PIOVONOPAROLE | luigi colella
PONTILELAMEZIOA OGGETTINSTABILI lametia terme / Italy / 2007
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Piovono parole, promesse, anche buone intenzioni, incapacità celate;
piovono miliardi, leggi, decreti, nomi,
poi i miliardi diventano milioni e di nuovo nomi, politica, affari.
Escono da bocche, da tasche e da casse come se uscissero
dall’unica cosa che non abbiamo ancora contaminato in CALABRIA, dal cielo. L’OGGETTO INSTABILE non è il PONTILE, anzi lui le ha raccolte negli anni adeguandosi alla dimensione di ognuna delle “parole” sputate:
qualcuno degli artefici di questo tramonto ha sperato nella corrosione,
nella erosione, e invece lui si è allungato, si è accorciato,
ha fatto crescere braccia,
altri moli che nei decenni hanno accolto le solite “parole”.
Le ha fatte sue, sono diventate sculture
e immagini indelebili nelle menti degli agricoltori espropriati,
dei turisti delusi, dei calabresi evirati.
Le ha catturate facendole diventare sedute, ostacoli da scavalcare,
da passarci sotto, da appoggiarsi, elementi ombreggianti per ripararsi dal sole. Lettere a dimensione umana, anzi sovraumana.
Le ricorderemo perchè le vedremo da terra, le vedremo dal mare,
le vedremo dal cielo, le ricorderemo perchè non saranno le sole
e i 600 metri di pontile in mezzo al mare
ne accoglieranno certamente altre in futuro.
Perchè questa è prassi qui giù, perchè è legge, perchè è decreto, perchè è soldi, economia fatta in casa ...,
perchè è calabrese.
piovono miliardi, leggi, decreti, nomi,
poi i miliardi diventano milioni e di nuovo nomi, politica, affari.
Escono da bocche, da tasche e da casse come se uscissero
dall’unica cosa che non abbiamo ancora contaminato in CALABRIA, dal cielo. L’OGGETTO INSTABILE non è il PONTILE, anzi lui le ha raccolte negli anni adeguandosi alla dimensione di ognuna delle “parole” sputate:
qualcuno degli artefici di questo tramonto ha sperato nella corrosione,
nella erosione, e invece lui si è allungato, si è accorciato,
ha fatto crescere braccia,
altri moli che nei decenni hanno accolto le solite “parole”.
Le ha fatte sue, sono diventate sculture
e immagini indelebili nelle menti degli agricoltori espropriati,
dei turisti delusi, dei calabresi evirati.
Le ha catturate facendole diventare sedute, ostacoli da scavalcare,
da passarci sotto, da appoggiarsi, elementi ombreggianti per ripararsi dal sole. Lettere a dimensione umana, anzi sovraumana.
Le ricorderemo perchè le vedremo da terra, le vedremo dal mare,
le vedremo dal cielo, le ricorderemo perchè non saranno le sole
e i 600 metri di pontile in mezzo al mare
ne accoglieranno certamente altre in futuro.
Perchè questa è prassi qui giù, perchè è legge, perchè è decreto, perchè è soldi, economia fatta in casa ...,
perchè è calabrese.
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Piovono parole, promesse, anche buone intenzioni, incapacità celate;piovono miliardi, leggi, decreti, nomi,poi i miliardi diventano milioni e di nuovo nomi, politica, affari.Escono da bocche, da tasche e da casse come se uscisserodall’unica cosa che non abbiamo ancora contaminato in CALABRIA, dal cielo. L’OGGETTO INSTABILE non è il PONTILE, anzi lui le ha raccolte negli anni adeguandosi alla dimensione di ognuna delle “parole” sputate:qualcuno degli artefici di questo tramonto ha sperato nella...
- Year 2007
- Work started in 2007
- Work finished in 2007
- Client Ce lo ha chiesto la Calabria, quella pulita.
- Status Competition works
- Type Waterfront / Urban Furniture / Bridges and Roads / Adaptive reuse of industrial sites / Landscape/territorial planning / Feasibility Studies / Kindergartens / Research Centres/Labs / Theatres / Museums / Cinemas / Theme Parks, Zoos / Archaeological Areas / Pavilions / Fitness Centres / Graphic Design / Advertising / Art Galleries / Monuments
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