Holocaust Education Center
Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura -OCCAM Under 40 Fukuyama (Hiroshima) / Japan / 2007
7
progetto: UID Architects, Keisuke Maeda
“Non limitatevi ad esprimere solidarietà e indignazione per il milione e mezzo di bambini assassinati nell’Olocausto, ma fate qualcosa di concreto per creare una cultura di pace.” Makoto Otsuka ricorda bene le parole che gli rivolse Otto Frank, padre di Anne Frank, in occasione del loro primo incontro nel 1971, durante un suo viaggio in Israele. Dall’incontro è nata un’amicizia e lo spunto per creare, nel 1996, il primo Holocaust Education Center (centro dedicato ai bambini vittime dell’olocausto) di Fukuyama. Da allora, Otsuka ha dedicato la propria esistenza a far conoscere cos’è stato l’Olocausto e a educare le nuove generazioni alla pace. Nel corso del tempo, la famiglia Frank ha donato alla fondazione oltre 100 manufatti originali e persone di 60 paesi diversi hanno contribuito con oggetti e documenti vari: è grazie a questi contributi e all’incessante lavoro della fondazione che è stato possibile pensare al progetto di un secondo Holocaust Education Center. Finanziato per intero da donazioni benefiche, il nuovo “centro educativo che crea la pace” oltre a illustrare la storia dell’Olocausto nazista, soprattutto ai giapponesi che conoscono poco l’argomento, punta a indurre i visitatori a riflettere su come fare per contribuire a creare un mondo fondato sulla pace.
Il progetto, tutto orientato al futuro, è stato commissionato al giovane Keisuke Maeda, classe 1974. Maeda ha risposto alle esigenze del cliente concependo un’architettura molto equilibrata, al tempo stesso ricca di valenze simboliche e discreta e offrendo una struttura multifunzionale a fronte di un budget esiguo. Il progetto è stato realizzato grazie all’intensa attività di collaborazione tra Maeda, Makoto Otsuka e il suo studio, basata sulla condivisione dell’idea dell’importanza che la luce ha nel plasmare il carattere dello spazio. Luce e pace nutrono le speranze.
Il tema della luce ha avuto un ruolo di primo piano nelle discussioni preliminari. È nata così l’idea di far percepire luci e ombre attraverso materiali fatti a mano.
“Non limitatevi ad esprimere solidarietà e indignazione per il milione e mezzo di bambini assassinati nell’Olocausto, ma fate qualcosa di concreto per creare una cultura di pace.” Makoto Otsuka ricorda bene le parole che gli rivolse Otto Frank, padre di Anne Frank, in occasione del loro primo incontro nel 1971, durante un suo viaggio in Israele. Dall’incontro è nata un’amicizia e lo spunto per creare, nel 1996, il primo Holocaust Education Center (centro dedicato ai bambini vittime dell’olocausto) di Fukuyama. Da allora, Otsuka ha dedicato la propria esistenza a far conoscere cos’è stato l’Olocausto e a educare le nuove generazioni alla pace. Nel corso del tempo, la famiglia Frank ha donato alla fondazione oltre 100 manufatti originali e persone di 60 paesi diversi hanno contribuito con oggetti e documenti vari: è grazie a questi contributi e all’incessante lavoro della fondazione che è stato possibile pensare al progetto di un secondo Holocaust Education Center. Finanziato per intero da donazioni benefiche, il nuovo “centro educativo che crea la pace” oltre a illustrare la storia dell’Olocausto nazista, soprattutto ai giapponesi che conoscono poco l’argomento, punta a indurre i visitatori a riflettere su come fare per contribuire a creare un mondo fondato sulla pace.
Il progetto, tutto orientato al futuro, è stato commissionato al giovane Keisuke Maeda, classe 1974. Maeda ha risposto alle esigenze del cliente concependo un’architettura molto equilibrata, al tempo stesso ricca di valenze simboliche e discreta e offrendo una struttura multifunzionale a fronte di un budget esiguo. Il progetto è stato realizzato grazie all’intensa attività di collaborazione tra Maeda, Makoto Otsuka e il suo studio, basata sulla condivisione dell’idea dell’importanza che la luce ha nel plasmare il carattere dello spazio. Luce e pace nutrono le speranze.
Il tema della luce ha avuto un ruolo di primo piano nelle discussioni preliminari. È nata così l’idea di far percepire luci e ombre attraverso materiali fatti a mano.
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progetto: UID Architects, Keisuke Maeda“Non limitatevi ad esprimere solidarietà e indignazione per il milione e mezzo di bambini assassinati nell’Olocausto, ma fate qualcosa di concreto per creare una cultura di pace.” Makoto Otsuka ricorda bene le parole che gli rivolse Otto Frank, padre di Anne Frank, in occasione del loro primo incontro nel 1971, durante un suo viaggio in Israele. Dall’incontro è nata un’amicizia e lo spunto per creare, nel 1996, il primo Holocaust Education Center (centro...
- Year 2007
- Work finished in 2007
- Client Holocaust Education Center, Makoto Otsuka
- Status Completed works
- Type Museums
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