Casa a sbalzo sui meleti

Il programma richiedeva l’ampliamento dell’edificio esistente per la realizzazione di uno spazio abitativo autonomo per il nucleo familiare del figlio. Nell’ottica di valorizzare l’eccezionale vocazione paesaggistica del sito e potenziare al massimo il rapporto con il territorio si è deciso di realizzare un’architettura che producesse un’intima, fisica fusione tra l’abitare contemporaneo e la “naturalità” del terreno agricolo. Il nuovo edificio si compone sostanzialmente di due volumi semplici, due parallelepipedi sovrapposti ed intersecati. Quello inferiore massiccio, una sorta di basamento abitabile incassato nel pendio, accoglie la zona notte, quello superiore più leggero, in legno, accoglie la zona giorno e quasi a simboleggiare la potenza attrattiva della vallata si dispone a sbalzo sulla distesa dei meleti sottostanti. Nuovo ed esistente pur rimanendo autonomi, si relazionano in modo tale da non costituire due case giustapposte ma bensì un sistema unitario, gerarchicamente e funzionalmente organizzato. L’architettura diviene generatrice di rapporti fra costruito e natura, fra edifici e paesaggio, fra nuovo ed esistente.