Cooking school in ancient slaughterhouse | Sol89

Premio ASCER de Arquitectura 2012 Medina-Sidonia / Spain / 2011

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Medina Sidonia is a monumental historic town on hills in Cadiz, Spain. Its houses are known for the whitewashed walls and the ceramic roofs. The project involves adapting an ancient slaughterhouse, built in the XIX century, into a Professional Cooking School. The slaughterhouse was composed by a small construction around a courtyard and a high white wall that limits the plot. The empty space inside the plot was used to keep the cattle before being sacrificed. Acting in the historic city has something of adapting, taking shelter, settling in its empty spaces. The density of the architecture of the ancient slaughterhouse of Medina Sidonia, where brick walls, stones and Phoenician columns coexist, contrasts with the empty space inside the plot, limited for the wall. The project proposes to catch this space through a new ceramic roof that limits the new construction and consolidates the original building. This new roof wants be a reflex of the roofs of historic city. If we observe Medina Sidonia from a distance, it seems a unique ceramic work molded by the topography of Medina. The Professional Cooking School uses this idea of the molded ceramic plane to draw its geometry. This roof lends unity to the built complex and interprets the traditional construction of the place, ceramic roofs and whitewashed walls. The new roof covers the didactic program, kitchen and classrooms, while the public program, didactic dinning and bar, are situated in the original building around the restored courtyard. In this way, it is possible to release the original building of strict functional requirements, while ancillary uses are arranged around it, separating the new uses of the original building through circulation spaces that record the entire ancient perimeter. These circulation spaces are covered by a structure with no support at the end, and the contact between the original building and the new intervention occurs through a slit of light. The constructions of a few constructive values in the old building, added to the original fabric through the years, have been demolished and some elements with patrimonial value, as the existing Phoenician columns, have been consolidated. The new roofs fold their profile to look for the light and some little courtyards are inserted in the kitchen to illuminate it. These courtyards work as ventilation shaft and are cultivated with different culinary plants which are used by the students to cook. New construction of sloping roofs qualifies the different spaces, circulation with flat and low roofs and cooking rooms and classrooms are high places who seek the light at the top. All these ceilings are finished with white surfaces that unify the space and provide an abstract perception to new uses. At the original building, ancient floors were replaced by slabs of concrete with wooden formwork that recognize traditional building forms, walls are covered with white and rough lime mortar which seeks material memory of its industrial past. The empty space of the old slaughterhouse is frozen forever under the ceramic cover that surrounds the ancient building without touching it. [SP] Intervenir en la ciudad histórica tiene algo de acodarse, de instalarse, de cobijarse en los huecos y porosidades consolidados a lo largo del tiempo. La densidad de la arquitectura del matadero: muros, patio, piedras y las columnas desplazadas del templo fenicio de Hércules-Melcart donde ataban a las reses, contrasta con el espacio potencial existente definido por el muro perimetral que ha permanecido vacío durante años como lugar de llegada del ganado, callejón de sacrificio y corral de porcino y vacuno. El proyecto propone atrapar dicho espacio mediante una nueva cubierta cerámica que limita la intervención de nueva planta, clarificando y consolidando el ámbito original de la construcción del matadero. La cubierta, confinada entre los muros perimetrales, permite iluminar el espacio entre muros y se encrespa para albergar la cocina de la escuela de hostelería, salpicada por patios que funcionan como chimeneas de ventilación y como grandes maceteros de especies culinarias, mientras en las naves del matadero se sitúan los comedores didácticos abiertos al patio principal. La nueva cobertura, revestida de cerámica cocida, eriza su perfil buscando la luz y su reflejo en la multitud de cubiertas que van remontando la loma de Medina Sidonia. [IT] VUOTI URBANI L’abitato di Medina Sidonia è caratterizzato da un particolare rilievo che permette la continua visuale delle sue coperture. Le facciate dipinte di bianco delle case sono completate al coronamento con coperture a falde laterizie che osservate lungo l’increspato profilo della città appaiono come un’unica struttura in argilla cotta che si fonde con la topografia. Nell’antica trama urbana si alternano spazi vuoti e volumi pieni in identiche proporzioni, con le coperture avvicendate a cortili, recinti e passaggi che creano linee di demarcazione tra gli edifici. Intervenire su queste lacune della città storica significa adattarsi all’esistente, senza alterare i vuoti che rappresentano un sistema di connessioni consolidato nel tempo all’interno del tessuto cittadino. IL MATTATOIO L’architettura del principio del XIX secolo che connota l’Antico Mattatoio presenta una forte compattezza, con murature, cortili, strutture in pietra e calce e con le colonne dislocate del tempio fenicio dedicato a Ercole-Melkart, e contrasta con lo spazio simmetrico mantenuto vuoto durante due secoli come luogo di arrivo del bestiame, per il corridoio di abbattimento degli animali e per il recinto di suini e bovini. Questo spazio vuoto era il punto debole dell’Antico Mattatoio, uno spazio non utilizzabile limitato da una poderosa muratura imbiancata che impediva il passaggio della luce del sole e che circondava la costruzione originale su due lati. LO SPAZIO RICAVATO SOTTO LA COPERTURA Il progetto propone di chiudere questo spazio con una copertura in ceramica che permette di creare un volume utilizzabile tra le mura, riproponendo l’ambiente originale e reinterpretando le modalità architettonico compositive tipiche di Medina Sidonia con la costruzione di volumi bianchi sormontati da elementi ceramici. Nella copertura, l’insieme degli elementi ceramici traccia una geometria con volumi variabili verso il basso o verso l’alto realizzando una linea spezzata rivestita completamente da componenti in cotto. La copertura ricopre i nuovi ambienti, mentre le navate del Mattatoio vengono vuotate per sistemare al loro interno le mense aperte sul cortile originale. LA LUCE E L’ARTICOLAZIONE COSTRUTTIVA Dopo la demolizione delle strutture di scarso interesse, viene consolidato il nucleo originale attorno al cortile e all’interno sono sistemate le cucine didattiche e le aule che sono articolate con ampi passaggi in modo da facilitare il trasferimento tra gli ambienti. Un rivestimento continuo raccorda il pavimento delle cucine con il paramento delle pareti e genera una specie di bacino concavo in ceramica come spazio adatto al lavoro la cui altezza si interrompe nel punto di appoggio della copertura, sulla quale si alternano una serie di aperture capaci di funzionare come camini di ventilazione e grandi fioriere per la coltura delle piante aromatiche. IL PASSATO E LA COSTRUZIONE L’aspetto severo del Mattatoio si nota guardando le sue strutture e nelle colonne che alcuni storici indicano appartenenti in origine al tempio di Ercole-Melkart, oggi disperse in un ampio raggio su tutto il tessuto urbano di Medina Sidonia. Il progetto vuole conservare questo carattere. I vecchi elementi forgiati sono sostituiti da lastre di calcestruzzo curve con sagoma identica agli originali, i paramenti sono intonacati con una malta di calce lisciata e lucidata in opera e per i pavimenti si ricorre a un granito grigio bocciardato. Tutto l’insieme possiede un aspetto rustico e austero per non nascondere il ricordo e le tracce di un luogo dedicato a un’industria del passato. LA LOGICA PROGETTUALE BASATA SULLA TRADIZIONE La proposta progettuale utilizza la tradizione costruttiva locale e popolare che connota tanti paesi e città del meridione della Spagna: le murature caratterizzate da una grande inerzia termica per ridurre le dispersioni energetiche, le aree aperte utilizzate come componenti della climatizzazione per ottenere un sistema di ventilazione forzata e le coperture in ceramica con doti traspiranti per assicurare un adeguato equilibrio igrometrico. Una serie di piccoli spazi aperti costellano la planimetria della Scuola Alberghiera assicurando una ventilazione diffusa e incrociata, mentre le massicce murature entro le quali è inserito l’intervento riducono i ponti termici a beneficio del risparmio energetico in fase di climatizzazione e l’umidità viene controllata tramite l’uso della ceramica come materiale che permette il passaggio dell’acqua sotto forma di vapore e circonda l’intera struttura lungo le pareti e alla sommità del fabbricato.
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    Medina Sidonia is a monumental historic town on hills in Cadiz, Spain. Its houses are known for the whitewashed walls and the ceramic roofs. The project involves adapting an ancient slaughterhouse, built in the XIX century, into a Professional Cooking School. The slaughterhouse was composed by a small construction around a courtyard and a high white wall that limits the plot. The empty space inside the plot was used to keep the cattle before being sacrificed. Acting in the historic city has...

    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2011
    • Client Fundación Forja XXI
    • Contractor Novoarididian & Rhodas SL
    • Status Completed works
    • Type Schools/Institutes
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