l'esistente come risorsa | Fernando Antonio Dell'Anna

Partire da dove? Ecco la domanda fatidica davanti al foglio bianco. Il sito, il contesto, tutto quel patrimonio accumulatosi nel tempo, che ha costruito poco alla volta le immagini archetipiche interiorizzate da ogni uomo, corrispondenti al concetto di casa, di strada, di palazzo, di piazza, cortile, prati e così via. D’un colpo la casa – macchina il quartiere – macchina esemplari dal punto di vista del funzionamento e dell’utile, sociale, economico, produttivo e riproduttivo della vita materiale, hanno preteso di cancellare un concetto di “utile” psicologicamente ed emotivamente più sottile, più radicato nell’inconscio di ognuno e che si può definire, con un’espressione sintetica e valida, soprattutto, dal punto di vista metaforico allusivo “poetico”. Un tale linguaggio non può prescindere dai desideri e dalla memoria, la memoria soprattutto, ha gran parte perché è la coscienza di quello che si è stati e, dunque di quello che si è e che poi si potrà diventare. Le strade, il costruito sono sistemi di comunicazione emblematici se considerati anche come riferimento alla tradizione storica: il sovrapporsi continuo di elementi “forti” e “condizionanti” nello sviluppo dell’idea progettuale possono essere riletti e recuperati se considerati non più come ostacoli bensì come componenti portanti di una trama di risorse disponibili nei confronti di un committente – fruitore attento. Il progetto parte dal recupero del piano terra esistente di una vecchia casa in un contesto storico dei primi del novecento, contesto caratterizzato da numerosi edifici prospicienti la via con analoghe caratteristiche tipologiche e formali, per cui l’attenzione è stata rivolta alla riqualificazione e valorizzazione, Attraverso il restauro conservativo degli elementi lapidei esistenti. Il piano primo costruito ex novo dovendo insistere sul piano terra esistente assume delle forme semplici, dove il legame con l’esistente è dato da elementi formali riletti attraverso un linguaggio sintetico denunciando la contemporaneità dell’intervento.