Climbing wall gym Codroipo | Andrea Martinelli

Codroipo / Italy / 2012

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Il nuovo impianto sportivo viene inserito in un’area attrezzata per lo sport, lo svago e il tempo libero, adiacente al centro cittadino; si tratta di un intervento di completamento e arricchimento di quest’area, collocazione altresì ottimale per il fatto che si trova al centro del distretto scolastico.


Nella ricerca sulla forma architettonica grande attenzione si è voluta porre sull’inserimento ambientale, alquanto difficoltosa vista l’altezza richiesta dalla palestra e dall’impossibilità di andare in profondità, la tensione è stata quella di ricercare una mediazione tra il terreno mantenuto a prato e l’involucro della palestra; la parte bassa viene ricoperta da una collina artificiale che permette al prato di proseguire al di sopra, divenire copertura verde e luogo di transito, d’incontro, nuovo punto di vista per guardarsi attorno, piccola platea per eventuali spettacoli.


 


Il piccolo edificio si compone di pochi ambienti legati fra loro e calibrati per lo svolgimento ottimale della disciplina sportiva principale e delle attività di supporto ad essa, quale la formazione, il controllo e la gestione che trovano collocazione in tre locali che di affacciano sulla sala di arrampicata. L’ingresso, sul fronte ovest, distribuisce alla sala di arrampicata e agli spazi di supporto.


Luogo dedicato alle attività sportive individuali, arrampicata, ginnastica dolce, cura del corpo e benessere, la sua dimensione contenuta non permette il gioco di squadra degli sport più comuni. Volontà di creare un luogo d’incontro e non solo di competizione finalizzato alla socialità piuttosto che al confronto, luogo che si trasforma in sala didattica, in ambito di promozione culturale, non solo della passione per la montagna, luogo di relazione e conviviale.


Strutture in calcestruzzo a vista, legno lamellare e pareti composite in legno; la complessità del manufatto risiede nella sua altezza, senza elementi intermedi di irrigidimento, sino a quota 20 metri; lo schema statico definisce una struttura resistente in cemento armato che irrigidisce l’intero involucro vincolando a se un telaio in travi lamellari, irrigidito da controventi in legno e tavolato.


La facciata est è rivestita da scandole in alluminio preverniciate colore ardesia a protezione della parte realizzata in legno, favorendo una micro-ventilazione sulla sua superficie; in alluminio preverniciato grigio metallizzato anche il manto di copertura costituito da nastri aggraffati sui quali è stato integrato il campo fotovoltaico.


L’illuminazione naturale preferenziale entra da una vetrata a tutta altezza a nord così da impedire effetti di abbagliamento e avere una luce costante durante l’arco della giornata, l’apertura orientata a sud è invece più bassa, calibrata in modo tale che l’irraggiamento estivo non possa penetrare l’involucro, mentre quello invernale apporti i benefici calorici dei raggi solari con bassa inclinazione.


La circolazione dell’aria in tutta la struttura sarà per convezione naturale favorita dall’altezza dell’involucro e dal gradiente termico che in essa si genera. L’azione combinata dell’irraggiamento solare, del calore interno e del vento (se presente) genera una depressione nel sistema di circolazione dell’aria che permette all’aria calda e viziata di fuoriuscire dalle aperture poste nella parte alta della vetrata a nord. Non è stato installato un impianto di ventilazione e di condizionamento perché l’effetto così innescato garantisce il ricambio necessario dell’aria e raffresca nel periodo estivo.


L’involucro, per quanto possibile, è concepito per ridurre le dispersioni: pannelli isolanti applicati su tutte le pareti perimetrali che sulla copertura, inoltre il tetto giardino che sale sul fabbricato ha una valenza, oltre che architettonica, anche climatica, lo spessore di terreno e la sua massa provvedono a regolare l’assorbimento della radiazione solare durante l’estate e a costituire un volano termico con elevata inerzia nel periodo invernale.


La copertura è supporto di un campo fotovoltaico che garantisce la produzione dell’energia elettrica per il fabbisogno dell’impianto sportivo. Una soluzione individua nella tecnologia a film sottile in silicio amorfo un’eccellente relazione prezzo/prestazione:


In ragione di questo elemento il fabbricato è stato configurato nel modo più efficace per ottimizzare l’assorbimento delle radiazioni solari e la sua copertura è inclinata verso sud di circa 50° così che il pannello solare non richieda ulteriori sottostrutture per l’orientamento.


L’impianto per la produzione del calore con sonde geotermiche rende estremamente efficiente l’uso della pompa di calore e lo sfruttamento dell’energia prodotta dal fotovoltaico, realizzando una sinergia ottimale per rendere indipendente il fabbricato dalla necessità di fonti di energia non rinnovabile.

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