sarà compresa tra i 4 e i 5 kW adatto quindi a coprire il fabbisogno energetico elettrico e di riscaldamento della casa. L’acqua sanitaria sarà prodotta da un impianto solare ACS da 300L. Il pergolato che raccorda tutte le facciate maggiormente esposte al sole, è studiato per poter dare la miglior risposta possibile di protezione solare a differenza delle stagioni. In inverno il pergolato sarà libero, lasciando così che i raggi solari possano compiere al meglio il loro compito di riscaldamento nei mesi in cui la casa ne avrà maggior bisogno. Il pavimento interno in terra battuta avrà funzione di accumulo di calore in questo periodo freddo. In estate al contrario il pergolato verrà coperto da canniccio o da piante rampicanti, che creeranno una zona fresca e ombreggiata davanti alle finestrature, impedendo al sole di riscaldare l’interno dell’edificio. Queste semplici, quasi banali, norme di progettazione possono portare a grandi risparmi energetici, rendendo, ad esempio, inutile l’utilizzo di condizionatori in estate e diminuendo la necessità di riscaldamento in inverno. Progetto Pilota, non un’invenzione ma la semplice riscoperta del metodo pisé in Toscana. La realizzazione di questa casa, un piccolo progetto di soli 300metricubi circa, non è di fatto una novità assoluta in toscana, ma semplicemente il primo edificio realizzato con questa tecnica nei tempi moderni. Intendiamo così dimostrare, (appoggiati da enti quali centri ricerca, università e studi privati) le reale qualità del costruire in pisè. Durante la costruzione il cantiere verrà monitorato e sarà caso di studio per studenti della facoltà di architettura e ingegneria, che ne misureranno i valori strutturali ed energetici, nell’ intento di proporre una normativa tecnica valida al riconoscimento del metodo costruttivo a livello regionale prima e nazionale poi. Già nel manuale “LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ ENERGETICA ED AMBIENTALE DEGLI EDIFICI IN TOSCANA” edito dalla regione nel 2006 si parla dei valori positivi del costruire in '>http://terra.Per'> maggiori dettagli sul PISE’ si rimanda all’ allegato “Introduzione al costruire in terra pisé”. L’edificio esistente Il corpo di fabbrica esistente viene ristrutturato con l’obiettivo di conservarne le caratteristiche compositive. All’esterno ci si limiterà ad una ricorsa generale del tetto per verificarne le parti ammalorate e sostituire, dove necessario, porzioni del manto di copertura con coppi uguali a quelli originali. I serramenti saranno sostituiti con nuove finestrature a vetrocamera e con infissi ad alto rendimento termo-acustico. Ci si riserva, in fase esecutiva, di applicare su tutto il perimetro un cappotto termo isolante ecologico da 5/6 cm. L’attuale ingresso, composta da una finestra ed una porta finestra accostate verra modificato, ottenendo un’unica portafinestra che meglio si integrerà con la facciata e anche con le proporzioni delle aperture a sud del nuovo edificio. L’interno verrà utilizzato come sala da pranzo con posto di cottura. L’open space originale verrà interrotto, nell’angolo nord ovest, dall’inserimento di un servizio igienico dotato di antibagno. Ci si riserva inoltre, in fase esecutiva, di saggiare la pavimentazione interna , che al momento non risulta avere problemi di umidità o altro deterioramento, per deciderne l’eventuale rifacimento o l’aggiunta di un nuovo vespaio. Per le caratteristiche dimensionali degli ambienti progettati e per la verifica dei rapporti aero-illuminanti si rimanda alla Tavola AR 04. La struttura lignea che sorregge il tetto sarà lasciata a vista e recuperata nelle parti ammalorate. L’intradosso dell’impalcato del tetto sarà adeguatamente coibentato tramite la posa in opera di pannelli isolanti ed intonacato. L’ampliamento Il volume che costituisce l’ampliamento dell’edificio esistente è composto da un corpo di fabbrica su due livelli, caratterizzato da una forte matericità per ladalla massiccità delle murature (vedi '>http://TAV.AR05'> Sul prospetto nord, verso la strada vicinalele finestre hanno proporzioni tradizionali, sul lato sud sono di maggior dimensione con ampia vista verso la campagna circostante. La proporzione di queste porte-finestre è mitigata, al piano terra e al primo piano dal pergolato in legno. Il tetto sarà costituito da elementi tipo bausta in laterocemento, sarà isolato termicamente, impermeabilizzato e coperto da un sistema di pannelli solari e fotovoltaici, integrati come suggerito dalle normitive vigenti. Il solaio intermedio sarà in struttura tio bausta e terra battuta gettata in opera mentre il vespaio del piano terra sarà costituito da diversi livelli di ghiaia grossa e fina e ricoperto da strati di terra battuta, lisciata e lucidata. Tra i livelli di ghiaia ed il pavimento finito in terra, sarà posta una guaina di plastica impermeabilizzante e un isolante termico naturale. La struttura portante antisismica verrà realizzata secondo la norma vigente, in totale rispetto dei valori di zona a rischio sismico, con pilastri di sezione circolare da 25cm e fondazioni in cemento armato. La struttura antisismica verrà nascosta dai tamponamenti dei muri perimetrali. I muri perimetrali di spessore 60cm saranno costituiti da terra cruda locale pressata “metodo pisé”, 48cm, all’esterno presenteranno linee orizzontali di mattoni crudi posti a coltello circa ogni metro. Invece gli interni saranno rivestiti di isolante termico, da i 4 ai 10cm, ed intonaco in argilla di 2cm. Lo spessore preciso dell’isolamento necessario per il cappotto interno sarà stabilito in fase di realizzazione, dopo aver effettuato test precisi per calcolarne la dispersione termica. Si andrà quindi a rispettare tutti i requisiti necessari previsti dalla normativa vigente riguardo la dispersione termica degli edifici. Il collegamento tra le due ali, che ha funzione di ingresso, distribuzione e di bussola termica, è previsto in una struttura leggera trasparente, sormontato da un pergolato in legno che è la naturale prosecuzione del pergolato di '>http://TAV.AR04;'> AR05). Per quanto riguarda le problematiche relative al superamento delle barriere architettoniche si rimanda alla relazione specifica allegata.
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