Piano Particolareggiato n.7

PP7 Pescara / Italy / 2011

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CITTA' DI PESCARA - SETTORE PROGRAMMAZIONE DEL TERRITORIO IL SINDACO: Luigi Albore Mascia ASSESSORE SVILUPPO e TUTELA DEL TERRITORIO: Marcello Antonelli COORDINAMENTO: Arch. Emilia Fino GRUPPO DI LAVORO PROGETTISTI Arch. Piergiorgio D’Angelo UFFICIO TECNICO P.I. Danilo Crisologo Ing. Massimo Di Cintio Geol. Edgardo Scurti Arch. Francesca Dott.ssa Maria Gabriella Marchesani R.U.P.: Arch. Valeriano Mergiotti SUPPORTO AL R.U.P.: SAUDprojects Collaboratore Arch.Vincenzo Locuratolo L’area del Piano Particolareggiato n. 7 si estende fra il quartiere di San Donato e quello di Pescara Portanuova, ed è circoscritta dal rilevato ferroviario, dalla casa circondariale, dalla Strada Comunale Piana. La sua estensione è pari a circa 190.000 mq. Dalle analisi e dai sopralluoghi effettuati è emerso che l’area di studio è costituita per la gran parte da suoli non edificati. Dai dati catastali, infatti, emerge che i fondi che conservano la destinazione d’uso agricola sono quantitativamente prevalenti. Inoltre, negli ultimi anni, molte attività produttive sono state dismesse e, di conseguenza, diversi fabbricati sono stati demoliti. La destinazione agricola dei terreni, tuttavia, è meramente nominale: allo stato di fatto nessun suolo risulta coltivato, né oggetto di manutenzione, né interessato da rilevanti presenze arboree. In sostanza i suoli non edificati sono in totale abbandono, se si escludono alcune porzioni interessate da attività spontanee e discontinue di manutenzione. Dall’analisi degli assetti proprietari è emerso un consistente frazionamento particellare nel cui disegno permangono le tracce di una trama agricola che fisicamente non è più percepibile, ma che può essere rintracciata nelle foto storiche. La trama è quella tipica dei terreni agricoli coltivati a seminativi a cui l’area era dedicata, come confermano i dati del classamento catastale. Il progressivo abbandono delle attività colturali ha comportato la perdita del controllo dei flussi idrici e, insieme all’assetto orografico naturalmente depresso, ha determinato fenomeni costipativi del terreno, che nel tempo hanno reso l’area soggetta a frequenti allagamenti. Al frazionamento particellare corrisponde un assetto proprietario non altrettanto frazionato. Sono frequenti, infatti, i gruppi di particelle sotto la stessa proprietà, poiché molti suoli sono stati di recente acquistati da soggetti interessati all’edificazione. Attualmente il 46% della superficie interessata dal PP7 è di proprietà di società finanziarie, immobiliari o di costruzione, il 40% di persone fisiche, il 3% di società produttive o di fornitura di servizi e l’11% del Comune di Pescara. Tra le aree di proprietà comunale la più consistente è quella appartenente all’ex tracciato ferroviario - linea Roma-Pescara, attualmente attraversata da via Lago di Campotosto e destinata dal PRG a corridoio verde-linea filobus. Come già detto, l’area risulta scarsamente edificata. La qualità degli edifici, in generale, è scadente. Nell’edificato è riscontrabile una forte disomogeneità tipologica e morfologica. Sono presenti fabbricati (prevalentemente capannoni) ad uso commerciale ed artigianale (in molti casi dismessi), un centro sportivo ed edifici residenziali plurifamiliari di massimo tre piani. All’esterno del perimetro del piano, lungo i bordi, si riscontrano le stesse tipologie: quelle commerciali e artigianali a nord, nei pressi dell’asse commerciale della via Tiburtina; quelle residenziali a sud, nei pressi di via Rio Sparto, all’interfaccia con il quartiere San Donato. Le infrastrutture a rete per la fornitura elettrica, la fornitura di gas, l’approvvigionamento e lo smaltimento idrico sono concentrate lungo gli assi viari di via Alento e della Strada Comunale Piana. Da una prima analisi risulta che le urbanizzazioni primarie attualmente presenti non sono in grado di sopportare aumenti di ulteriori carichi urbanistici. Le reti di smaltimento delle acque nere e delle acque meteoriche, inoltre, presentano problematiche già allo stato attuale. La rete viaria è predisposta per il solo transito di veicoli carrabili ma non per i flussi di mobilità pedonale e ciclabile. Il perimetro del PP7 individua due aree non contigue: una, meno estesa, a nord e l’altra più estesa a sud. Tra le due aree, negli ultimi anni, si sono verificati sostanziali trasformazioni urbanistiche attraverso gli strumenti del Comparto e dell’Accordo di Programma. Altri interventi sono in corso e quasi tutti i suoli sono stati predisposti all’edificazione. Questi interventi hanno incrementato, nella parte a nord, la dotazione di spazi pubblici, di verde e di parcheggi e hanno definito una nuova maglia viaria secondaria. Le aree di cessione sono state concentrate lungo il previsto tracciato della linea filobus, in continuità con l’area di proprietà comunale su cui il PRG prevede la realizzazione del corridoio verde. Di conseguenza le aree interessate dal PP7, pur distinte, sono sotto l’aspetto urbanistico continue. La presenza di grandi “vuoti” urbani, coincidenti con le aree libere della ex Fonderia Camplone e con quelle inedificate lungo via Comunale Piana, costituisce una eccezionale occasione per ridefinire, all’interno di una nuova forma urbana, il rapporto tra il costruito e i grandi spazi pubblici rappresentati da percorsi pedonali e aree destinate a piazze, e dal verde. I diversi temi presenti hanno richiesto una impostazione progettuale unitaria, che meglio potesse evidenziare questi rapporti privilegiati. I manufatti si articolano, si compenetrano e si definiscono con riferimento a questo principio: la adozione di tipi insediativi capaci, per forma e “scala architettonica”, di interpretare una idea di città costruita sulla relazione tra manufatti architettonici e grandi spazi della vita di relazione e della natura. Il piano prevede, lungo via Comunale Piana, lato est, due grandi aree d’insediamento e una terza da destinare ad attrezzature scolastiche. Si prevede l’insediamento di numero 14 corpi di fabbrica, prevalentemente residenziali, per un numero minimo di duecentottanta unità abitative. La tipologia in linea adottata è stata definita in relazione al contesto morfologico, rappresentato dalla edilizia esistente in zona e si sviluppa massimo su cinque livelli residenziali, oltre il piano terra destinato ad autorimessa. Gli edifici sono organizzati intorno ad un ampio “giardino lineare”, di forma rettangolare, costruito con aiuole squadrate, tipiche del giardino all’italiana, che funge da asse della composizione. Nella parte centrale una vasca di forma quadrata raccoglie l’acqua, che zampilla dalle numerose fontane lungo il suo perimetro. E’ uno spazio che invita al passeggio o ad un uso ricreativo. Il giardino termina con due ampie piazze aperte, sede degli edifici direzionali/culturali e commerciali. Si prevedono, sul lato nord, due edifici a torre su massimo dieci e dodici livelli fuori terra, e due corpi di forma quadrata su due livelli; le autorimesse sono ubicate nel piano interrato definito dalla piazza; sul lato nord sono previsti un edificio a torre su quindici livelli fuori terra ed una piastra commerciale di forma rettangolare su tre livelli. Anche in questo caso le autorimesse sono ubicate nel piano interrato. Completano l’insediamento altri quattro edifici in linea residenziali sul lato ovest di via Comunale Piana, della stessa consistenza di quelli lato est, e due per attività terziarie. Le aree destinate a parcheggi pubblici sono state localizzate nella parte più interna, tra il complesso direzionale e il verde sull’ex tracciato ferroviario, e lungo il c.d. “Pendolo”, in prossimità del costruendo Distretto Sanitario sud. Altre tre aree di minore entità le troviamo su via Comunale Piana e Via Salara. E’ previsto l’ampliamento della predetta via Comunale Piana, che presenta un tracciato leggermente ondulato, con funzione di mitigarla la velocità dei flussi veicolari, articolato con ampi marciapiedi alberati e piste ciclabili. Il Piano prende atto del tracciato del c.d. “Pendolo” fino a via Rio Sparto, in corso di completamento, con funzione di raccordo tra due grandi nuclei urbani: quello del quartiere nord di Pescara Colli-Ospedale Civile e l’altro del quartiere sud di San Donato. Il progetto assegna grande importanza al ruolo del trasporto pubblico, previsto in sede propria, per una migliore soluzione di accesso al quartiere e alle attività che andranno ad insediarsi. L’area compresa tra la SS. Tiburtina e via Lago di Campotosto è costituita da tre zone di nuova concentrazione volumetrica: quella per le attività commerciali lungo la via Tiburtina, quella centrale per il residenziale e l’altra più a est destinata ad ospitare attività terziarie e residenziali. La nuova viabilità interna di servizio ai fabbricati residenziali e al verde pubblico si articola in modo da collegare via Salara Vecchia con la predetta via Tiburtina. La zona destinata a verde pubblico funge anche da filtro tra la zona residenziale e quella commerciale. L’altra area a verde, su via Lago di Campotosto, si snoda lungo l’ex tracciato ferroviario, con funzione di collegamento tra i due sub ambiti d’intervento “a” e “b”. Sono previsti quattro edifici residenziali in linea, su cinque livelli fuori terra oltre al piano terra, due edifici a blocco anch’essi su cinque livelli oltre il piano terra ed una piastra commerciale su due livelli fuori terra.
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    CITTA' DI PESCARA - SETTORE PROGRAMMAZIONE DEL TERRITORIO IL SINDACO: Luigi Albore Mascia ASSESSORE SVILUPPO e TUTELA DEL TERRITORIO: Marcello Antonelli COORDINAMENTO: Arch. Emilia Fino GRUPPO DI LAVORO PROGETTISTI Arch. Piergiorgio D’Angelo UFFICIO TECNICO P.I. Danilo Crisologo Ing. Massimo Di Cintio Geol. Edgardo Scurti Arch. Francesca Dott.ssa Maria Gabriella Marchesani R.U.P.: Arch. Valeriano Mergiotti SUPPORTO AL R.U.P.: SAUDprojects Collaboratore Arch.Vincenzo Locuratolo L’area...

    Project details
    • Year 2011
    • Client Comune di Pescara
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / multi-purpose civic centres / Urban development plans / Strategic Urban Plans
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