Marf_Museo Archeologico della Rocca di Forlimpopoli | Marco Dalmonte

Conservare per non perdere ciò che resta: oggi più che mai la nostra società ha bisogno di riscoprire le radici della propria storia. Per motivi ed esigenze diverse questo accade tanto nelle grandi città quanto nelle piccole realtà provinciali. Della seconda categoria fa parte Forlimpopoli, comune romagnolo di 13.000 abitanti a metà strada tra Forlì e Cesena che ha molte storie da raccontare. Una di questa, forse la più importante, è quella che riguarda la sua Rocca. Intorno ad essa è costruito questo lavoro di ricerca, finalizzato a restituire la Rocca alla cittadinanza al massimo del suo potenziale. La scintilla iniziale è stata fornita dalla stessa Pubblica Amministrazione, in procinto di abbandonare le proprie sedi nell’edificio che, a quel punto, consentirebbe di aggiungere un ulteriore capitolo alla sua già ricchissima storia. Lo sviluppo del lavoro è articolato in due fasi. L’analisi iniziale ha come obiettivo quello di identificare il carattere dell’edificio, sviscerato in relazione con il contesto urbano e sociale circostante. In particolare, si cercano di comprendere i molteplici ruoli rivestiti dalla Rocca in passato, così da essere in grado di formulare proposte serie e concrete per definirne usi e strategie future. Da questo imprescindibile quadro conoscitivo muove il progetto di intervento, il cui scopo è restituire una lettura in filigrana degli strati delle fabbriche antiche, l’ultimo dei quali, l’intervento contemporaneo, non può che essere il più trasparente di tutti. Per questo, conditio sine qua non per la riuscita del piano è la completa reversibilità dell’intervento architettonico che, tuttavia, entra volutamente in collisione con l’edificio, affrontandolo senza alcuna inibizione.