Hortocontest | Alessio Walter Jr Di Flumeri

Concorso Lanificio Factory Rome / Italy / 2012

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Nella definizione planimetrica, al fine di rispettare i requisiti richiesti dal bando si è individuato un modulo principale che consente di organizzare l’orto in maniera razionale e che permette una eventuale espansione futura per semplice addizione di parti. L’area di 373,2 mq è quindi stata suddivisa in 5 quadrati di lato 8 m lasciando un’area apposita di 6,54 m x 8,00 m da destinare alla realizzazione di un padiglione espositivo temporaneo smontabile. Effettuata questa macro suddivisione si è quindi passati al “disegno” degli spazi interni, conciliando razionalità e design. Si è operata una sintesi fra la classica organizzazione lineare, tipica degli orti realizzati in aree rurali e l’orto “a quadretti” che permette di condensare lo spazio dedicato alla coltivazione e limitare i consumi di terra, acqua e sementi, riducendo il lavoro necessario alla sua realizzazione. Studi geometrici preliminari sulla forma del quadrato, basati sulla individuazione delle diagonali e la proiezione di linee parallele al suo interno, hanno consentito di determinare un primo impianto planimetrico del singolo modulo, quale base per la creazione del progetto definitivo. La volontà di limitare al massimo il consumo di spazio porta quindi a definire corridoi di passaggio di larghezza pari a 80 cm e contenitori di profondità pari a 120 cm. Quest’ultima misura in particolare permette una fruizione comoda, rendendo gli ortaggi in esso coltivati “a portata di mano” (i principi di ergonomia ci dicono, infatti, che 60 cm è la lunghezza media di un braccio adulto) anche per persone che presentano deficit motori. Inoltre proprio le dimensioni ridotte, rendono l’orto facile da proteggere nei mesi invernali con la giustapposizione di teli di tessuto non tessuto. In virtù di dette considerazioni per i contenitori ubicati in prossimità dei lati del quadrato si è optato, qualora la distribuzione dei percorsi interni non consentisse una idonea fruizione dello spazio coltivato, a misure ridotte portando la profondità a soli 60 cm. Ne son derivati quindi 3 tipi di contenitori delle dimensioni rispettivamente di: 140 cm x 120 cm, 120 cm x 120 cm, 120 cm x 60 cm, progettati senza perdere mai di vista l’obiettivo della modularità che quindi si riflette anche nella organizzazione interna degli spazi; i macro moduli di 8 m x 8m possono essere ruotati a piacimento senza mai incappare in angoli ciechi o percorsi interrotti. Pur però operando in tal modo la ripetizione, se pur con diversi orientamenti di uno stesso modulo, avrebbe portato ad una monotonia dell’intero impianto planimetrico. Per cui, essendo ormai definiti gli spazi e gli ingombri si è pensato ad una seconda organizzazione interna alternativa alla prima la cui ripetizione secondo uno schema A B A B crea dinamismo e varietà nella definizione planimetrica. Elemento comune ai due moduli è l’individuazione di uno spazio di sosta centrale attrezzato con sedute e specchi d’acqua calma. La diversa funzione di questa zona è esaltata dalla diversa pavimentazione costituita da un tavolato ligneo mentre per i corridoi di passaggio al fine di limitare i costi di manutenzione è stato previsto un semplice ciottolato di ghiaia riciclata. Inoltre sempre per queste zone si è pensato ad un sistema di illuminazione notturno per consentirne la fruizione anche nelle ore serali. Oltre alla modularità il tema del riciclo dei materiali è stato il filo conduttore dell’intero progetto e così si è pensato di realizzare i contenitori con il riciclo di vecchie tapparelle in PVC rinforzando gli angoli e realizzando la struttura portante con il riuso vecchi binari di scorrimento di quest’ultime. L’uso delle avvolgibili in PVC consente anche di evitare una eventuale impermeabilizzazione dei contenitori. Il legno per le sedute, così come per le pedane, è ricavato da vecchi bancali lignei mentre i corpi illuminanti son ottenuti dal riuso di vecchi delineatori stradali, dove la parte bianca basamentale viene riverniciata con un color alluminio, mentre i catarifrangenti sono sostituiti dai i corpi illuminanti. Il padiglione per esposizioni temporanee segue la logica sin ora esposta: modularità e riuso. Trattasi di una struttura di 4,60 m x 4,60 m x 3,30 m. L’ossatura portante è composta da tubolari in acciaio verniciati di nero di ponteggi in disuso, consentendone una rapida realizzazione. Le pannellature invece sono ottenute dalla “trasformazione” di vecchi bancali lignei delle dimensioni di 80 cm x 120 cm in fioriere (ottenute mediante giustapposizione di una guaina impermeabile e pannelli di compensato di rinforzo laterali e posteriori) , che con l’uso di appositi ganci vengono appesi ai tubolari. Anche qui il legno della pedana interna è ottenuto da vecchi bancali, mentre teli di juta schermano dalla radiazione solare. Quindi la costruzione del padiglione avviene per fasi successive: prima si realizza la pedana, poi vengono posizionate le basette zincate della struttura portante, successivamente si realizza la struttura intelaiata ed infine si completa il tutto con la posa in opera dei pannelli e i tendaggi. I pallets così realizzati creano delle pareti verdi che in virtù della modularità possono essere disposti in facciata in vario modo, modificando l’impatto visivo di quest’ultima. La rotazione delle culture e programmazione dell’orto Un sistema molto indicato per orti di piccole dimensioni, come quello in progettato, è di coltivare prima piante che arricchiscono il suolo, per poi passare a colture molto esigenti, seguite da una a esigenze intermedie. I due moduli progettati presentano un numero di aiuole che varia dalle 5 del modulo A alle 7 del modulo B escludendo per entrambi le aiuole più piccole di dimensioni 120 cm x 60 cm destinate alla coltivazione di sole piante aromatiche. Impostando quindi una rotazione triennale risulterebbe a titolo di esempio: PRIMO ANNO Concimazione con piante leguminose: cece, fagiolino, fagiolo, fava, pisello SECONDO ANNO Piante esigenti: cardo, cavolo, cetriolo, melanzana, patata, pomodoro, porro, sedano, zucca, zucchina TERZO ANNO Piante mediamente esigenti: aglio, barbabietola, carota, cipolla, finocchio,lattuga, peperone, porro. Per quanto riguarda poi le erbe aromatiche che andranno disposte nei contenitori più piccoli è da considerare che la consociazione di queste con gli ortaggi può migliorarne crescita e qualità e proteggerli da parassiti. Questo perché alcune di queste erbe hanno un odore assolutamente repellente per gli insetti e quindi la loro ulteriore disposizione ai bordi dei singoli moduli contribuisce a tenere lontano i parassiti. Si riporta un elenco delle piante aromatiche utilizzate e relativi effetti: BASILICO Si accompagna ai pomodori migliorandone il gusto e lo sviluppo. Respinge mosche e zanzare. CAMOMILLA Ottima la consociazione con cavoli e cipolle perché ne migliora gusto e sapore. ERBA CIPOLLINA Consociabile con le carote: ne migliora gusto e lo sviluppo. MAGGIORANA Migliora il profumo delle piante. MENTA Migliora il gusto e lo sviluppo dei cavoli e pomodori. Tiene lontana la farfalla cavolaia. ROSMARINO Consociabile con cavoli, fagioli, carote e salvia. Tiene lontane la cavolaia. La mosca delle carote. TIMO Tiene lontana la cavolaia. VALERIANA Si accompagna ai pomodori migliorandone il gusto e lo sviluppo. Respinge mosche e zanzare. Bisogna comunque tener presente che alcune specie orticole non possono essere coltivate mai più di un anno nello stesso posto, nello specifico: aglio, cardo, carota, cavolfiore, verza, cetriolo, fagiolo, lattughe, melone, patata, peperone, pisello, prezzemolo, sedano, spinacio, zucca.
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    Project details
    • Year 2012
    • Client Lanificio Factory
    • Status Competition works
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