Parco archeologico della Porta Palatina

L’area comprendente il teatro romano, la porta urbica d’età augustea da cui si dipartiva il decumano nord e le relative pertinenze ha per lungo tempo costituito un nodo irrisolto nelle complesse dinamiche di metamorfosi urbana, essendo il risultato di una stratificazione anomala, eterogenea e frantumata in tanti spazi incongruenti. Lo studio progettuale per l’intervento non poteva prescindere da un’indagine storico - urbanistica che tenesse in considerazione il quadro culturale di riferimento e che ponesse come obiettivo primo la ridefinizione di un carattere unitario conferendo un nuovo ruolo urbano alle antichità romane. L’intervento risolve, attraverso la creazione di un parco archeologico su di un unico spazio orizzontale, il preesistente dislivello di quattro metri tra Piazza San Giovanni e Corso Regina Margherita portando al punto medio corrispondente alla quota romana il quadrilatero tra via Porta Palatina e le mura romane e innalzando di conseguenza la porzione tra queste e il Corso. I lavori di scavo per apportare queste modifiche hanno consentito la messa in luce dei reperti e la loro valorizzazione all’interno di un giardino verde la cui area perimetrale è delimitata da una quinta naturale e da una artificiale costituita da un sistema colonnato con passi e altezze differenti: una recinzione che insiste sul tracciato della preesistente cinta muraria barocca. Alcune di queste colonne si innalzano per sorreggere gli apparecchi illuminanti “a cesto”. Il limite fisico dell’area prospiciente Corso Regina Margherita è segnato dalla ricostruzione dell’antico bastione demolito nell’Ottocento, contraddistinto dalla possente massa muraria in laterizio, che all’interno dà ricovero alle strutture mobili della vicina area mercatale di Porta Palazzo. La collocazione dell’area archeologica all’interno di questo disegno regolare e chiaramente delimitato non impedisce l’interazione con il tessuto urbano circostante che si concretizza anche attraverso un ripensamento dei flussi relativi alla viabilità. In quest’ottica va letta la trasformazione di via XX Settembre, un tempo lacerante taglio spaziale ed ora divenuta asse pedonale e percorsa dalla sola linea tranviaria. Il viale mette così in relazione visiva i due invasi archeologici (il teatro e il parco antistante la Porta Palatina) assumendo il carattere di percorso panoramico al di sopra delle vestigia archeologiche. Regia: A. Isola, G. Durbiano e L. Reinerio Progetto e direzione lavori: Comune di Torino ( E. Cupolillo, P. Giordano) Committente: Città di Torino Impresa: Zumaglini e Gallina, Torino