Un museo per la collezione Paschetto a Torre Pellice.

Un percorso espositivo tra arte e territorio. Torre Pellice / Italy / 2012

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Questo progetto nasce e si sviluppa a partire dalla collezione di quadri di Paolo Paschetto e dai paesaggi e temi da lui rappresentati, quelli della sua città natia, Torre Pellice, situata nelle valli a Sud-Ovest di Torino, e della storia valdese delle valli. L’importanza di questa collezione e la mancanza di una sede fissa sono stati l’icipit progettuale per ipotizzare un nuovo edificio museale all’interno del quartiere valdese di Torre Pellice, in un’area ora adibita a parcheggio e priva di qualsiasi collegamento fisico e simbolico con il contesto. Si trattava, quindi, di elaborare un progetto che non poteva rivolgere la propria ideazione esclusivamente alla funzione museale in se’ ma che presupponeva una vera “messa in scena” della collezione e soprattutto dei temi e dei paesaggi rappresentati. L’edificio diventa elemento in grado di rappresentare e rappresentarsi come elemento di comunicazione tra la collezione stessa e il territorio. Un’architettura autoriflessiva di ciò che contiene e che vuole rappresentare, attraverso un’ elaborazione di forma e articolazione spaziale di connessione con l’esistente ma allo stesso tempo di innovazione. Una prima analisi è stata, perciò, quella di confrontare i quadri e le valli per comprendere i caratteri di tali paesaggi per poi passare ad un inquadramento del progetto tramite un’osservazione diretta del centro urbano di Torre Pellice e del quartiere stesso. Questa analisi del territorio ha portato all’elaborazione di una sequenza progettuale: l’affaccio su strada che segna il legame tra il nuovo edificio e il quartiere Valdese, il percorso espositivo a tappe che caratterizza l’articolazione spaziale dell’edificio ed infine il rapporto diretto e continuo tra la Collezione e la natura delle valli circostanti. Tale sequenza ha portato successivamente a delineare cinque caratteri principali di evoluzione del progetto: regolarità spaziale e semplicità compositiva, percorso ascensionale fisico-visuale-museale, pesantezza leggerezza dei volumi, articolazione degli elementi tecnologici in supporto alla struttura, il verde di Paschetto il verde di progetto. I principi di regolarità spaziale e di semplicità compositiva riconoscibili nel quartiere stesso sono stati ripresi nel nuovo edificio attraverso il mantenimento degli allineamenti sulla strada e delle proporzioni di manica per enfatizzare la relazione tra il museo ed il quartiere. Tale collegamento tra la collezione e il racconto storico-paesaggistico dell’area è stato poi sviluppato attraverso il tema del percorso. Una sorta di “percorso fisico e simbolico a tappe” riscontrabile sia all’interno del quartiere attraverso gli edifici e gli avvenimenti principali della storia valdese e infine nel museo stesso con le sale e le visuali interne ed esterne all’edificio. La suddivisione degli ambienti, dettata dalle necessità di un museo e dalla suddivisione tematica dei quadri, viene rielaborata formalmente con l’intento di ricreare un percorso in salita che unisca tutti gli spazi in modo uniforme. L’articolazione su vari livelli degli ambienti museali porta all’enfatizzazione del motivo ascensionale, motivo che si riscontra anche nella struttura stessa dei volumi che compongono l’edificio. Altro principio compositivo che ha caratterizzato l’ edificio è stato la leggerezza e la pesantezza dei volumi progettuali, strettamente legato allo studio dell’articolazione degli elementi tecnologici a questi connessi. Osservando il museo dall’esterno tale concetto di leggerezza e pesantezza viene subito percepito attraverso la conformazione del nuovo edificio: la manica principale su strada, caratterizzata dalla C materica in calcestruzzo, è radicato al suolo; un rapporto diretto tra costruito e il verde, in cui la costruzione sembra quasi nascere dal terreno e ne diventa parte. Il muro in calcestruzzo diventa elemento centrale simbolo di presenza materica ed interpretativa in rapporto con i quadri ed il paesaggio. IL blocco scale, anch’esso in calcestruzzo, posto nella parte retrostante dell’area di progetto, diventa l’altro elemento radicato al suolo e simbolo di pesantezza . Gli elemento che conferiscono leggerezza e si distaccano dalla matericità dei muri sono la vetrata trasparente della hall e le due maniche inclinate che, attraverso una struttura reticolare a sbalzo che si ancora ai due elementi strutturali in calcestruzzo armato, rimangono sollevate da terra. Il progetto del verde e dei nuovi percorsi è stato sviluppato in base alla creazione di una griglia che tiene in considerazione il paesaggio delle valli, gli edifici esistenti, le aree verdi e i percorsi pedonali e carrai esistenti per elaborare una suddivisione del terreno in fasce verticali caratterizzate anch’esse da livelli di quota differenti. Le differenti fasce verdi che si vanno a creare si distinguono per la presenza di aree boschive, aree lasciate solamente a prato, aree per il parcheggio e aree con la presenza di un solo albero, elemento simbolico della comunità valdese. Il nuovo percorso pedonale è pensato per collegare tutte le varie fasce orizzontalmente fino ad arrivare alla parte retrostante del nostro progetto, anch’essa lasciata a verde per enfatizzare il rapporto tra natura e costruito.
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    Questo progetto nasce e si sviluppa a partire dalla collezione di quadri di Paolo Paschetto e dai paesaggi e temi da lui rappresentati, quelli della sua città natia, Torre Pellice, situata nelle valli a Sud-Ovest di Torino, e della storia valdese delle valli. L’importanza di questa collezione e la mancanza di una sede fissa sono stati l’icipit progettuale per ipotizzare un nuovo edificio museale all’interno del quartiere valdese di Torre Pellice, in un’area ora adibita a parcheggio e priva di...

    Project details
    • Year 2012
    • Status Research/Thesis
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