Restauro del Castello di Monreale Primo intervento | Roberto Bordicchia

Sardara / Italy / 2000

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I lavori nel cantiere di scavo e restauro del tratto sud-occidentale delle mura di difesa del borgo di Monreale hanno avuto inizio il giorno 11/10/1999 e si sono conclusi il 31/03/2000. Per l'intera durata dei lavori di sbancamento, spietramento e scavo archeologico la Direzione Scientifica si è avvalsa della collaborazione della '>http://Dott.ssa'> target='_blank' '>http://Dott.ssa'> Francesca Carrada, in qualità di Assistente alla Direzione Scientifica, e della '>http://Dott.ssa'> target='_blank' '>http://Dott.ssa'> Maria Corrias, in qualità di Archeologa. Alla preliminare battuta fotografica e di quote dell'intera area interessata dai lavori è seguita l'attività di sfalcio e diserbo operato dagli operai della ditta appaltatrice dei lavori, Migliavacca S.r.l. Il tratto di mura perimetrali del borgo oggetto dell'intervento in questione è compreso fra la porta occidentale di accesso al borgo, detta "di San Gavino", e la seconda torre posta a sud di questa, in direzione del mastio. I lavori hanno dunque avuto la finalità di individuare con precisione andamento e tecnica muraria delle mura di fortificazione del borgo di Monreale e di provvedere al tempestivo restauro e consolidamento della torre prossima alla porta del borgo, in quanto considerata pericolante ed esposta al forte vento di maestrale. Onde assicurare una chiara lettura delle strutture ed in previsione di una sistemazione dell'area a fini turistici e didattici, si è operato su una fascia lunga ca. 80 m. ed ampia ca. 10 m., cioè intervenendo non solo a ridosso delle murature, ma indagando il deposito archeologico presente sia all'interno che all'esterno della cinta fortificata per uno spazio di ca. 5m. a partire dalle cortine murarie. L'irregolarità della larghezza dell'area di intervento è dovuta al condizionamento imposto dalla roccia affiorante in alcuni punti. L'intervento di spietramento del materiale di crollo della muratura di fortificazione, molto rimaneggiato anche in epoca contemporanea, è stato iniziato a partire dalla porzione Sud, quella prossima alla torre B, in quanto posta altimetricamente più in alto rispetto alla restante area di cantiere. L'impresa ha realizzato un sistema di smaltimento del materiale di risulta su carrelli mobili su binari ed una rete di piste per i mezzi meccanici di trasporto su ruote (senza intaccare il deposito di terra esistente, ma livellando il terreno con piccoli riempimenti di inerte). L'intero volume di crollo (rigorosamente non posizionato) è costituito da pezzame irregolare di scisto locale, con rare eccezioni costituite da blocchi di basalto sbozzati o lavorati (pertinenti a strutture o utensili litici preistorici, presumibilmente trasportati dai vicini villaggi o nuraghi) e da elementi architettonici (prevalentemente stipiti) in calcare biancastro e friabile. Dopo aver svolto le necessarie attività di documentazione fotografica ed aver prese le quote del piano di campagna precedente ai lavori, si inizia lo spietramento attorno alla Torre C. Con lo spietramento si evidenzia la tessitura a pezzame più minuto che caratterizza la porzione inferiore del muro di cinta del borgo presso la torre suddetta. Lo spietramento continua anche a Nord della Torre C ed a ridosso della cortina esterna delle mura. Anche a Nord della Torre B si procede con lo spietramento, lungo tutto il tratto murario a settentrione di questa. Nel frattempo viene realizzato il ponteggio attorno alla Torre C, viene eliminata la tamponatura in muratura a secco che obliterava la porta di accesso al borgo da Ovest. In tale occasione è stato possibile osservare integralmente gli stipiti della porta ed i blocchi alla base di questi: l'insieme è realizzato in blocchi di calcare ben squadrati. La prosecuzione dello scavo ad Est della porta (all'interno dell'area del borgo) ha permesso di individuare un accumulo di materiali fittili per l'edilizia (coppi e mattoni) addossato alla cortina interna della fortificazione. Nel corso dello spietramento degli accumuli di pezzame litico a ridosso del fronte interno delle mura del borgo, sono stati individuati alcuni lacerti murari crollati di schianto, in blocco, e comprendenti alcuni blocchi lavorati verosimilmente pertinenti a gradini (necessari nel cammino di ronda per superare il dislivello notevole fra la parte Nord, più bassa, e quella Sud, ben più elevata). Le condizioni meteorologiche (ricorrenti e violente piogge) e la natura del legante usato nelle murature antiche (malta di fango) sono le cause di alcuni crolli di porzioni di muratura, nonostante l'impiego di sostegni e sbatacciature in legno. Queste cortine sono state ripristinate in fase di restauro secondo il criterio generale di lasciare a vista i fronti crollo e le creste proteggendoli però con legante e pezzame litico simili a quelli impiegati nell'opera "ab antiquo". La malta utilizzata nel restauro viene "sporcata" con la terra locale per renderla simile a quella antica. Lo scavo della Torre C ha permesso di individuare due fasi di crollo (con depositi molto rimaneggiati in epoca anche recente). Al di sotto di questi si è rinvenuto un piano non regolare in malta di calce e pezzame litico di medie e piccole dimensioni, realizzato su un potente vespaio contenuto verso Est da un muro rasato alla quota del piano suddetto. Il completamento del restauro della Torre C ha concluso l'intervento. I lavori sono terminati il 31/03/2000 ed hanno avuto come esito l'individuazione ed il restauro della Torre C e del tratto di mura del borgo compreso fra la porta Ovest del borgo (cd. di S. Gavino) e la Torre B (più a Sud). La tecnica muraria usata nella realizzazione della torre è a doppia cortina muraria con costipamento interno, legata con malta di calce, mentre le mura dello spessore medio di ca. 240 m. ed altezza residua di ca. 2 m., sono realizzate nella stessa maniera , ma con un legante più povero: la malta di fango. Il legante è in quest'ultimo caso molto abbondante la rifinitura della cortina è costituita da un rivestimento in malta ben lisciata e stilata con cazzuola a punta.
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    I lavori nel cantiere di scavo e restauro del tratto sud-occidentale delle mura di difesa del borgo di Monreale hanno avuto inizio il giorno 11/10/1999 e si sono conclusi il 31/03/2000. Per l'intera durata dei lavori di sbancamento, spietramento e scavo archeologico la Direzione Scientifica si è avvalsa della collaborazione della '>http://Dott.ssa'> target='_blank' '>http://Dott.ssa'> Francesca Carrada, in qualità di Assistente alla Direzione Scientifica, e della '>http://Dott.ssa'>...

    Project details
    • Year 2000
    • Work started in 1999
    • Work finished in 2000
    • Client Comune di Sardara
    • Contractor Migliavacca
    • Status Completed works
    • Type Restoration of Works of Art
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