Ex Lavatoi | Piero Labbadia

Riuso degli ex lavatoi pubblici di Ostia Antica Ostia Antica / Italy / 2012

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Il progetto di Recupero insiste su una costruzione degli anni “30 del XX secolo adibita a lavatoi pubblici ubicata su via della Gente Salinatoria angolo via Martiri Ostiensi ad Ostia Antica. Essa rientra nel quadro degli interventi progettati dall’architetto Raffaele de Vico nel 1931 per la sistemazione delle aree circostanti il Borgo ed il Castello di Giulio II denominate “Giardini di Porto” successivamente Parco dei Ravennati di cui allo stato attuale rimane ben poco. La decisione di realizzare questo parco fu determinata dalla necessità di abbellire la veduta della cittadella offerta dalla nuova strada per Ostia ( via del Mare) inaugurata nel 1928. Il fabbricato, avente il calpestio situato a circa 60 cm sotto il livello del marciapiede con dimensioni di mt. 15,30x5,86, pari a 90 mq circa, costituisce una testimonianza delle prime esperienze di struttura in c.a. finalizzate a questo tipo di uso pubblico; la costruzione è caratterizzata da una serie di pilastri ( 18 ) modellati a colonna classicheggiante, con basamento, un corpo in elevazione e un capitello su cui appoggia una trave in cls 20x20 che si ripete per tutta la maglia strutturale; al centro è situata una doppia fila di lavatoi per complessive 16 postazioni; il pavimento è in battuto di cemento stampato. La copertura presenta l’intradosso con travi a vista che sostengono un solaio orizzontale, mentre l’esterno ha un’inclinazione di pochi gradi ma sufficiente a smaltire l’acqua piovana. Il perimetro della copertura è anch’esso sagomato con un cornice classicheggiante in c.a. formato da listelli ,scozia e toro. Allo stato attuale la struttura presenta evidenti fenomeni di degrado del cemento armato che si manifestano con la corrosione del ferro ed il distacco di parti in cls dovuta anche all’ indebita granulometria delle ghiaie impiegate, inoltre presenta sul solaio di copertura dovuti al dissesto del tetto fenomeni di dispersione di acque meteoriche con imbibizione delle struttura stessa, mentre il muro di cinta presenta cedimenti strutturali e fenomeni di degrado dell’intonaco. Il fabbricato è posto all’interno di una recinzione in muratura in spezzoni di tufo intonacato con malta a base di calce e pozzolana di altezza variabile -140/180 – che circoscrive un’area rettangolare incolta di circa 530 mq. L’area su cui sorge il fabbricato è caratterizzata da valenze storiche, archeologiche, paesaggistiche e monumentali così come riportato nei provvedimenti di vincolo indicati nella cartografica di P.T.P. tav. E3b, E3c, E3d, ambito territoriale n°2 e del P.T.P.R. tav.28°, 28b, 28c, 28d; nonché nell’allegato Q della carta per la qualità del nuovo P.R.G. del comune di Roma. Il progetto di riuso a spazio culturale polivalente può essere realizzato in deroga secondo quanto disposto negli art. 14 del DPR 380 e dagli art. 4, 22, 23 dello stesso DPR in quanto l’opera rientra nell'ambito del programma di recupero di tutto il Parco dei Ravennati che prevede l'estensione dell’area verde fino agli antichi lavatoi che potranno assumere la funzione di “Centro d’informazione Turistica “inglobando anche il tratto di strada di via della Gente Salinatoria non appena verrà realizzato il nuovo tracciato della via del Mare. L’intervento di recupero consiste nel restauro della struttura in cemento armato attraverso il risanamento dello stesso, e il ripristino della copertura attraverso la sostituzione delle lastre in c.a. deteriorate e l’applicazione di malta bicomponente elastica a base cementizia . Per adeguare la struttura alle nuove funzioni sarà necessario chiudere la struttura con vetrate con telaio in ferro rinforzato e chiudere i fianchi con dei setti in muratura rivestite all’esterno con acciaio cor-ten indispensabili al fine di utilizzare queste nuove pareti per l’installazione degli impianti di illuminazione interna, di riscaldamento posizionamento di fan coil e per il posizionamento di eventuali arredi di design o pannelli fissi sulla storia della struttura stessa. Per raggiungere la doppia finalità di conservare l’antico e adeguare gli spazi alle nuove destinazioni si ritiene necessario lasciare un gruppo di lavatoi muniti di becco che getta acqua in continuazione tramite una pompa di riciclaggio conservare la cunetta interna ove scorreva l’acqua di lavaggio, coperta da una lastra di vetro calpestabile ed illuminata al suo interno, in modo tale da ricreare “l’atmosfera” dell’antica destinazione d’uso. Un altro lavatoio adeguatamente sistemato sarà utilizzato come postazione mutimediale. La rimozione dei lavatoi centrali, che presentano volumetrie molto imponenti e “pesanti” rispetto allo spazio circostante con il solo recupero di quello posto al margine sinistro (vedi elaborato grafico) per quanto “dolorosa”,è resa necessaria al fine di poter utilizzare lo spazio centrale come spazio polivalente, per finalità di aggregazione sociale come conferenze, convegni o mostre espositive. I lavatoi, strutture in c.a. fatiscenti il cui valore è attribuito esclusivamente dal punto di vista storico e sociale in quanto testimonianza delle prime applicazioni del conglomerato cementizio come materiale adatto ad essere plasmato in qualsiasi tipo di forma è al contrario di scarso valore dal punto di vista artistico ed estetico. Il progetto di recupero prevede anche la sistemazione delle aree esterne all’ex Lavatoio con la realizzazione di una pavimentazione esterna per percorsi pedonali e aree esterne di sosta e di esposizione, la realizzazione di una barriera verde di cipressi a copertura delle prospettive circostanti, la mimetizzazione dei servizi igienici attraverso una siepe di alloro e la realizzazione di un ingresso secondario per disabili visto la minore pendenza del terreno in quel tratto. Il muro di cinta sarà restaurato ed abbassato nel tratto frontale, con l’inserimento di una ringhiera in ferro al fine di poter mettere la struttura restaurata in relazione con l’esterno ed essere facilmente individuata. Tuttavia è evidente che il progetto di destinare la struttura a spazio culturale polivalente non può essere preso in considerazione senza l’aggiunta di una modesta volumetria adiacente (mq 11,27) ed il recupero di una volumetria esistente (mq 6) che ne garantiscono il funzionamento dal punto di vista dei servizi igienici e logistici, data l’esiguità degli spazi interni (74 mq circa), Gli scavi archeologici di Ostia Antica vengono visitati da migliaia di turisti l’anno, ma vista la loro scarsa frequentazione del Borgo e del Castello di Giulio II, non è credibile che i lavatoi, seppure restaurati e di indubbio valore storico-sociale possano produrre un interesse così forte da essere inseriti in un qualsiasi circuito turistico, per cui è evidente che la riutilizzazione della struttura sarà orientata verso attività di assistenza turistica o di carattere locale.
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    Project details
    • Year 2012
    • Status Current works
    • Type Recovery of industrial buildings
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