Museo nel futuro parco archeologico- fluviale di Sarcapos | Domenico Musilli

Villaputzu / Italy / 2012

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La soluzione progettuale che si va di seguito a presentare, nasce dall’attenta analisi delle richieste fatte dall’Amministrazione comunale, che ha portato noi progettisti ad Abbracciare l’idea di non demolire le due vasche, considerate sì uno “sfregio al paesaggio” ma nel bene o nel male ormai parte integrante di esso. Da qui la volontà di valorizzarle trasformandole nel nucleo principale del museo, coperte da una grande copertura che riprende l’andamento del terreno e che unifica i due volumi, lasciandoli comunque come due entità distinte e fruibili separatamente. Da una parte, verso il Colle di Santa Maria, troviamo la vasca più alta in cui abbiamo riservato la sistemazione degli uffici, suddivisi in due blocchi, all’interno dei quali lo spazio operativo può essere organizzato in maniera flessibile grazie all’utilizzo di pareti o pannelli mobili. Sono previsti inoltre un ambiente più grande con funzione di sala conferenza e biblioteca, un archivio, i servizi igienici, un locale tecnico e una piccola hall di ingresso pensata come luogo di raccolta e distribuzione dei flussi in movimento. Tutti gli ambienti si articolano intorno ad un patio centrale, un piccolo giardino aperto in sommità che rappresenta contemporaneamente la nostra volontà di realizzare un luogo di aggregazione e quella di creare un legame tra edificio e natura, tra interno ed esterno. Dall’altra parte abbiamo invece la seconda vasca, in cui sono stati suddivisi, su due livelli, gli ambienti più propriamente museali, dalle sale espositive, ai laboratori etc. Al primo livello, che è poi lo stesso su cui si sviluppa il volume degli uffici, in modo da avere una continuità tra i due edifici, troviamo il foyer comprendente l’ingresso al museo, lo spazio per la vendita dei biglietti, un guardaroba, una piccola struttura sanitaria, una sala multifunzionale con ampie vetrate dotata di un sistema che ci consente all’occorrenza, la sua totale oscurabilità, i servizi igienici, un bar/caffetteria con affaccio aperto verso il fiume e un museum-shop. Tutto è articolato in modo da avere uno spazio circolare a doppia altezza, in posizione centrale, che affaccia sulla sala espositiva posta al piano inferiore. I collegamenti verticali tra i due livelli sono risolti attraverso due corpi scala che si sviluppano lungo il perimetro della doppia altezza, uno a scendere e uno a salire, in modo da avere i percorsi dei visitatori che entrano ed escono dal museo separati. Inoltre, Un ascensore è stato inserito nel cilindro centrale in cemento della vasca, svuotato delle tubazioni di adduzione dell’acqua, questo ci ha permesso di eliminare ogni tipo di barriera rendendo tutti gli spazi facilmente accessibili e visitabili. Al secondo livello invece, quello parzialmente interrato, è stata collocata la sala espositiva, che risulta essere un ambiente piuttosto flessibile, i servizi igienici, un locale tecnico e un laboratorio adibito al trattamento e all’immagazzinamento dei reperti, con accesso diretto dall’esterno. Quest’ultimo ambiente, esposto a nord in modo da ricevere una corretta illuminazione naturale, idonea al restauro, è collegato sia strutturalmente che visivamente alla sala espositiva vera e propria. Esso infatti oltre ad avere un ingresso dedicato per la sala, presenta delle pareti interamente vetrate; ciò consente ai visitatori di assistere al restauro dei reperti e fa diventare questo tipo di attività, parte integrante dell’esposizione. L’integrazione tra le due vasche avviene attraverso la realizzazione di una piazza, pensata per una migliore fruibilità, su un unico livello, delimitata per tutto il suo perimetro da un elemento in cemento che ha funzione di panchina. Tale piazza va a raccordare la nuova struttura con il contesto circostante, migliorando la convivialità con le attività annesse, attraverso una rampa che segue l’andamento del terreno e dei terrazzamenti che alternano una grande vasca d’acqua ad una sistemazione a verde. Questi terrazzamenti hanno la funzione di legare con naturalezza l’intero complesso all’insieme delle tracce del paesaggio esistente che costituiscono il parco archeologico – naturalistico che si intende valorizzare. Per quel che riguarda l’accesso all’area di intervento e quindi alla struttura museale, si è scelto di mantenere gli accessi e la viabilità esistente integrandola con la messa in pristino della strada sterrata parallela alla SS 125 e realizzando uno svincolo di uscita su di essa. Nell’area situata tra le due viabilità (quella esistente e quella riqualificata), è stata realizzata un’area di parcheggio, con accessi separati e percorribilità a senso unico di marcia in modo da avere percorsi di entrata e di uscita separati. Tutto l’intervento, è stato pensato per essere meno invasivo possibile, in virtù del fatto che l’area può esser oggetto di ulteriori scavi da parte della Sovrintendenza ai Beni Archeologici.
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    La soluzione progettuale che si va di seguito a presentare, nasce dall’attenta analisi delle richieste fatte dall’Amministrazione comunale, che ha portato noi progettisti ad Abbracciare l’idea di non demolire le due vasche, considerate sì uno “sfregio al paesaggio” ma nel bene o nel male ormai parte integrante di esso. Da qui la volontà di valorizzarle trasformandole nel nucleo principale del museo, coperte da una grande copertura che riprende l’andamento del terreno e che unifica i due volumi,...

    Project details
    • Year 2012
    • Status Competition works
    • Type multi-purpose civic centres / Exhibitions /Installations
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