Palazzo BRANCACCI | Alessandro Luigini

Edificio residenziale Pescara / Italy / 2011

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The building is in an upgrading area by replacing unqualified and obsolete construction. The size of the project, however, and its location on a side street than the major artery of Viale G. Bovio, urban section of the SS16 Adriatica, confer to this building a exclusively architectonic role, with no possibility of influencing the city around, if not its presence qualifying. In this scenario we have set ourselves the goal of developing a compositive program intentionally in self-referential mode, but that would meet the contingencies of the site, the demands of clients and, more importantly, he had the strength and clarity of a statement of intent: so we wanted to decline, with a didascalic irreverence, the Vitruvian triad Firmitas, Utilitas and Venustas in three separate volumes that the predominant feature descend directly from one single entry in the triad. So the concrete basement, for Firmitas, the stone sharded cube, for the Utilitas, and the Apollonian cube in white plaster, for Venustas, forming three portions of the building making it articulated from the volumetric and material point, and then, rich in continuously changing views: actually there is no surface portion of the building that can be flanked by similarity to another and all the elements that compose this articulated ensamble follow one another as in a film storyreel. Harmonic sequences of perspectives in succession. In particular, the east elevation features a variability of views generated by the "shards" which open from the facade and have the dual function of limiting the introspection of spacious loggias behind and pick up the light from the south to convey it in places exposed to north. The concept of the project are provided for some aspects that make the building energy efficient and compatible with the latest views on sustainable construction: all finishing materials, adhesives and impregnating wooden parts are natural and maintain the completely recyclable at end of life of some parts of the building, the optimization of natural light even through the collection of daylight through the "shards" the low transmittance envelope with the self-energy (photovoltaic and solar thermic) and exensive use of LED lighting (all exterior lighting consumes less than 100W) carry the energy demand of the building between 35 and 38 years kWh/sqm per unit. L’intervento si colloca all’interno di un area in via di riqualificazione tramite interventi isolati operati da imprese immobiliari che hanno la forza economica per mettere in modo la sostituzione edilizia con nuovi interventi residenziali e commerciali, ma in mancanza di un progetto unitario di matrice pubblica. La dimensione del progetto, però, e la sua collocazione in una via secondaria rispetto l’importante arteria direttrice di Viale Giovanni Bovio, tratto urbano della S.S.16 Adriatica, conferiscono a questo edificio un carattere esclusivamente architettonico, senza grandi possibilità di influire sull’intorno urbano se non con la propria presenza qualificante. In uno scenario del genere ci siamo posti l’obiettivo di trovare un programma compositivo, in parte volutamente autoreferenziale, che rispondesse alle contingenze del sito – un lato dell’edificio fronte strada e un altro completamente cieco – alle richieste della committenza ma che, soprattutto, avesse la forza e la chiarezza di una dichiarazione di intenti: per questo abbiamo voluto declinare, con una didascalica causticità dissacrante, la triade vitruviana Firmitas, Utilitas e Venustas in tre volumi distinti in cui il carattere predominante discendesse direttamente da una singola voce della triade. Così il basamento in cemento a vista, per la Firmitas, il volume in pietra, per la Utilitas, e il cubo apollineo in intonaco bianco, per la Venustas, formano tre porzioni dell’edificio rendendolo articolato sotto l’aspetto volumetrico e materico e, quindi, ricco di scorci in continuo mutamento: in effetti non c’è porzione di superficie dell’edificio che possa essere affiancato per similitudine a un’altra e tutti gli elementi che compongono questo insieme articolato si susseguono come in uno storyreel di un film. Sequenze armoniche di prospettive in successione. FIRMITAS. Il basamento, alto 6 metri e incastrato nel terreno alla quota di 3 metri sotto il suolo, è in cemento armato a vista, realizzato con tecnologia ad hoc che riporta come tema superficiale il segno dei casseri con l’ammorsamento passante. Contiene tutti i box auto, sia pertinenziali che non, sia nel livello interrato che al piano terra e regge sia strutturalmente che compositivamente i due volumi residenziali sovrastanti. UTILITAS. Il volume in pietra è rivestito in ardesia rossa brasiliana tagliata a spacco e con formati di varie altezze a correre. La ricerca della irregolarità nella posa è dovuta alla volontà di garantire al volume un carattere materico quanto più naturale possibile, che in qualche modo si distacchi e trovi reciproca sottolineatura con i parapetti in vetro autoportante – per ottenere il minimo impatto visivo possibile – e i carter in zinco-titanio delle terrazze aggettanti: il naturale e l’artificiale, il grezzo e il rifinito, la variabilità e l’esattezza del prodotto industriale. Dicotomie che rendono più forte il carattere materico del volume. Il volume in pietra ha un assetto dinamico che si adatta alle condizioni di contorno del lotto per ogni singola facciata: la prima completamente cieca a confine con il lotto prospicente, la seconda fronte strada si comincia a sfaldare, ad aprire come sotto l’influenza delle brezze che di notte tornano verso il mare – non direttamente visibile ma molto vicino –, a dichiarare con le logge il suo interno cavo, mentre la terza è completamente sfaldata, con alcune “schegge” che si aprono con la duplice funzione di limitare l’introspezione – la zona è molto trafficata e i generosi terrazzi sarebbero altrimenti poco riservati – e a captare la luce solare proveniente da sud. Lo sfaldamento del volume esterno continua anche all’interno dell’edificio in un vuoto a tutta altezza che rende l’intero appartamento duplex fronte strada un continuum spaziale con la loggia esterna. Questo vuoto interno è estradossato sulla facciata principale con una teca sporgente, evidentemente disassata rispetto al filo dei solai per dichiarare la sua estraneità alla matrice travi-pilastri tramite cui di consueto sono organizzati i prospetti gli edifici limitrofi. In questo modo l’elemento figurativo principale – lo sfaldamento verso il est del volume in pietra – si configura come una diretta rappresentazione delle funzioni architettoniche e urbanistiche che quella parte di edificio soddisfa. VENUSTAS. Il volume in pietra ha però un trattamento superficiale: quando è scavato dalle logge rivela il suo interno in intonaco bianco. Per contro, il volume bianco, è scandito da alcune logge sovrapposte, dalle bucature verso sud e da un segno lungo quasi tutta la facciata che come un graffio rivela invece l’interno del volume, la sua sub superficie che è proprio in ardesia rossa: l’inversione tra i due materiali rappresenta, in un certo senso, il rapporto biunivoco che c’è tra funzione e bellezza, due caratteri che coesistono e che prendono il sopravvento l’uno con l’altro solo in base alla prospettiva da cui si osserva. ENVIRONMENT. Nel concept del progetto sono contemplati alcuni aspetti che rendono l’edificio efficiente dal punto di visto energetico e compatibile con le ormai condivise norme per la cotruzione sostenibile: tutti i materiali di finitura, i collanti e gli impregnanti delle parti in legno sono naturali e mantengono la completa riciclabilità a fine vita di alcune parti dell'edificio; l’ottimizzazione della luce naturale anche tramite la captazione della luce diurna tramite le “schegge” del prospetto est a vantaggio delle unità abitative esposte a nord; l’involucro a bassa trasmittanza insieme alla autoproduzione energetica (fotovoltaico e solare termico) e l’utilizzo di illuminazione LED (tutta la illuminazione esterna consuma meno di 100W) portano la richiesta energetica dell’edificio tra i 35 e i 38 KWh anno/mq.
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    Project details
    • Year 2011
    • Work started in 2009
    • Work finished in 2011
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Lattanzio Costruzioni srl
    • Contractor Lattanzio Costruzioni srl, Di Felice Costruzioni srl
    • Cost 800.000
    • Status Completed works
    • Type Apartments
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