LOBELIA COLOR DELL'AERE | osa architettura e paesaggio

Giardiniinterrazza_Auditorium Parco della Musica Rome / Italy / 2011

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LOBELIA COLOR DELL'AERE è un omaggio al paesaggio di Roma di inizio Settecento, quando era consuetudine dipingere le facciate degli edifici di un pallido colore celeste. L'effetto di fusione delle architetture con il cielo terso "quando l' etere è sanza nebbia e il tepido Ostro non comuove le piovose acque" (Ovidio, L'arte di amare) è sorprendente: la gravità degli edifici e la leggera impalpabilità dell'aria si fondono in un paesaggio di armonici contrasti. Mentore per Lobelia è Gian Paolo Panini, il quale nel 1756 fotografa il passaggio delle carrozze in una Piazza Navona insolitamente allagata per i giochi del Carnevale Romano. I fronti degli edifici celesti cercano il cielo che a sua volta si riflette sull'acqua: la piazza diventa una grande sala azzurra. Lobelia trae dal dipinto gli elementi salienti: il colore e la continuità tra suolo, pareti e cielo, e li traspone nella dimensione ridotta di un piccolo giardino. Lobelia è infatti una stanza di cielo, o meglio un piccolo giardino color dell'aere. All'esterno è un recinto compatto e silenzioso. Varcata la soglia, si entra in uno spazio sorprendente e straniante: sopra di noi il cielo, attorno a noi pareti interamente ricoperte di piccoli fiori azzurri, sotto i nostri piedi di nuovo il cielo e i fiori che si confondono assieme a noi nel riflesso di uno specchio. E l'idea dello spazio che si fa stupore e sorpresa è di nuovo un omaggio alla Roma tra il tardo barocco e l'Arcadia, realizzata però con materiali semplici e quotidiani, come le cassette per contenere la frutta e gli ortaggi che formano le pareti del giardino. Lobelia è un giardino per tre giorni, che condivide la natura effimera e caduca di Piazza Navona allagata per il Carnevale. Da questa vuole trarre lo straordinario potenziale creativo che è proprio dei paesaggi temporanei ai quali, proprio perché effimeri, allora come oggi, è concesso di trasfigurare i luoghi.
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    LOBELIA COLOR DELL'AERE è un omaggio al paesaggio di Roma di inizio Settecento, quando era consuetudine dipingere le facciate degli edifici di un pallido colore celeste. L'effetto di fusione delle architetture con il cielo terso "quando l' etere è sanza nebbia e il tepido Ostro non comuove le piovose acque" (Ovidio, L'arte di amare) è sorprendente: la gravità degli edifici e la leggera impalpabilità dell'aria si fondono in un paesaggio di armonici contrasti. Mentore per Lobelia è Gian Paolo...

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